Giuseppe Pressato
Giuseppe Pressato (Torreglia, 27 agosto 1915 – Padova, 7 aprile 2003) è stato un militare italiano, insignito della medaglia d'oro al valor militare a vivente nel corso della seconda guerra mondiale.
Giuseppe Pressato | |
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Nascita | Torreglia, 27 agosto 1915 |
Morte | Padova, 7 aprile 2003 |
Dati militari | |
Paese servito | Italia |
Forza armata | Regio Esercito |
Arma | Fanteria |
Anni di servizio | 1936 - 1940 |
Grado | Soldato |
Guerre | Seconda guerra mondiale |
Battaglie | Battaglia delle Alpi Occidentali |
Decorazioni | vedi qui |
Note | dati tratti da Combattenti Liberazione[1] |
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Biografia
modificaNacque a Torreglia nel 1915[2], figlio di Marco e Antonia Pressato. Rimase orfano di entrambi i genitori dall'età di 3 anni: il padre infatti morì per le ferite riportate nella Grande Guerra mentre la madre per le conseguenze dell'influenza spagnola. Verso la metà degli anni trenta si trasferì per lavoro a Sesto San Giovanni, andando a lavorare come operaio presso la Società Italiana Ernesto Breda per Costruzioni Meccaniche.[2] Tra il luglio e il settembre 1936 prestò servizio militare di leva ridotta presso il Regio Esercito.[2]
Il 2 giugno 1940 fu richiamato in servizio attivo venendo assegnato al 29º Reggimento fanteria "Pisa", inquadrato nella 26ª Divisione fanteria "Assietta".[2] In forza al reparto esploratori del I Battaglione, dopo lo scoppio delle ostilità, avvenuto il 10 dello stesso mese, si trovò subito in zona di operazioni tra la Valle Sus e il colle Chabaud (2.229 m).[2] Il giorno 21, nel pieno della battaglia delle Alpi Occidentali,[3] fu incaricato di recapitare un messaggio, ma sul colle Chabaud venne investito dallo scoppio di una granata che gli procuró l'amputazione di alcune falangi della mano sinistra, e gravi lesioni alla mano destra.[3] Invece di presentarsi ad un posto di medicazione, continuò la sua missione raggiungendo il comando di battaglione dove consegnò il messaggio, trasportato fino a quel punto tenendolo tra i denti, e svenendo subito per la grande emorragia in atto.[3] I medici decisero di trasferirlo immediatamente verso l’ospedale da campo, ma egli volle cedere il suo posto ad un ufficiale gravemente ferito.[3] Per questo fatto fu insignito della medaglia d'oro al valor militare a vivente, consegnatagli personalmente da S.A.R. il Principe di Piemonte.[4] Congedato in seguito dall’esercito, dovette lasciare anche il suo posto di lavoro presso la Breda a causa delle lesioni riportate.[4] Dopo la fine del conflitto fu assunto presso l'amministrazione provinciale di Padova, trasferendosi nella città capoluogo dove poi si spense.[4]
La sua storia apparve sulla copertina de La Domenica del Corriere,[N 1] con una tavola di Achille Beltrame, e della rivista Pro Familia nel 1942.[4] Nel 1952 la foto in cui riceveva la medaglia d'oro fu pubblicata sul periodico Oggi.[4]
Onorificenze
modificaNote
modificaAnnotazioni
modifica- ^ La sezione della Gioventù Italiana del Littorio di Milano gli dedicò una cartolina in franchigia.
Fonti
modifica- ^ Combattenti Liberazione.
- ^ a b c d e Ceretta 2017, p.34.
- ^ a b c d e Ceretta 2017, p.35.
- ^ a b c d e Ceretta 2017, p.36.
- ^ Quirinale - scheda - visto 4 maggio 2018
Bibliografia
modifica- (EN) Philip S. Jowett e Stephen Andrew, The Italian Army Vol.1, Botley, Osprey Publishing Company, 2000, ISBN 1-85532-864-X.
- (EN) Philip S. Jowett e Stephen Andrew, The Italian Army Vol.2, Botley, Osprey Publishing Company, 2001, ISBN 1-85532-865-8.
Periodici
modifica- Gionata Ceretta, Una Storia di Eroismo e Propaganda, in Euganeamente. Vivere e Scoprire i Colli Euganei, n. 18, Padova, Futurame snc, febbraio-marzo 2017, pp. 34-36.
Collegamenti esterni
modifica- PRESSATO, Giuseppe, in Combattenti Liberazione, http://www.combattentiliberazione.it, 4 maggio 2018.
- Giovanni Pressato, una storia di eroismo e propaganda, in Euganeamente, https://www.euganeamente.it, 7 maggio 2018.