Civetta di Atena
La civetta di Atena (o anche di Minerva) è la civetta (o, con termine desueto, la "nottola") che accompagna da Omero in poi, le rappresentazioni di Atena glaucopide nei miti dell'antica Grecia e di Minerva nei miti dell'antica Roma. È il simbolo della filosofia e della saggezza.
Simbologia
[modifica | modifica wikitesto]Gli occhi e il becco della civetta seguono la linea della lettera φ (fi), simbolo alfabetico greco della filosofia e in seguito della sezione aurea. Lettera che quindi accomuna armonia, bellezza e amore per la conoscenza e per la ricerca in senso lato.[senza fonte]
Hegel ricorre a tale espressione anche come simbolo della preveggenza della filosofia (che è poi post-veggenza), in vista del raggiungimento ex-post del "regno intellettuale":[1]
«Per dire ancora una parola a proposito del dare insegnamenti su come dev'essere il mondo, ebbene, per tali insegnamenti in ogni caso la filosofia giunge sempre troppo tardi. In quanto pensiero del mondo essa appare soltanto dopo che la realtà ha compiuto il suo processo di formazione e s'è bell'e assestata. Questo, che il concetto insegna, mostra necessario parimenti la storia, che soltanto nella maturità della realtà l'ideale appare di fronte al reale e che quell'ideale si costruisce il medesimo mondo, appreso nella sostanza di esso, dandogli la figura d'un regno intellettuale. Quando la filosofia dipinge il suo grigio su grigio, allora una figura della vita è invecchiata; e con grigio su grigio essa non si lascia ringiovanire, ma soltanto conoscere; la nottola di Minerva inizia il suo volo soltanto sul far del crepuscolo.»
Con ciò il pensatore tedesco intende significare che la filosofia giunge a comprendere una condizione storica solo dopo che questa è già trascorsa (quando il processo di formazione della realtà è già ultimato), attuando il senno del poi senza poter offrire capacità precognitive.
Storicamente, tale simbolo fu marchiato a fuoco sulla fronte degli abitanti dell'isola di Samo come punizione per aver abbattuto il governo democratico filoateniese. Tale repressione fu guidata dallo stesso Pericle, il noto statista ateniese.[2]
Il simbolo della civetta di Minerva è stato anche usato dagli Illuminati e nella Massoneria per i novizi che quando salivano ai gradi superiori venivano chiamati Minervali con allusione alla dea della saggezza.[3]
Rappresentazioni
[modifica | modifica wikitesto]La civetta di Minerva è stata rappresentata anche nella moneta greca da un euro, così com'era raffigurata in un'antica tetradracma ateniese del V secolo a.C., per ricordare le loro tradizioni mitologiche e la cultura, soprattutto quella filosofica e quella scientifica che è la radice del pensiero filosofico e scientifico occidentale.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Hegel, Prefazione, in Lineamenti di filosofia del diritto, traduzione di Giuliano Marini, Bari, Laterza, 1999, p. 17.
- ^ Luciano Canfora, Il mondo di Atene, Bari, Laterza, 2011, pag. 56
- ^ Sabina Marineo, Gli Illuminati: La realtà oltre il mito, Venexia Editrice, 2014.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
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