John Caister Bennett
John Caister Bennett, chiamato comunemente Jack Bennett[1][2] (Estcourt, 6 aprile 1914 – Pretoria, 30 maggio 1990), è stato un astronomo amatoriale sudafricano.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Di professione fu un dipendente statale[3], attività che esercitò dal 1934 al 1974, con un'interruzione per il servizio militare prestato durante la seconda guerra mondiale che lo portò in Egitto e in Italia[4].
Bennett si interessò di astronomia già dall'infanzia grazie a sua madre[5]. Da adulto, la sua passione spaziò in molti campi, concentrandosi principalmente sull'osservazione delle comete e delle meteore. Svolse le sue osservazioni da Pretoria, dove si era trasferito nel 1934.
Nel marzo del 1965 e nel febbraio dell'anno seguente individuò due oggetti dall'aspetto cometario. Tuttavia non riuscì a seguirli e, se di comete si trattò, non gliene fu riconosciuta la paternità della scoperta[2]. Dal 1968 (e fino al 1985), iniziò a dirigere la sezione di osservazione delle comete e delle meteore dell'Astronomical Society of South Africa. Il 28 dicembre 1969 scoprì la cometa non periodica C/1969 Y1 (Bennett) che sarebbe divenuta la grande cometa del 1970[3]. Sarebbe stato coronato dal successo della scoperta di una nuova cometa ancora una volta, il 13 novembre 1974, quando individuò la cometa non periodica C/1974 V2 (Bennett)[6]. Inoltre, fu uno scopritore indipendente delle comete C/1964 P1 (Everhart) e C/1966 T1 (Rudnicki)[4]. È stato durante vari anni membro della Commissione 20 dell'Unione Astronomica Internazionale, che si occupa di comete[3].
Il 16 luglio 1968 ha scoperto una supernova, 1968L in M83, divenendo il primo astrofilo a realizzare una simile scoperta[5] e anche il primo essere umano a scoprire una supernova visualmente con un telescopio[3]. Nel descrivere la scoperta, Bennet dichiarò che era rimasto incuriosito dall'oggetto perché la luminosità della stella, circondata dalla nebulosità della galassia, gli avevano dato l'impressione di stare osservando una cometa[2].
Sue osservazioni su stelle variabili sono state registrate presso l'American Association of Variable Star Observers (AAVSO) sotto la sigla BNJ[7][8]. Per conto dell'AAVSO ha creato e diretto dal 1975 al 1987 ricerche ed osservazioni amatoriali dal Sudafrica di nove[3].
Un risultato apparentemente secondario della ricerca di comete condotta da Bennett è stata la compilazione di un catalogo di oggetti di aspetto cometario situati nell'Emisfero celeste australe[9].
Ha partecipato al Progetto Moonwatch dedicato alla localizzazione dei primi satelliti artificiali[5].
Bennett è stato membro dell'Astronomical Society of Southern Africa (ASSA) e ne fu il presidente durante il periodo 1968-1970[3]. È stato anche membro della British Astronomical Association dal 1966[4].
Bennett non si sposò e non ebbe figli. partecipò alle attività della Chiesa metodista di Pretoria, cantando nel coro[3].
Riconoscimenti
[modifica | modifica wikitesto]Nel 1970 gli fu assegnata la Medaglia Gill[10].
Nel 1971 gli fu assegnata la Medaglia Merlin[11].
Nel 1976 gli fu consegnato il Nova/Supernova Award[12].
Nel 1986 l'Università di Witwatersrand gli conferì il Master of Science (Laurea magistrale) ad honorem[3].
Nel 1989 gli è stato dedicato un asteroide, 4093 Bennett[5].
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ J. Spencer Jones
- ^ a b c B. Marsden, 1990.
- ^ a b c d e f g h J. A. da Silva Campos, 113-115, 1990.
- ^ a b c R. Fleet}, 1991.
- ^ a b c d (EN) M.P.C. 14972-14973 del 17 agosto 1989
- ^ (EN) IAUC 2719: 1974g; 1974h; 1973f
- ^ (EN) Osservatorio AAVSO
- ^ (EN) Minor Planet and Comet Names in Honor of AAVSO Members and Observers, su aavso.org, AAVSO. URL consultato il 25 maggio 2018.
- ^ Astronomical Society of South Africa.
- ^ (EN) Gill Medal
- ^ (EN) The British Astronomical Association: Awards and Medals Archiviato il 9 settembre 2015 in Internet Archive.
- ^ (EN) The Nova/Supernova Award
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) John Caister Bennett, Comet Hunting in Southern Skies (Presidential Address), in Monthly Notes of the Astron. Soc. Southern Africa, vol. 28, 1969, pp. 80-88.
- (EN) B. Marsden, Jack Bennett - An Appreciation, in Monthly Notes of the Astron. Soc. Southern Africa, vol. 49, ottobre 1990, p. 115.
- (EN) José A. da Silva Campos, John Caister Bennett (6 April 1914 - 30 May 1990), in Monthly Notes of the Astronomical Society of South Africa, vol. 49, n. 9-10, ottobre 1990, pp. 113-115.
- (EN) Richard Fleet, John Caister Bennett, 1914-1990, in Journal of the British Astronomical Association, vol. 101, n. 6, dicembre 1991, pp. 367-368.
- (EN) J. Spencer Jones, Jack Bennett, 6 April 1914 - 30 May 1990, in Quarterly Journal of the Royal Astronomical Society, vol. 35, n. 3, settembre 1994, p. 353.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Jack Bennett’s catalogue of deep sky objects, su assa.saao.ac.za, Astronomical Society of South Africa. URL consultato il 25 maggio 2018.