Paul Rand
Peretz Rosenbaum, noto come Paul Rand (New York, 16 agosto 1914 – Norwalk, 26 novembre 1996), è stato un designer statunitense.
È noto soprattutto per aver curato il redesign del logotipo della IBM (1962) e per aver progettato il marchio della Westinghouse (1962).[1]
Biografia
Conosce il mondo del design in giovane età disegnando insegne per la drogheria del padre e locandine per eventi scolastici. Frequenta la Harren High School di Manhattan e i corsi serali del Pratt Institute di New York. Rand rimane comunque principalmente autodidatta e si ispira ai lavori di Cassandre e di Moholy-Nagy da riviste europee come Gebrauchsgraphik. La sua carriera di grafico comincia con lavori tra i più vari, da cataloghi per rivenditori ai giornali e riviste. Dopo diversi anni il suo portfolio si amplia notevolmente ed è largamente influenzato dallo stile pubblicitario tedesco Sachplakat e dai lavori di Gustav Jensen. In questi anni decide di celare il proprio nome, palesemente ebreo, dietro lo pseudonimo di Paul Rand.
Dopo aver studiato grafica editoriale, entra in qualità di art director all'Esquire e all'Apparel Arts e vi rimane per tutto il periodo che va dal 1935 al 1941. All'incirca nella stessa epoca, tra il 1938 e il 1945, comincia a produrre lavori, tra i quali le copertine della rivista Direction, che gli faranno guadagnare l'attenzione internazionale, e le lodi degli addetti ai lavori, tra cui lo stesso Moholy-Nagy. Successivamente diventa consulente per IBM, Westinghouse e altre aziende statunitensi.[1]
Nel periodo compreso tra il 1956 e il 1969 insegna presso l'Università di Yale, crea caratteri tipografici (in particolare il font Westinghouse del 1956), disegna copertine per libri e progetta la grafica di volumi per l'infanzia.[1].
I suoi lavori più noti rimangono comunque le cosiddette identità aziendali (corporate identity), in particolare i logotipi, tra cui IBM, ABC, UPS, Enron, Westinghouse e la NeXT di Steve Jobs. Il suo stile semplice, diretto ed essenziale diventa subito riconoscibile e ampiamente imitato fino ai giorni nostri.
Nell'arco della propria carriera scrive inoltre varie monografie dedicate alla comunicazione e alla tipografia. Tra queste è possibile citare: Thoughts on Design (1946); Design and the Play Instict (1965); The Trademarks of Paul Rand (1970).[1].
Nel 1972 viene annoverato nella Art Director Club Hall of Fame[2].
Bibliografia
- Paul Rand, Paul Rand: A Designer's Art, New Haven, Yale University Press, 1985, ISBN 978-0300082821.
- Paul Rand, Design, Form, and Chaos, New Haven, Yale University Press, 1994, ISBN 978-0300055535.
- Paul Rand, From Lascaux to Brooklyn, New Haven, Yale University Press, 1996, ISBN 978-0300066760.
Note
Controllo di autorità | VIAF (EN) 49363268 · ISNI (EN) 0000 0001 1762 3261 · ULAN (EN) 500063342 · LCCN (EN) n50053901 · GND (DE) 119357844 · BNF (FR) cb13175602r (data) · J9U (EN, HE) 987007443729805171 · NDL (EN, JA) 00473490 · CONOR.SI (SL) 88625507 |
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