Raffaele Libroia
Raffaele Libroia (Napoli, 5 ottobre 1894 – Tauriano, 2 novembre 1918) è stato un militare italiano, decorato con la medaglia d'oro al valor militare alla memoria nel corso della prima guerra mondiale[2].
Raffaele Libroia | |
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Nascita | Napoli, 5 ottobre 1894 |
Morte | Tauriano, 2 novembre 1918 |
Cause della morte | Caduto in combattimento |
Dati militari | |
Paese servito | Regno d'Italia |
Forza armata | Regio Esercito |
Arma | Cavalleria |
Reparto | Reggimento "Cavallereggi di Saluzzo" (12º), 3ª Divisione di cavalleria |
Anni di servizio | 1912-1917 |
Grado | Capitano |
Guerre | Prima guerra mondiale |
Campagne | Fronte italiano (1915-1918) |
Battaglie | Battaglia di Vittorio Veneto |
Comandante di | 3º Squadrone |
Decorazioni | vedi qui |
Studi militari | Regia Accademia Militare di Modena |
dati tratti da 1918. L’anno della gloria: Dalla battaglia d'arresto, alla battaglia del solstizio, alla vittoria[1] | |
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Biografia
modificaNacque a Napoli nel 1894, figlio di Luigi e Teresa Vicedomini. Frequentò la Regia Accademia Militare di Modena, da cui uscì nel 1912 con il grado di sottotenente, assegnato all'arma di cavalleria. Entrò in servizio presso il Reggimento "Cavalleggeri di Foggia" (11º), e all'entrata in prima guerra mondiale del Regno d'Italia, il 24 maggio 1915, fu uno dei primi a varcare il confine dell'Isonzo,[3] venendo promosso tenente un mese dopo. In seguito rientrò al deposito del reggimento prestando servizio come istruttore fino al marzo 1918, quando fu promosso capitano e trasferito al Reggimento "Cavallereggi di Saluzzo" (12º).[4] Nell'ottobre dello stesso anno il reggimento fu inquadrato nella 3ª Divisione di cavalleria, assegnata alla 9ª Armata[5] a disposizione del Comando Supremo. Il 24 ottobre iniziò la Battaglia[6] di Vittorio Veneto, e il giorno 31 la 3ª Divisione varcò la Livenza lanciandosi all'inseguimento delle truppe nemiche in ritirata.[7] Il 2 novembre, nei pressi di Tauriano di Spilimbergo,[8] il reggimento fu fatto segno dai colpi sparati da una batteria d'artiglieria che proteggeva la ritirata austro-ungarica.[8] Al comando del 3º squadrone e di una sezione di mitragliatrici caricò la batteria nemica al grido di "Savoia", catturando due cannoni da 105 mm, sei mitragliatrici e 14 cavalli.[8] Dapprima ferito alla gambe morì durante l'ultima carica, e per onorarne la memoria gli fu conferita la medaglia d'oro al valor militare alla memoria.[8]
Una via e una caserma di Nocera Inferiore portano il suo nome, così come una via di Napoli e una via di Tauriano di Spilimbergo.
Onorificenze
modifica— Decreto Luogotenenziale 7 agosto 1919.[10]
Note
modifica- ^ Coltrinari, Ramaccia 2018, p. 72.
- ^ Carolei, Greganti, Modica 1968, p. 212.
- ^ Cavaciocchi, Ungari 2014, p. 53.
- ^ Brignoli 2007, p. 74.
- ^ Cavaciocchi, Ungari 2014, p. 311.
- ^ Cavaciocchi, Ungari 2014, p. 315.
- ^ Cavaciocchi, Ungari 2014, p. 327.
- ^ a b c d Brignoli2007, p. 77.
- ^ http://www.quirinale.it/elementi/DettaglioOnorificenze.aspx?decorato=12717
- ^ Bollettino Ufficiale 1918, disp.51.
Bibliografia
modifica- Marziano Brignoli, Cavalleria a Voghera. I Reggimenti di guernigione a Voghera dal 1859 al 1943, Voghera, Società Cooperativa Editoriale Oltrepò, 2007.
- Luigi Cadorna, La guerra alla fronte italiana. Vol. 1, Milano, Fratelli Treves editori, 1921.
- Luigi Cadorna, La guerra alla fronte italiana. Vol. 2, Milano, Fratelli Treves editori, 1921.
- Alberto Cavaciocchi e Andrea Ungari, Gli italiani in guerra, Milano, Ugo Mursia Editore s.r.l., 2014.
- Gaetano Carolei, Guido Greganti e Giuseppe Modica, Le Medaglie d'oro al Valor Militare 1918, Roma, Tipografia regionale, 1968.
- Massimo Coltrinari e Giancarlo Ramaccia, 1918. L’anno della gloria: Dalla battaglia d'arresto, alla battaglia del solstizio, alla vittoria, Roma, Edizioni Nuova Cultura, 2018.
- Angelo Del Boca, Gli Italiani in Libia. Tripoli bel suol d'amore. 1860-1922, Bari, Laterza, 1986.
- (EN) John R. Schindler, Isonzo: The Forgotten Sacrifice of the Great War, Westport, Praeger Publishers, 2001, ISBN 0-275-97204-6.