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{{nota disambigua|la rivista|Geopolitica (rivista 1939)}}
[[File:Pivot area.png|miniatura|[[Planisfero]] terrestre con l'[[The Geographical Pivot of History|area pivot]] descritta da [[Halford Mackinder]].|340x340px]]
La '''geopolitica''' (da non confondersi con la [[geografia politica]] e con la [[politica internazionale]]) èindica sia una disciplinacorrente di pensiero che studiaun approccio politico/ideologico che mirano a studiare le relazioni tra la [[geografia fisica]], la [[geografia umana]] e l'azione [[politica]]. Ancorché si tratti di una disciplinacorrente di pensiero piuttosto popolare, manca ancora di una definizione univoca e condivisa. La grande notorietà di questa disciplina deriva dalla capacità attribuitale dai suoi cultori di predire l'azione politica (e quindi gli eventi futuri) tramite l'analisi del contesto spaziale (da intendersi in senso non meramente geografico, ma anche culturale[[cultura]]le, [[sociale]] ed [[economico]]) degli attori politici stessi o almeno di una parte dei comportamenti politici. In realtà non si tratta di prevedere il futuro. "L'analisi Geopolitica si conclude con l'enunciazione di scenari possibili. Uno scenario propone diverse eventualità di un peggioramento di una situazione, di ''status quo'' o di un miglioramento di una data situazione conflittuale. Non si tratta di indovinare il futuro in una sfera di cristallo, ma di provare a anticipare ciò che potrebbe accadere secondo i contesti e le strategie degli attori"<ref>{{Cita libro|autore=Barbara Loyer|curatore=Giuseppe Bettoni|titolo=Geopolitica. Metodi e concetti|annooriginale=2019|anno=2020|editore=UTET|città=Torino|lingua=it|pp=184|ISBN=978-8860086129}}</ref>
 
La collocazione scientifica della geopolitica spaziacomincia dalcon campo dellala [[geografia politica]], essendo geografi i suoi primi più importanti sviluppatori. Si è poi estesa ampliandosi man mano a quellodiscipline dellacome [[geografia politica]] e [[politica internazionale]] vista in connubio con lo studio degli aspetti specifici della geografia (fisica e politica), il che riguarda l'ambito dello studio dei rapporti internazionali in chiave geografica, fino ad interpretarla come mero studio delle tendenze espansive di Stati e nazioni.<ref>{{Cita web|url=https://www.treccani.it/enciclopedia/geopolitica|titolo=geopolitica nell'Enciclopedia Treccani|lingua=it-IT|accesso=2022-02-19 febbraio 2022}}</ref> Ad oggi tale disciplina, lontana dalle tendenze [[Determinismo geografico|deterministiche]] con cui si era affermata tra le due guerre, rivaluta l'attitudine a sviluppare i rapporti tra geografia (analisi delle posizioni spaziali degli Stati e accessibilità a risorse, mercati, vie marittime e terrestri) e studio delle [[relazioni internazionali]], unitamente allo sviluppo di temi e di numerose altre questioni che riguardano il rapporto degli stati con i più complessi fenomeni dati dal contesto del mondo globale.
 
== Definizioni ==
La definizione che ha fornito [[Yves Lacoste]] della geopolitica è la seguente: "''Viene considerata geopolitica quella situazione nella quale due o più attori politici si contendono un territorio. In questo contendere, le popolazioni che abitano il territorio conteso, o che sono rappresentate dagli attori che se lo contendono, devono essere coinvolte in questo conflitto attraverso l'uso degli strumenti di comunicazione di massa''".<ref>{{Cita web|data=17/07/2007|sito=eurasia-rivista.com|lingua=italiano|url=http://www.eurasia-rivista.com/yves-lacoste-che-cose-la-geopolitica/|titolo=Yves Lacoste, Che cos’è la Geopolitica|accesso=25/01/2022}}</ref>
 
I dizionari delle lingue moderne recano diverse definizioni del termine "geopolitica", tutte più o meno arbitrarie o assai generiche. Ad esempio, secondo il Devoto-Oli (1984), la geopolitica è "''lo studio delle motivazioni geografiche che influenzano l'azione politica''". Secondo il Robert (1965) essa è "''lo studio dei rapporti tra i dati naturali della geografia e la politica degli Stati''". Per il Grand Larousse Universel (1962) è "lo studio dei rapporti che uniscono gli Stati, le loro politiche e le leggi di natura, queste ultime determinando le altre"; lo stesso, nell'edizione 1989, parla di "una scienza che studia i rapporti tra la geografia degli Stati e la loro politica". Il "Dictionnaire de la Géographie" (1979) scrive che "la geopolitica è lo studio dei rapporti tra i fattori geografici e le azioni o le situazioni politiche".
 
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* [[William T. Fox]] ([[1983]]): "La geopolitica è l'applicazione delle conoscenze geografiche agli affari mondiali".
* Generale [[Pierre Gallois]] ([[1990]]): "La geopolitica è lo studio delle relazioni che esistono tra la condotta di una politica di potenza sviluppata sul piano internazionale e il quadro geografico in cui essa si esercita".
* [[Michel Foucher]] ([[1991]]): "La geopolitica è un metodo globale di analisi geografica di situazioni socio-politichesociopolitiche concrete, prese in esame in quanto esse sono localizzate, e delle rappresentazioni abituali che le descrivono".
* Generale [[Carlo Jean]] ([[2003]]): "La geopolitica è una particolare analisi della politica (specialmente la politica estera degli Stati nazionali ma non solo quella), condotta in riferimento ai condizionamenti su di essa esercitati dai fattori geografici: intendendo come tali non solo e non tanto quelli propriamente fisici, come la morfologia dello spazio o il clima, quanto l'insieme delle relazioni di interdipendenza esistenti fra le entità politiche territorialmente definite e le loro componenti".
La definizione che ha fornito* [[Yves Lacoste]] della geopolitica è la seguente(2007): "''Viene considerata geopolitica quella situazione nella quale due o più attori politici si contendono un territorio. In questo contendere, le popolazioni che abitano il territorio conteso, o che sono rappresentate dagli attori che se lo contendono, devono essere coinvolte in questo conflitto attraverso l'uso degli strumenti di comunicazione di massa''".<ref>{{Cita web|data=17/07/ luglio 2007|sito=eurasia-rivista.com|lingua=italianoit|url=http://www.eurasia-rivista.com/yves-lacoste-che-cose-la-geopolitica/|titolo=Yves Lacoste, Che cos’è la Geopolitica|accesso=25/01/ gennaio 2022}}</ref> Questa definizione apre a una geopolitica che soltanto diretta all'analisi di contese territoriali internazionali ma anche verso qualunque antagonismo per il controllo di un territorio, anche "interno" a uno stesso stato. Queste contese riguardano le strategie d'azione di ogni attore politico per il controllo dell'evoluzione di un dato territorio.
* [[Lucio Caracciolo]] ([[2018]]): "La geopolitica è l'analisi dei conflitti di potere in spazi e tempi determinati. Per questo incrocia nel suo ragionamento competenze e discipline diverse: dalla storia alla geografia, dall’antropologia all’economia e altre ancora. Non è scienza: non possiede leggi, non dispone di facoltà predittive. È studio di casi specifici, per i quali è necessario il confronto fra le diverse rappresentazioni dei soggetti in competizione per un dato territorio, su varie scale e in differenti contesti temporali, e fra i rispettivi progetti, tutti ugualmente legittimi".<ref>{{Cita web|autore=Lucio Caracciolo|wkautore=Lucio Caracciolo|sito=limesonline.com|editore=Gruppo Editoriale GEDI|data=7/02/2018|lingua=italianoit|url=https://www.limesonline.com/rubrica/cose-la-geopolitica-e-perche-va-di-moda|titolo=Cos’è la geopolitica e perché va di moda|accesso=25/01/ gennaio 2022}}</ref><ref>{{Cita web|autore=Lucio Caracciolo|sito=scuoladilimes.it|lingua=italianoit|url=https://scuoladilimes.it/|titolo=Che cos'è la geopolitica|accesso=25/01/ gennaio 2022}}</ref>
 
== Evoluzione delle teorie geopolitiche ==
Benché l'approccio geopolitico si sia manifestato ripetutamente sin dalla storia antica dell'uomo, si ritiene che esso sia stato codificato per la prima volta nel mondo germanico, tra la fine del [[XIX secolo|XIX]] e l'inizio del [[XX secolo]], ad opera del geografo e antropologo [[Friedrich Ratzel]].<ref>{{Cita web|url=https://www.esquire.com/it/news/attualita/a39393928/dario-fabbri-geopolitica-intervista/|titolo=Dario Fabbri e il fenomeno della geopolitica in Italia|autore=Niccolò Carradori|data=11/03/2022|lingua=italiano|accesso=05/04/2022}}</ref> Il termine "geopolitica" fu invece coniato nel [[1899]] dal geografo svedese [[Rudolf Kjellén]], che successivamentela contribuìteorizzò a teorizzarlasuccessivamente nelle opere ''Samtidens stormakter'' ("Le grandi potenze di oggi", 1914) e ''Staten som lifsform'' ("Lo Stato come forma di vita", 1916). Molti attribuiscono la paternità di questa disciplina a [[Friedrich Ratzel]], il geografo, [[antropologo]] ed [[etnologo]] tedesco che proprio nel [[1904]] moriva. Ratzel traeva dal [[darwinismo]] gli elementi per la nuova concezione biologica degli stati. Lo studioso svedese Kjellén, con "geopolitica", si riferisce all'uso della conoscenza geografica per favorire gli obiettivi di Stati nazionali specifici. Egli, come Ratzel, tende a istituire una similitudine tra gli stati e gli organismi viventi. Per altri, la geopolitica nasce sì nel 1904, ma grazie allo scritto del geografo [[inghilterra|inglese]] [[Halford Mackinder|Sir Halford Mackinder]], ''[[The Geographical Pivot of History]]''. Ad ogni modo i fondatori della geopolitica occidentale possono essere considerati Ratzel, Kjellén e Mackinder, grazie alle loro analisi delle relazioni tra le potenze europee del loro tempo sotto i punti di vista delle differenti collocazioni geografiche e storiche e dello sviluppo statale paragonato a quello di creature viventi (con loro [[habitat]], necessità di reperimento di risorse e via discorrendo).<ref>{{cita web|autore= Diego Solis|lingua= en|url= http://www.geopolitica-online.com/29240/the-power-of-geopolitical-discourse|titolo= The Power of Geopolitical Discourse|accesso= 13 marzo 2017|urlmorto= sì|urlarchivio= https://web.archive.org/web/20170819145807/http://www.geopolitica-online.com/29240/the-power-of-geopolitical-discourse}}</ref> Alcuni autori considerano anche lo statunitense [[Alfred Thayer Mahan|dataarchivioAlfred T. Mahan]] - benché più noto come teorico della guerra navale - come esponente di spicco della "prima generazione" di geo-politologi, in luce del suo ''The Problem of Asia'' del 1900, un lavoro concettualmente molto simile a quelli degli autori sopracitati.<ref>{{Cita libro|nome=Corrado|cognome=Stefanichi|titolo=America invulnerabile e insicura : la politica estera degli Stati Uniti nella stagione dell'impegno globale : una lettura geopolitica|url=https://www.worldcat.org/oclc/992800240|accesso=19 agostofebbraio 2023|data=2017|editore=Vita e pensiero|oclc=992800240|ISBN=978-88-343-3392-1}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://inimicizie.com/2023/02/13/isola-mondo-geopolitica-anglosassone/|titolo=L’isola mondo e la geopolitica anglosassone|autore=Inimicizie|sito=Inimicizie|data=13 febbraio 2023|lingua=it|accesso=19 febbraio 2023}}</ref>
 
[[File:KarlHaushofer RudolfHess.jpg|miniatura|Il geopolitico Haushofer accanto a un giovane [[Rudolf Hess]].]]
Sarà però nel [[1919]] che [[Karl Haushofer]], militare e professore all'Università di [[Monaco di Baviera|Monaco]], riprendendo le teorie di Kjellén e Ratzel, constatando la situazione politica tedesca del tempo, elabora la tesi dei grandi spazi connessi alle Pan-idee.<ref>]Haushofer K., ''Apologia della geopolitica tedesca'' in “Il testamento geopolitico di Karl Haushofer”; Limes. Rivista italiana di geopolitica, 2/09</ref> L'idea di Haushofer era di riportare lo spazio tedesco alla sua centralità mondiale (al pari delle altre realtà continentali e imperiali) e di dotare la Germania di un proprio "[[Lebensraum|spazio vitale]]", concetto geopolitico già teorizzato da Ratzel. Del resto la marcia verso est (''[[Drang nach Osten]]'') della Germania era in corso dal [[Guglielmo II di Germania|periodo guglielmino]], moto sospinto dal progetto di costruzione della ferrovia [[Berlino]]-[[Baghdad]] (tentativo da parte tedesca di delimitare una zona d’influenza nel [[Vicino Oriente]]). Lo scoppio della prima guerra mondiale era dovuto secondo Haushofer allo scontro antropologico tra le potenze telluriche e le potenze marittime: il generale vide chiaramente nel fronte costituito da [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]], [[Gran Bretagna]] e [[Francia]] il nemico talassocratico che si contrapponeva al blocco "tellurocratico" eurasiatico.<ref>http://www.geopolitica-online.com/33751/karl-haushofer-unintroduzione?utm_source=dlvr.it&utm_medium=facebook#_edn3 {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20170322202830/http://www.geopolitica-online.com/33751/karl-haushofer-unintroduzione?utm_source=dlvr.it&utm_medium=facebook |data=22 marzo 2017 }}</ref> Tra il [[1924]] e il [[1944]] la pubblicazione della ''Zeitschrift für Geopolitik'' contribuisce a diffondere le teorie geopolitiche a livello tedesco e europeo. Nel far ciò Haushofer allacciò contatti con [[Giorgio Roletto]] e [[Ernesto Massi]], capostipiti della scuola italiana di geopolitica che alla fine degli anni trenta prendeva forma attorno alla rivista “''[[Geopolitica (rivista 1939)|Geopolitica. Rassegna mensile di Geografia Politica, Economica, Sociale e Coloniale]]''”.
[[File:Alfred-Thayer-Mahan.jpg|miniatura|left|L'ammiraglio statunitense Alfred Mahan.]]
Sulla sponda statunitense va detto che già [[Alfred Thayer Mahan]] nell'opera ''The Influence of Sea Power Upon History, 1660-1783'' nel [[1890]] elaborava la tesi per cui la storiografia marittima doveva essere vista come una chiave di lettura dei contrasti sorti tra le nazioni e gli imperi. Secondo Mahan "''La caratteristica principale che si delinea dall'analisi storica del potere marittimo è l'antagonismo tra gli stati o le nazioni per ottenere il dominio, o il controllo del mare''". Il potere marittimo è quindi, essenzialmente, una condizione bellica, se non altro perché obbliga uno dei due contendenti a impedire l'uso del mare all'altro. Mahan individuava negli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]], il proprio paese, la potenza marittima emergente, mentre la caratteristica insulare (degli USA come anche delle isole britanniche) garantiva allo stato nordamericano la capacità di proiettarsi a livello marittimo e consolidare il predominio degli oceani.<ref name=geopolitica>http://www.geopolitica-online.com/33732/la-dottrina-geopolitica-di-karl-haushofer-dallo-spazio-vitale-alle-pan-idee?utm_source=dlvr.it&utm_medium=twitter#_ednref9 {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20170309060725/http://www.geopolitica-online.com/33732/la-dottrina-geopolitica-di-karl-haushofer-dallo-spazio-vitale-alle-pan-idee?utm_source=dlvr.it&utm_medium=twitter |data=9 marzo 2017 }}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.eurasia-rivista.com/geopolitica-ed-eurasiatismo-nel-xxi-secolo-intervista-claudio-mutti/|titolo=GEOPOLITICA ED EURASIATISMO NEL XXI SECOLO. INTERVISTA A CLAUDIO MUTTI|autore=Davide Ragnolini|sito=Eurasia {{!}} Rivista di studi geopolitici|data=7 marzo 2017-03-07|lingua=it-IT|accesso=2022-02-19 febbraio 2022}}</ref>
 
Mackinder, al pari di Haushofer, interpreta la storia del mondo come lotta tra potenze talassocratiche e potenze terrestri; egli però connota come positive le prime e negative le seconde. Prototipo di civiltà marittima sarebbe l'[[Europa]] e, soprattutto, l'[[Inghilterra]]: "''La civiltà europea è il risultato della secolare lotta contro l'invasione asiatica''". Secondo Mackinder, la supremazia talassocratica è minacciata da due grandi eventi: l'ascesa della [[Russia]] e l'invenzione della ferrovia. [[Mosca (Russia)|Mosca]], espandendosi in [[Eurasia]], ha unito le forze "telluriche" un tempo divise (popoli delle foreste nordiche e popoli della steppa), mentre la velocità garantita dalla strada ferrata azzera i vantaggi del trasporto marittimo. Nel paradigma mackinderiano, che ha influenzato fortissimamente tanto la geopolitica anglosassone quanto quella del resto del mondo, la storia fondamentale è quella del continente eurasiatico. In [[Eurasia]], la regione-perno o ''[[heartland (geopolitica)|heartland]]'' ("cuore della terra" secondo la suggestiva interpretazione che dà del concetto lo studioso italiano Massimo Roccati) è quella centro-settentrionale, corrispondente ''grosso modo'' all'area di civilizzazione russa e turanica. Le teorie di Haushofer e Mackinder pur avendo molti punti in comune e pur condividendo l’orizzonte strategicamente essenziale dell'heartland, si ritrovano ad essere la personificazione intellettuale dello scontro tra Inghilterra e Germania, che si sarebbe infatti verificata nel [[secondo conflitto mondiale]].<ref name=geopolitica/>
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Discepoli e continuatori di Mackinder, in area anglosassone, sono stati gli statunitensi [[Nicholas John Spykman|Nicholas Spykman]] (che si è concentrato sulla rielaborazione teorica del concetto di ''[[rimland]]'', ovvero la fascia semicircolare che dalle coste atlantiche europee giunge fino a quelle estremo-orientali) e [[Zbigniew Brzezinski]], già consigliere strategico di [[Jimmy Carter|Carter]] che in un libro pubblicato sul finire degli anni Novanta (''La grande scacchiera'') formula gli estremi per una nuova geostrategia statunitense per l’Eurasia.<ref>http://www.istitutodipolitica.it/wordpress/2017/04/18/la-lunga-partita-scacchi-di-brzezinski-20-anni-dalla-pubblicazione-de-la-grande-scacchiera/</ref> Ma negli [[USA]] sono nate molte altre teorie geopolitiche, più o meno debitrici di Mackinder, tra cui la "strategia del contenimento" ([[George Frost Kennan]]) e la teoria dello "[[Teoria del domino|effetto domino]]" ([[Dwight D. Eisenhower|Dwight Eisenhower]]).
 
Il filone della geopolitica di scuola tedesca iniziata da Haushofer fu proseguito da [[Carl Schmitt]], che riprese - nelle opere ''Il Nomos della terra'' e ''Terra e mare'' - la dicotomia mare-terra di Mackinder, rovesciandone però il giudizio di valore.<ref>Cfr. {{cita web |url=http://www.geopolitica-online.com/28197/la-teoria-del-nomos-in-carl-schmitt-la-geopolitica-come-baluardo-contro-il-nichilismo |titolo=Copia archiviata |accesso=13 marzo 2017 |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160624195648/http://www.geopolitica-online.com/28197/la-teoria-del-nomos-in-carl-schmitt-la-geopolitica-come-baluardo-contro-il-nichilismo |dataarchivio=24 giugno 2016 }}</ref> Haushofer aveva diffuso come detto in [[Germania]] la geopolitica, facendosi promotore d'un asse tra le potenze "telluriche" ([[Germania]], [[Russia]] e [[Giappone]]) contro quelle talassocratiche ([[Inghilterra]] e [[USA]]): s'oppose infatti all'invasione dell'[[URSS]] voluta da Hitler (e riconosciuta come suo fondamentale errore strategico), e per questo cadde in disgrazia e fu perseguitato dal regime nazista. Secondo Haushofer il blocco euroasiatico, di cui perno sarebbe stata la Germania, sarebbe stato l’unico in grado di fronteggiare il blocco anglosassone.
 
== Concetti, poste in gioco, tematiche ==
 
=== Rappresentazioni, diacronie, diatopie e orogenesi ===
Nei suoi numerosi libri, Yves Lacoste sviluppa tre concetti chiave per condurre un'analisi geopolitica<ref>{{Cita libro|autore=Yves lacoste|autore2=Pascal Lorot|titolo=La géopolitique et le géographe|annooriginale=2012|editore=Choiseul éditions|città=Parigi|pp=268|ISBN=978-2-36159-001-7}}</ref>: lo studio della diacronia (evoluzione attraverso il tempo), della diatopia (evoluzione attraverso lo spazio) e delle rappresentazioni.
 
Lo Studio della diacronia è l’analisi di una situazione, di una cultura o di una popolazione nel tempo, compresi anche i tempi lunghi (considerando, per esempio, diverse epoche). Esempio: l'evoluzione, l'espansione e il declino delle lingue e delle popolazioni celtiche.
 
Lo studio della diatopia è l'analisi di una situazione a diverse scale cartografiche (analisi multiscalare). È così possibile esaminare gli spostamenti, la gestione, il consumo e il costo dell'[[acqua]] e/o dei [[Combustibile|combustibili]] partendo da un immobile privato (casa, giardino) passando poi all’intero pianeta [[Terra]], passando attraverso il [[quartiere]], il [[Comune (Italia)|comune]], l'[[Agglomerazione|agglomerato urbano]] o lo spazio rurale, i vari livelli amministrativi, il paese, le unioni internazionali a cui aderisce ([[Accordo nordamericano per il libero scambio|NAFTA]], [[Mercosur]], [[Unione europea|U.E.]], [[Comunità degli Stati Indipendenti|C.S.I.]], [[Unione africana|O.U.A]]., [[Associazione delle Nazioni del Sud-est asiatico|Asean]], [[NATO]], [[Organizzazione dei Paesi esportatori di petrolio|O.P.E.P.]], [[Organizzazione della cooperazione islamica|O.C.I.]] o l'[[Organizzazione delle Nazioni Unite|O.N.U]]. per esempio).
 
Il concetto di rappresentazione in geopolitica fa riferimento all'analisi delle concezioni che una persona o un gruppo (per esempio un'[[etnia]] o una [[Confessione (religione)|confessione]]) possono avere rispetto a un soggetto. Così, possiamo studiare come loro stessi si percepiscono in relazione ai loro [[Territorio|territori]], [[Ambiente (biologia)|ambienti]] e risorse e come li gestiscono e li sfruttano, o anche in relazione al gruppo a cui appartengono e in relazione ad altri gruppi. Ad esempio la nozione di "[[Patriottismo|patriota]]" è un concetto che possiamo definire a geometria variabile: è spesso territoriale nei paesi nordici (ci prendiamo cura del territorio, delle risorse, del patrimonio) ma più inteso in senso [[Comunitarismo|comunitario]] nei paesi mediterranei, latini e slavi (più che cura del territorio ci si identifica fortemente con il proprio gruppo di origine) e può avere anche una connotazione confessionale (come tra i cattolici [[Bosnia ed Erzegovina|bosniaci-erzegovesi]], quindi definiti [[croati]], oppure ortodossi quindi definiti come [[serbi]] o [[Musulmano|musulmani]] quindi definiti [[Bosgnacchi|bosniaci]]) o regionale locale (caso di [[Kosovo|kosovari]], [[macedoni (gruppo etnico)|macedoni]], [[moldavi]] o [[montenegrini]], ma possiamo anche analizzare come si percepisce un sardo rispetto a un italiano continentale o viceversa).
 
A questo proposito [[Michel Foucher]] sviluppa il concetto di orogenesi, neologismo che definirebbe una disciplina che si interessa alla genesi delle frontiere (dal greco hora, Territorio).
 
=== Gli assi d'analisi ===
Il termine geopolitica ha una connotazione strategica, anche militare, mentre il termine geografia politica si riferisce piuttosto all'organizzazione di stati, regioni, entità amministrative, confini e abitanti. Notiamo che oggi la globalizzazione e il crollo di un mondo bipolare hanno moltiplicato e complicato i legami tra tutte le popolazioni del pianeta. Negli ultimi dieci anni, i centri universitari hanno moltiplicato le sezioni geopolitiche per soddisfare una domanda crescente della cosiddetta analisi geopolitica.
 
Attraverso la sua ricerca sulle interazioni tra le grandi aree del mondo (energia e materie prime, flusso di risorse, aree di transito planetarie a rischio), la geopolitica si interessa naturalmente alla politica internazionale e ai suoi aspetti diplomatici. Alcuni autori, come Béatrice Giblin, si sono però occupati di questioni di geopolitica interna.
 
Dall'inizio degli anni '80 erano previsti i rischi di emarginazione geopolitica dell'Europa, che oggi potrebbero accentuarsi se la reazione non si adegua:
 
* i collegamenti sull'Oceano Pacifico hanno la precedenza su quelli sull'Oceano Atlantico;
* impatto dello scioglimento dei ghiacci marini nell'Artico sotto l'effetto del cambiamento climatico e cambiamenti strutturali nel trasporto marittimo e aereo;
* accesso ai giacimenti [[Petrolio|petroliferi]] in Medio Oriente, costruzione di [[Oleodotto|oleodotti]] e [[Gasdotto|gasdotti]], trasporto del petrolio, picco del petrolio (pic oil), aumento del consumo di petrolio in [[Cina]];
* ritorno all’uso del [[carbone]]: Australia, Cina, Canada, ecc.
 
=== Le poste in gioco ===
La geopolitica affronta un gran numero di questioni diverse che sono oggetto di relazioni internazionali. È particolarmente interessata alle questioni demografiche, legate alla crescita o al declino delle popolazioni, nonché ai grandi movimenti di popolazione (flussi disordinati, [[Migrazione|migrazioni]], ecc.). Si occupa quindi anche delle questioni relative alle [[Lingua (linguistica)|lingue]] e ai loro usi e sostenibilità, e delle questioni culturali ad esse connesse.
 
Vengono affrontati anche temi legati alle minacce, necessariamente proteiformi. La geopolitica è quindi interessata alle minacce [[Terrorismo|terroristiche]] e alla loro gestione, ai rischi della [[Trattato di non proliferazione nucleare|proliferazione nucleare]], alla ricerca del controllo delle [[Arma di distruzione di massa|armi di distruzione di massa]], ecc.
 
Rende le risorse e il loro accesso una delle variabili chiave nei conflitti e, quindi, esamina le questioni dell'accesso all'[[acqua potabile]] e ai servizi igienico-sanitari (Turchia, Siria, Israele, Asia, Africa, ecc.), delle [[Pesca (attività)|risorse ittiche]] e delle zone di pesca, delle risorse agricole e fabbriche biochimiche, nonché l'accesso alle risorse naturali in Africa, Medio Oriente e, infine, alle risorse energetiche.
 
Anche le diverse forme di organizzazione territoriale costituiscono un importante oggetto di studio. La polarizzazione e le reti globali, l'organizzazione dei centri di competenza economica e tecnologica, l'intreccio economico e il digital divide sono soggetti privilegiati della geopolitica contemporanea
 
Infine, le sfide interne a uno stesso stato sono trattate in Geopolitica. Regionalismi, separatismi, movimenti di unificazione, sono oggetto di analisi che permettono di coglierne le cause e le conseguenze.
 
=== I fattori decisivi nelle alleanze ===
La geopolitica studia i diversi fattori che portano alla formazione di alleanze. È interessata ai diversi fattori che influenzano le strategie:
[[File:Strait of Hormuz.jpg|miniatura|Lo Stretto di Ormuz: punto di tensione interna tra [[Iran]], [[Oman]] (Penisola Musandam) e gli [[Emirati Arabi Uniti]]]]
 
* controllo globale dei mari e/o della terra (popoli del mare, popoli della terra): ci sono spesso differenze di strategia tra una potenza marittima e una potenza o un'alleanza tra potenze continentali, questo fattore influenza gli altri;
* controllo dei valichi e dei mezzi di trasporto: stretti marini, valichi di montagna, gallerie, aeroporti, porti, stazioni;
* fattori finanziari (tasse, dazi, ecc.);
* accesso alle risorse naturali e alle materie prime;
* padronanza della tecnologia e della ricerca (navigazione, aeronautica e spazio, ecc.);
* tipi di regimi politici (democrazia, ecc.);
* fattori culturali, sociologici e filosofici;
 
=== Aspetti militari e strategici ===
Dalla fine degli anni '80, gli Stati Uniti hanno attuato una [[strategia]] globale volta a garantire la supremazia dell'esercito americano e delle compagnie americane nel mondo<ref>{{Cita libro|autore=Éric Denécé|autore2=Claude Revel|titolo=L'autre guerre des États-Unis : Économie : les secrets d'une machine de conquête|annooriginale=2005|editore=Éditions Robert Laffont|città=Parigi|lingua=fr|pp=298|ISBN=2-221-10368-8}}</ref>. Questa strategia è strutturata attorno a un consorzio di grandi aziende del settore informatico e aeronautico, che ha permesso di proiettare le forze americane in Iraq durante le due guerre del Golfo del 1991 e del 2003. Questa strategia globale riguarda ormai quasi tutti i settori di attività e si è basa su un uso molto strutturato delle tecnologie dell'informazione (Internet, reti).
 
L'accesso alle risorse petrolifere porta alla definizione di specifiche strategie.
 
I suoi effetti si vedono anche nell'alleanza che gli Stati Uniti hanno stretto, in risposta al [[Protocollo di Kyoto]], con Cina, India, Giappone e Australia, finalizzata allo sviluppo del [[carbone pulito]] e delle nuove generazioni di reattori nucleari (reattori di IV generazione, ''Integral fast reactor'').
 
Questa strategia è però modificata dalla volontà della Cina di imporsi come nuova potenza planetaria e [[Nuova via della seta|Le nuove vie della seta]] nonché la strategia Made in China 2025 (MIC25, fatta partire nel 2015) lasciano presupporre un nuovo scenario per gli anni a venire. La Cina amplifica sia i suoi investimenti infrastrutturali nel mondo (compresi prestiti finanziari che legano molti Paesi al governo di Pechino, oramai) con un incremento della propria flotta che per ora resta capace di proiettarsi a livello regionale (Mar della Cina Meridionale per esempio) con tre portaerei, ma che mira a svilupparsi per potersi proiettare a livello planetario.
 
=== Aspetti linguistici ===
La [[Lingua (linguistica)|lingua]] è il fattore essenziale nella comunicazione tra i popoli. Diverse delle principali lingue nazionali degli imperi sono diventate le principali lingue della comunicazione internazionale. Quelle che hanno avuto maggiore influenza sono, nell'area occidentale, dall'antichità, il [[Lingua greca antica|greco antico]], poi il [[lingua latina|latino]]; dal XVI secolo il [[Lingua francese|francese]] e dal 1918 e soprattutto dal 1945, [[Lingua inglese|l’inglese]]. Oggi nel mondo, su circa 6.000-7.000 lingue riconosciute dall'etnolinguistica, una dozzina sono parlate insieme come prima o seconda lingua da circa i due terzi della popolazione mondiale. Accanto alle sei lingue di lavoro dell'ONU, inglese, francese, [[Lingua spagnola|spagnolo]], [[Lingua russa|russo]], [[Lingua cinese|cinese]], [[Lingua araba|arabo]], altre sei lingue superano i 100 milioni di parlanti e hanno un peso economico e culturale regionale: [[Lingua hindi|hindi-urdu]], [[Lingua portoghese|portoghese]], [[Lingua indonesiana|indonesiano]], [[Lingua tedesca|tedesco]], [[Lingua giapponese|giapponese]], [[Lingua bengali|bengalese]]; di queste dodici lingue, le prime nove sono dominanti in un subcontinente.
 
Le egemonie economiche del Regno Unito nell'Ottocento, poi degli Stati Uniti globali dopo il 1945, hanno condotto al dominio dell'inglese, fino a minacciare sempre di più, prima le funzioni nobili (scienza, ricerca, insegnamento superiore, cultura, ecc.) poi, secondo il linguista finlandese Tove Skuttnab-Kangas<ref>{{Cita libro|autore=Tove Skutnabb-Kangas|autore2=Robert Phillipson|titolo=Linguistic Human Rights: Overcoming Linguistic Discrimination|anno=1994|editore=De Gruyter Mouton|città=Berlino - New York|doi=10.1515/9783110866391}}</ref>, l'esistenza stessa di un numero elevatissimo di altre lingue nel breve, nel medio e nel lungo termine, a seconda della loro estensione.
 
La lingua è anche una questione cruciale per le relazioni tra Stati con la costituzione di blocchi linguistici intercontinentali, come l'[[Organizzazione internazionale della francofonia|Organizzazione internazionale della Francofonia]] (OIF), la [[Comunità dei Paesi di lingua portoghese|Comunità dei paesi di lingua portoghese]] (CPLP), l'[[Unione latina]], il Consiglio turco e, in misura maggiore, il [[Commonwealth delle nazioni|Commonwealth delle Nazioni]].
 
In un contesto di globalizzazione e di crescente egemonia linguistica in cui l'uso di Internet si sta sempre più diffondendo, ci si può interrogare sulla sostenibilità di un numero crescente di lingue. Tuttavia, l'attribuzione di un nome a una lingua è una “questione geopolitica” essenziale: così la stessa lingua dal punto di vista linguistico (cioè i cui parlanti si capiscono spontaneamente e completamente, senza dizionario o traduttore) può essere scritta utilizzano alfabeti diversi e/o hanno nomi diversi a seconda del paese (hindi/urdu o croato-bosniaco/montenegrino-serbo per esempio).
 
== La scuola italiana di geopolitica ==
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Fondamentale nella rivalutazione della geopolitica è stato l'apporto storico, a partire dagli anni '80, dello slittamento dell'asse politico-economico dalle grandi potenze occidentali verso quelle mediorientali e asiatiche, fenomeno che interessa paesi storicamente marginali come l'[[Australia]], legata oggi a doppio filo, tuttavia, alla crescita di colossi come [[India]] e [[Cina]].
Sul filone di pensiero di tradizione schmittiana, sia pur da una prospettiva diversa, si pone invece il filosofo e attivista politico [[Russia|russo]] [[Alexandr Dugin]], sostenitore di un progetto pan-eurasiatico ultraconservatore antiliberale con al centro la Russia<ref>Mikhail Suslov; Mark Bassin; (eds.), ''Eurasia 2.0 : Russian Geopolitics in the Age of New Media'', 978-1-4985-2141-3, Lexington Books, 2016.</ref>; Dugin è molto controverso pure in patria ed è attivo organizzatore di milizie belliche in scenari di crisi dove è coinvolta la Russia come in [[Donbass]].
 
Diverso è invece il ruolo delle riviste italiane che trattano di geopolitica. In [[Italia]] un ruolo importante nella riproposizione della geopolitica è riconosciuto alla rivista ''[[Limes (rivista)|Limes]]'', sebbene [[Carlo Maria Santoro]] e [[Giuseppe Bettoni]] abbiano lamentato una carenza dal punto di vista teorico. Secondo Fabio Petito ed Elisabetta Brighi il successo di ''Limes'' ha rappresentato la vittoria di una "geopolitica pratica (popolare)" sui "complessi e formali ragionamenti geopolitici di Santoro", tuttavia Limes non gode di credito a livello accademico e, anzi, ha ricevuto diverse critiche<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Matteo|cognome=Marconi|titolo=SPUNTI DI RIFLESSIONE SU GEOPOLITICA E METODO: STORIA, ANALISI, GIUDIZIO|lingua=en|accesso=12 novembre 2017|url=https://www.academia.edu/24580399/SPUNTI_DI_RIFLESSIONE_SU_GEOPOLITICA_E_METODO_STORIA_ANALISI_GIUDIZIO}}</ref>.
 
Altra rivista apparsa recentementenel XXI secolo è ''EastWest'', prima conosciuta come ''East - Rivista di Geopolitica'', che nacque nel 2005 e fermò la pubblicazione nel 2010, per poi riprenderla nel 2015. Un importante istituto di studi ed analisi geopolitiche è il Centro Studi [{{cita testo|url=https://www.geopolitica.info/ |titolo=Geopolitica.info]}} di Roma, attivo dal 2004 in collaborazione con il Centro di Ricerca "Cooperazione con l'Eurasia, il Mediterraneo e l'Africa sub-sahariana" (CEMAS) dell'Università "La Sapienza" di Roma e con la facoltà di Scienze dell'Amministrazione e delle Relazioni internazionali dell'Università di "Tor Vergata" di Roma. Alle attività del Centro Studi Geopolitica.info collaborano professori e ricercatori dei settori politologico, geografico, storico ed economico, oltre che analisti di politica estera che lavorano a diverso titolo nelle istituzioni pubbliche, nel settore privato e nel campo del giornalismo.
 
Da ultimo, la geopolitica ha trovato nuovi estimatori anche in ambito accademico, dove è in corso un tentativo di riqualificazione scientifica e disciplinare<ref>{{Cita libro|titolo=Edoardo Boria, Matteo Marconi, Geopolitica. Dal pensiero all'azione, Argos, Roma, 2022|url=https://www.academia.edu/74225479/Geopolitica_Dal_pensiero_allazione}}</ref>.
 
== Note ==
 
<references/>
 
== Bibliografia parziale ==
* Barry Buzan, ''Il gioco delle potenze. La politica mondiale del XXI secolo'', Milano, Università Bocconi Editore, 2006 (ed. originale: ''Id.'', ''The United States and the Great Powers: World Politics in the Twenty-First Century'', 2004).
*Karl Haushofer, ''Geopolitica delle pan-idee'', I libri del Borghese, 2015.
Line 63 ⟶ 127:
* Halford J. Mackinder, ''Democratic Ideals and Reality. A Study in the Politics of Reconstruction'', Constable, London 1919 – Holt, New York 1919; rist. ''Democratic Ideals and Reality. A Study in the Politics of Reconstruction'', Norton, New York 1962.
* Elisabetta Brighi & Fabio Petito, ''The Renaissance of Geopolitics in Post-1989 Italy'', "Geopolitics", vol. 16, n. 4, pp.&nbsp;819–845.
* Giuseppe Bettoni, "[{{cita testo|url=https://www.academia.edu/43082556/GEOGRAFIA_E_GEOPOLITICA_INTERNA_Dallorganizzazione_territoriale_alla_sindrome_di_Nimby |titolo=Geografia e Geopolitica Interna]}}", Franco Angeli, 2012, ISBN 978-88-204-0866-4
* David Criekemans, ''Geopolitiek, 'geografisch geweten' van de buitenlandse politiek?'', Garant, Antwerpen/Apeldoorn, 2007.- 848 p.: ill..- ISBN 90-441-1969-9.
* Carlo Jean, ''Manuale di geopolitica'', Laterza, Bari-Roma 2003.
*Carlo Jean, ''Geopolitica del XXI secolo'', Laterza, Bari-Roma, Collana: ''i Robinson / Letture,'' 2004.
* Giulio Sinibaldi, ''La geopolitica in Italia (1939-1942)'', Padova, libreriauniversitaria.it, 2010.
* {{Cita pubblicazione|autore=Yves Lacoste,|titolo= ''Che cos'è la geopolitica'' (disponibile [|url=http://www.eurasia-rivista.org/cogit_content/articoli/EEluyZVEAkibIrjCwk.shtml qui] {{Webarchive|urlurlarchivio=https://web.archive.org/web/20080302031558/http://www.eurasia-rivista.org/cogit_content/articoli/EEluyZVEAkibIrjCwk.shtml |data=2 marzo 2008 }}).
* Pascal Lorot, ''Storia della Geopolitica'', Trieste, * Asterios Editore, 1997.
* Mario G. Losano, ''La geopolitica del Novecento. Dai Grandi Spazi delle dittature alla decolonizzazione'', Bruno Mondadori, Milano 2011, 336 pp. - ISBN 9788861594852
* Halford John Mackinder, ''The pivot of history'', "The Geographical Journal", vol. XXIII, n. 4 (aprile 1904), pp.&nbsp;421–444.
*{{Cita libro|autore=Claudio Cerreti, Matteo Marconi, Paolo Sellari, [|url=https://www.academia.edu/40244189/Spazi_e_Poteri._Geografia_politica_geografia_economica_geopolitica |titolo=''Spazi e poteri. Geografia politica, geografia economica, geopolitica''], |città=Roma-Bari,|editore= Laterza,|anno= 2019.}}
*{{Cita libro|autore=Edoardo Boria, Matteo Marconi, [|url=https://www.academia.edu/74225479/Geopolitica_Dal_pensiero_allazione |titolo=Geopolitica. Dal pensiero all'azione],|città= Roma,|editore= Argos,|anno= 2022.}}
*Manlio Graziano, Geopololitica (Orientarsi nel grande disordine internazionale), Bologna, Società editrice Il Mulino, 2019
 
== Altri progetti ==
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* {{Collegamenti esterni}}
*[[Carlo Jean]], {{treccani|geopolitica_(Enciclopedia-del-Novecento)}}
* Centro Studi [{{cita testo|url=http://www.geopolitica.info/ |titolo=Geopolitica.info]}}
 
{{Controllo di autorità}}
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[[Categoria:Geografia politica]]