Più sono le opportunità di imparare, più modi abbiamo per realizzare il nostro potenziale. Per questo Apple si sta impegnando a estendere l’accesso all’istruzione in tutto il mondo attraverso partnership mirate in oltre 100 Paesi e territori.
L’istruzione apre a chi impara, a chi è leader, a chi sperimenta, alle comunità, a tutti e tutte nuovi orizzonti.
Northridge, California
L’università non è mai stata così vicina.
Da bambina, Amanda Quintero non pensava neanche lontanamente al college. Figlia di immigrati senza istruzione superiore, da lei ci si aspettava che iniziasse a lavorare appena finito il liceo. Ma durante il secondo semestre dell’ultimo anno, un supplente della sua scuola la incoraggiò per la prima volta a iscriversi all’università. Fu un incontro fortuito che cambiò completamente la vita di Amanda: in quel momento cominciò a rendersi conto delle sue capacità, a capire che poteva trovare il suo spazio.
Oggi la dott.ssa Quintero ha una missione precisa: garantire agli universitari e alle universitarie di prima generazione le stesse opportunità che ha avuto lei. Esperta di contenuti per gli istituti ispanici negli Stati Uniti (HSI, Hispanic-Serving Institution) e apprezzata per i suoi metodi innovativi che favoriscono il successo accademico, attualmente è consulente senior per l’eccellenza inclusiva e responsabile dell’innovazione in materia di equità per il Global HSI Equity Innovation Hub della California State University, a Northridge. Lanciato in collaborazione con Apple, il Global HSI Equity Innovation Hub avrà un impatto significativo sugli universitari e le universitarie di prima generazione in tutto il Paese, creando un ponte fra talenti e opportunità. Grazie alla leadership e alla visione della dott.ssa Quintero, il progetto vuole trasformare gli HSI a livello nazionale per migliorare il successo accademico, e per fornire a studenti che appartengono alla comunità latina, a minoranze e ad altri gruppi storicamente esclusi, le competenze necessarie per una carriera negli ambiti STEAM (scienza, tecnologia, ingegneria, arti e matematica).
“La partnership con Apple ci aiuterà a essere più innovativi e a osare di più per dissolvere i confini tra lo spazio fisico, che è l’hub, e lo spazio virtuale” spiega Quintero. Oltre alla tecnologia e alle borse di studio, Apple mette a disposizione anche personale esperto per aiutare a progettare gli spazi e il programma, elementi fondamentali perché ogni studente possa fare bene sia all’università che sul lavoro.
L’obiettivo è dare un contributo concreto a questa popolazione di studenti, principalmente di prima generazione, fornendo loro esperienze didattiche e competenze necessarie a raggiungere livelli di alta professionalità negli ambiti STEAM. Per farlo, il Global HSI Equity Innovation Hub metterà in contatto gli HSI stessi con risorse, figure di riconosciuta esperienza e altri istituti, condividendo soluzioni che possano accelerare l’equità educativa e portare alla creazione di una forza lavoro più eterogenea e inclusiva. “La diversità dei talenti va a vantaggio di tutto il sistema” continua Quintero. “È un circolo virtuoso, dove chi ottiene la laurea investe il proprio talento nella comunità di origine per abbattere le ineguaglianze intergenerazionali.”
“La prima volta che i miei genitori hanno messo piede in un campus universitario è stato quando mi sono laureata” racconta la dott.ssa Quintero, “e non voglio che sia questa la normalità.”
Il Global HSI Equity Innovation Hub cambia lo status quo, trasferendo la responsabilità del successo accademico sugli HSI, che dovranno agire per primi per aiutare questi giovani. Il compito di verificare l’equità delle loro strutture, politiche e pratiche, spetta agli istituti stessi. A studenti, docenti e personale vengono garantiti gli strumenti per trasformare le istituzioni: una prerogativa fondamentale per un approccio alla didattica incentrato sull’equità, secondo Quintero. Il programma mira anche a coinvolgere le famiglie degli universitari e delle universitarie di prima generazione, spesso estranee alla vita scolastica. “La prima volta che i miei genitori hanno messo piede in un campus universitario è stato quando mi sono laureata” racconta, “e non voglio che sia questa la normalità.” Coinvolgendo nel percorso l’intera famiglia, la possibilità di accedere all’università e di conseguire una laurea non sarà più solo affidata al caso.
Cork, Irlanda
Creatività e innovazione: due grandi compagne di classe.
A Hollyhill, nella periferia di Cork in Irlanda, c’è la sede centrale europea di Apple. Qui si trova anche il Terence MacSwiney Community College, un istituto del Cork Education and Training Board per studenti dai 12 ai 18 anni, che nel 2015 ha avviato una partnership con Apple.
Un team formato da personale volontario Apple ha iniziato a lavorare con il corpo docente per integrare nel piano didattico i corsi “Programmare è per tutti” e “Creatività per tutti”, pensati per dare ancora più stimoli a ragazzi e ragazze attraverso il coding e le attività creative. Inoltre, Apple ha fornito la tecnologia e i fondi necessari per consentire di realizzare anche laboratori pratici.
La partnership si è rivelata molto positiva per la comunità. I ragazzi e le ragazze del Terence MacSwiney hanno potuto conoscere le nuove tecnologie e le più recenti app per la creatività. E lavorando con il team Apple, hanno iniziato a scoprire professioni di cui ignoravano l’esistenza. “Nella nostra scuola sono arrivate persone molto interessanti e competenti, in grado di aprire la mente di ragazzi e ragazze verso nuovi sogni” spiega la docente Eva Corbett.
“Molti studenti non pensano di avere un lato creativo finché non partecipano alle lezioni del programma ‘Creatività per tutti’” spiega Corbett. “Iniziano disegnando sull’iPad e finiscono per scoprire un mondo di cose nuove.”
Corbett, che utilizza i programmi Apple nei propri corsi, ha visto con i suoi occhi gli effetti della partnership e ora è testimone di tante storie di successo. Per esempio, una classe del corso “Programmare è per tutti” ha sviluppato il prototipo di un’app chiamata Food Fund. “L’app era concepita per gestire un progetto sociale, anche questo creato dalla classe, volto a ridurre lo spreco alimentare nelle scuole locali ridistribuendo il cibo all’ente di beneficienza Penny Dinners, e per sensibilizzare la comunità su questo tema” racconta Corbett.
Corbett ricorda anche un gruppo di ragazze che ha scritto una canzone originale, “Live Out Loud”, nell’ambito del programma “Creatività per tutti”. Il brano era straordinario, tanto che è stato scelto per una campagna nazionale governativa a favore della comunità di giovani LGBTI+. Ora il gruppo usa GarageBand e iMovie per produrre musica e video. “Tutto questo avrà di certo un impatto sul loro futuro, perché darà loro il coraggio di provare cose nuove” dice Corbett.
In sostanza, secondo Corbett, la partnership con Apple ha aperto le porte del Terence MacSwiney Community College a una cultura fatta di innovazione e creatività. “Molti studenti non pensano di avere un lato creativo finché non partecipano alle lezioni del programma ‘Creatività per tutti’” spiega. “Iniziano disegnando sull’iPad e finiscono per scoprire un mondo di cose nuove.”
Boise, Idaho
Parlare le lingue dell’integrazione.
Per molte persone immigrate e rifugiate in America, integrarsi in una nuova comunità può essere un’esperienza molto pesante. Spesso le barriere linguistiche sono un ostacolo difficile da abbattere, soprattutto per chi cerca un impiego o vuole proseguire gli studi. In Idaho, il progetto Onramp vuole sviluppare la forza lavoro locale, offrendo programmi di formazione al corpo docente e moltiplicando le opportunità per chi studia. Il programma è attivo in tutto lo stato ed è frutto di una partnership tra Apple, la Boise State University, la Idaho Digital Learning Alliance e il College of Western Idaho (CWI). Per chi insegna al CWI, come Sarah Strickley, aiutare le persone immigrate e rifugiate a comunicare meglio in inglese significa aiutarle a sentirsi parte delle comunità in cui vivono e dare loro la possibilità di cambiare le cose. “Per raggiungere l’equità, dobbiamo formare leader che rispecchino il mondo che vogliamo” dice Strickley.
Il programma del CWI per chi studia l’inglese come seconda lingua offre a chi proviene da un altro Paese corsi gratuiti di inglese e di sviluppo delle abilità digitali. Grazie al sostegno del team della Community Education Initiative di Apple, il programma include le lezioni del corso “Programmare è per tutti”, un’introduzione allo sviluppo di app con Swift, e i dispositivi per le attività pratiche. Strickley insegna inglese da oltre 10 anni e ha progettato un corso che favorisce l’apprendimento della lingua attraverso il coding e viceversa. Lavora con oltre 150 studenti, da 30 Paesi, che complessivamente parlano più di 31 lingue e hanno vari livelli di istruzione e di esperienza con la tecnologia: c’è chi non ha mai usato prima un iPad e chi ha certificazioni avanzate ottenute nel Paese d’origine. Quello che tutti e tutte hanno in comune è una barriera linguistica che limita le potenziali opportunità di lavoro. Strickley spiega che “l’obiettivo è un programma sostenibile e accessibile a persone con qualsiasi grado di istruzione”. Il suo approccio all’insegnamento della lingua e del coding valorizza i punti di forza e le abilità di ogni studente.
Secondo Strickley, intrecciare creatività, senso di comunità e coding è una formula magica, perché la tecnologia riesce a colmare il divario educativo e linguistico tra le persone.
Strickley ritiene che la creatività sia fondamentale per avvicinare le persone alle loro comunità. Nelle sue lezioni usa il Challenge Based Learning, un approccio che prevede l’uso della tecnologia per risolvere problemi del mondo reale. E per molti studenti, spesso questi progetti diventano la prima occasione di contatto e interazione con la comunità. Imparano attivamente a relazionarsi e a trovare soluzioni creative, e allo stesso tempo acquisiscono sicurezza e si costruiscono un capitale sociale prezioso. Le persone immigrate e rifugiate spesso arrivano in Idaho senza poter contare su una rete di supporto, e il lavoro di Strickley con il CWI le mette in grado di farsi capire e di ritagliarsi uno spazio nel luogo che ora considerano la loro nuova casa.
“Ogni persona è fatta di conoscenze, indipendentemente dalla lingua, dall’accento, dal background o dalle circostanze” dice Strickley. “E l’istruzione ci aiuta a condividere queste conoscenze l’uno con l’altra per arrivare a una maggiore comprensione.” L’idea è che la tecnologia è una forza che mette tutti sullo stesso piano. Con i dispositivi adatti e le giuste competenze informatiche, ogni persona ha il potenziale per trovare la propria strada, o addirittura crearla.
Johannesburg, Sudafrica
Il coding si fa strada.
Katleho Letshae vive a Johannesburg, Sudafrica. Quando ha saputo che il Wilberforce Community College offriva un corso Apple sulla programmazione, ha colto al volo l’opportunità.
“È raro trovare corsi come questo nei Paesi in via di sviluppo” spiega Letshae.
Il corso è stato reso possibile da HBCU C2, un’iniziativa promossa dalla Tennessee State University in collaborazione con Apple per permettere alle università storicamente afroamericane (HBCU, Historically Black Colleges and Universities) di portare il coding e la creatività nei propri campus e nelle comunità circostanti. HBCU C2 promuove l’innovazione e l’equità nell’istruzione, e vuole affrontare le sfide e i problemi delle comunità attraverso la creazione di app e l’uso del linguaggio di programmazione Swift di Apple.
Apple ha contribuito al lancio del programma ed è coinvolta a vari livelli: oltre a finanziare le borse di studio e a fornire la tecnologia necessaria per ampliare l’iniziativa, collabora al programma e ai contenuti del corso. Inoltre, ha aiutato il team di insegnanti a prepararsi con il programma di formazione Apple Teacher.
A oggi, il programma è attivo in 46 istituti HBCU che si sono impegnati a diventare centri di innovazione per le rispettive comunità. Gli istituti devono creare un “team di innovazione” responsabile della gestione a livello locale, offrire almeno due corsi per anno accademico con strategie C2, e organizzare lezioni di coding e creatività in ambito extra universitario per gruppi di ogni tipo ed età, compresi studenti di scuole primarie e secondarie, doposcuola e associazioni sul territorio. Questo impegno condiviso è stato fondamentale per diversificare la forza lavoro tecnologica e creativa, e per colmare il divario digitale nei gruppi minoritari sottorappresentati.
L’iniziativa HBCU C2 ha avuto un tale successo che di recente il programma è stato esteso oltre gli Stati Uniti a tre istituti in Africa, per sostenere studenti delle scuole superiori e di università con corsi di laurea biennali e quadriennali. Tra questi c’è il Wilberforce Community College, dove il primo anno del programma è stato seguito da 88 studenti.
Letshae è uno di loro. Durante il corso, ha progettato un’app chiamata Seasons, che permette di controllare la temperatura delle coperte elettriche via Bluetooth usando l’iPhone. L’idea gli è venuta cercando di individuare i problemi che poteva risolvere nella propria comunità. “Volevo aiutare le persone di tutte le età a usare le coperte elettriche in modo più semplice e sicuro” racconta Letshae. Per il momento l’app è ancora un prototipo, ma spera che un giorno diventi realtà. Nel frattempo, Letshae pensa al futuro. Ha continuato a studiare programmazione anche dopo aver finito il corso, spinto dalla curiosità e facendo ricerche online, ma sta pensando di riprendere gli studi per laurearsi in informatica. “L’istruzione mi dà le basi per migliorarmi e raggiungere i miei obiettivi.”
Detroit, Michigan
Detroit: sviluppi molto interessanti.
Telayne Keith, nata in Ohio, dice: “Credo tantissimo nei miei studenti e in quello che sono in grado di fare. Forse loro non vedono il proprio talento, ma io sì”. Keith porta l’amore per l’istruzione e per la sua comunità ovunque vada. È una delle tante persone capaci che a Detroit stanno aprendo nuove strade in un mondo guidato dalla tecnologia. È stata trainer nel Boys & Girls Clubs of Southeastern Michigan (BGCSM), dove insegnava i principi della progettazione incentrata sulle persone e della prototipazione di app.
Nel luglio 2021, Apple ha avviato una partnership con BGCSM e Grow Detroit’s Young Talent (GDYT) per creare un programma che fornisce competenze spendibili nel mondo del lavoro o all’università. Il corso di sei settimane “Code to Career” ha riunito 20 studenti dai 18 ai 24 anni con l’obiettivo di affrontare alcune sfide della comunità, come la moda sostenibile o la mobilità.
Come trainer, Keith ha integrato l’approccio Challenge Based Learning (CBL) di Apple, che si basa sull’uso della tecnologia per risolvere problemi del mondo reale, e ha aiutato la classe a identificare le esigenze della comunità e a sviluppare soluzioni creative. Come ci spiega: “Non possiamo migliorare quello che abbiamo senza ampliare quello che sappiamo. La curiosità è fondamentale”. Le sue classi sono riuscite a sprigionare il loro potenziale creativo e a dimostrare come ogni individuo può fare la differenza. Keith ricorda la propria educazione e come sua madre usasse metodi simili all’approccio CBL per incoraggiarla a trovare risposte attraverso la ricerca e le visite ai musei.
Keith dice: “Istruzione non significa necessariamente quattro mura e un libro: è quello che impari dalle persone intorno a te, che sono diverse da te e non la pensano come te.”
Anche senza avere alcuna esperienza di programmazione, la classe ha saputo presentare con sicurezza i prototipi delle app ai giudici e ai legislatori del Michigan al termine del programma. Questo gruppo di ragazzi e ragazze è riuscito a fare tesoro delle abilità di problem solving e dell’esperienza collaborativa per fare la differenza nella comunità. C’è anche chi ha proseguito partecipando all’Apple Developer Academy Foundation Program, un corso di un mese che offre un’introduzione alla programmazione e alla progettazione di app, o iscrivendosi al programma annuale dell’Academy.
L’Apple Developer Academy è un potente motore di crescita per Detroit. È un hub di imprenditorialità e creatività che offe formazione per studenti che vogliono lavorare nell’app economy di iOS. La passione di Keith l’ha spinta a unirsi all’Academy come mentor per la progettazione dell’esperienza e dell’interfaccia utente (UX/UI), con l’obiettivo di guidare e ispirare ragazzi e ragazze verso nuove opportunità nel settore tecnologico. E sulla scia di questo entusiasmo, nell’agosto 2022 ha anche conseguito una laurea in UX/UI alla Kent State University. Dal BGCSM alla Apple Developer Academy, il potere trasformazionale della tecnologia sta contribuendo a far emergere ancora più eccellenze a Detroit.
Secondo Keith “c’è sempre un modo per realizzarsi nella vita. Ed è l’istruzione che lo rende possibile”. Keith e il team di Apple Professional Learning Specialist nel BGCSM stanno favorendo un ciclo di sviluppo positivo nelle comunità di Detroit. Chi ha studiato alla Apple Developer Academy torna nei propri atenei per condividere il percorso intrapreso e ispirare le nuove generazioni. GDYT vuole adottare e ampliare in modo organico il programma di sei settimane “Code to Career” del BGCSM trasformandolo in un corso annuale per studenti della scuola primaria e secondaria. Per Keith, “l’istruzione è potere” e può dare a ogni persona nella comunità la possibilità di rendere Detroit ancora migliore.
Ottawa, Canada
La storia, direttamente alla fonte.
Fino a poco tempo fa, la storia delle Prime Nazioni era virtualmente assente dai programmi di studio in Canada. La portata dell’Indian Act del 1876, che mirava ad assimilare l’ampia e diversificata popolazione delle Prime Nazioni in una società non indigena, e dei suoi successivi emendamenti è stata spesso ignorata, così come l’impatto delle scuole residenziali, che hanno impedito a 150.000 bambini e bambine di esprimere la propria cultura per generazioni. L’ultima scuola residenziale del Canada ha chiuso nel 1997, dando ulteriore impulso al movimento che chiede di insegnare di più sulla cultura e la storia delle Prime Nazioni.
Nel 2015, l’Assembly of First Nations (AFN) ha riunito leader dell’istruzione indigena da tutte le province canadesi, e ha presentato una collezione di manufatti, mappe delle scuole residenziali e altri materiali per insegnare la storia del Canada dal punto di vista delle Prime Nazioni. La richiesta per la collezione è stata fenomenale.
Il successo dell’iniziativa ha spinto Apple a iniziare una collaborazione con l’AFN per migliorare l’accesso all’istruzione nelle comunità indigene e non. “Insegnanti e studenti faticano a trovare risorse affidabili sulla cultura e la storia” dice Renee St. Germain. Direttrice del Settore Lingue e Apprendimento dell’AFN e membro della Prima Nazione di Rama, lavora al progetto avviato insieme a Apple per creare risorse digitali sulla storia indigena. Il risultato è It’s Our Time: The AFN Educational Toolkit, una serie di moduli didattici offerti in download gratuito sui diritti, la cultura e la storia delle Prime Nazioni; include una raccolta in continua crescita di libri interattivi disponibili su Apple Books che aiutano insegnanti indigeni e non a portare in aula nuovi punti di vista, e a promuovere la cooperazione, la comprensione e l’azione.
St. Germain dice: “L’istruzione è fondamentale per risolvere problemi su ampia scala, eliminare le discriminazioni e sradicare il razzismo sistemico. Tutti andiamo a scuola e il sistema va cambiato perché possa sostenere in modo adeguato la società e le culture di oggi.”
Apple ha aiutato l’AFN a realizzare 15 libri Apple Books in inglese e francese. Oggi, la rete di Apple Distinguished Educator e il team della Community Education Initiative di Apple, insieme a esperti ed esperte di pedagogia, ai leader dell’istruzione indigena e alle organizzazioni di supporto, continuano a lavorare per promuovere l’insegnamento della storia delle Prime Nazioni. Secondo St. Germain non c’è mai un momento sbagliato per iniziare a parlarne, a prescindere dall’età. Il personale docente può finalmente integrare in modo efficace le Prime Nazioni nei programmi di studio e stimolare il dialogo su questo capitolo così delicato della storia. “L’equità è alla base di ogni iniziativa dell’AFN e il kit educativo è realizzato dal punto di vista dei popoli indigeni” spiega St. Germain. È importante che la loro identità venga rappresentata correttamente, anche perché ci sono studenti delle Prime Nazioni in quasi tutte le classi. Il sistema sta cambiando in tutto il Canada e il kit contribuisce a rendere l’istruzione più equa per le comunità indigene e per le generazioni future.
St. Germain continua a lavorare con i consigli scolastici per diffondere sempre di più questi materiali. Poiché le Prime Nazioni sono varie e diverse, Apple e l’AFN continuano a collaborare con rappresentanti dell’istruzione indigena per creare versioni regionali del kit che rispecchino al meglio le rispettive tradizioni, lingue e culture.
Secondo St. Germain c’è ancora molto da fare per le popolazioni indigene: per esempio garantire a tutti una casa e parità di diritti, ma anche tutela culturale a studenti e insegnanti. L’istruzione fa parte del processo. E conclude: “Se l’istruzione non è equa, che cosa potrà mai esserlo?”
Sichuan, Cina
Dove la tradizione incontra la tecnologia.
Ya’an, nella provincia del Sichuan, è il luogo in cui si trovano le prime piantagioni di tè mai menzionate in un documento scritto cinese. I quattro fiumi della città e i monti circostanti formano un ambiente ideale per questa coltivazione. Ora la speranza è che questa regione sia presto conosciuta a livello globale non solo per il tè, ma anche per i talenti che è in grado di produrre.
Nel 2015 Apple ha iniziato a sostenere la China Foundation for Poverty Alleviation (CFPA) per aiutare le famiglie contadine a organizzarsi in cooperative e imparare a vendere i loro prodotti in modo più efficiente. Nelle cooperative ci sono responsabili che si occupano di formare la comunità agricola e promuovere la crescita imprenditoriale in tutto l’ecosistema del commercio elettronico in Cina. E ogni anno migliaia di responsabili seguono i corsi sulle competenze digitali offerti dal Mengdingshan Cooperative Development Institute, fondato nel 2020 dalla CFPA con il contributo di Apple.
Ying Wang, direttrice di una cooperativa, ha imparato a usare la tecnologia e i dispositivi come l’iPad per coltivare in modo più intelligente. Ricorda che prima si faceva tutto con carta e penna, e che con l’iPad è diventato più facile acquisire le informazioni e le competenze necessarie per migliorare la produzione di tè. Gran parte dei contadini e delle contadine che frequentano l’istituto non aveva mai visto né usato un tablet prima. La spinta a imparare arriva da leader come Wang, convinta che la tecnologia sia un vantaggio per l’intera comunità.
“Le persone che gestiscono le cooperative sono come dei semi nei nostri villaggi: mettono le radici e poi germogliano” dice Wang, riprendendo le parole dell’insegnante con cui ha studiato. L’istituto propone numerosi corsi su argomenti come la resa dei prodotti stagionali, le fasi della filiera, il marketing e l’ottimizzazione delle vendite. La comunità agricola e imprenditoriale può sfruttare le nuove competenze digitali per migliorare ulteriormente la qualità del tè da esportare e dare nuova linfa all’economia locale. “Siamo nell’era della tecnologia e dell’informazione, quella dell’agricoltura tradizionale è ormai finita” prosegue Wang. “Formare i nostri talenti è fondamentale per riuscire a trasformarci.” Prima che ci fosse l’istituto, nel villaggio di Wang era normale vedere giovani che si trasferivano nelle città in cerca di un futuro migliore. Ora invece scelgono di restare perché il settore è in crescita, e perché hanno accesso a tecnologie innovative e a una formazione più concreta. Wang è felice di questo cambiamento, ed è fiduciosa che altre persone verranno a vivere qui per contribuire insieme alla prosperità della regione. Ora la CFPA sta diffondendo le best practice dell’istituto alle aree rurali di altre province.
Dice Wang: “L’istruzione influenza ogni singolo passo del nostro percorso di vita.”
Come direttrice, Wang studia e cerca nuovi modi per gestire al meglio la sua cooperativa e fare in modo che tutti lavorino insieme verso lo stesso obiettivo. Il risultato è molto positivo: i proventi delle famiglie sono aumentati e le competenze digitali permettono di migliorare continuamente la qualità del prodotto. E la reputazione del tè di Ya’an è in costante crescita grazie all’impegno di ogni membro della comunità. Secondo Wang: “Alla nascita siamo tutti uguali, e nessuno sa niente. Solo l’istruzione ci permette di costruire ciò che saremo. Solo così ci creiamo le basi per arrivare ovunque, godendoci il viaggio.”
Birmingham, Alabama
Comunità in crescita.
C’è un detto: il momento migliore per piantare un albero era 20 anni fa, il secondo momento migliore è oggi. E a Birmingham, Alabama, Ed Farm intende coltivare competenze e talenti in campo tecnologico per le generazioni future. A inizio 2020 Apple ha collaborato con il distretto scolastico Birmingham City Schools, la Alabama Power Foundation e TechBirmingham per lanciare il progetto Ed Farm, che mira a promuovere l’equità nell’istruzione e a sviluppare la forza lavoro di domani. Questo ecosistema didattico basato sulla comunità ha reso più accessibili opportunità e tecnologie.
Le persone che vivono nella zona di Birmingham, di qualunque età, possono partecipare a Ed Farm in vari modi. Il programma Teacher Fellows, con il supporto del team di Apple Professional Learning Specialist, forma insegnanti che vogliono innovare la didattica e integrare i moduli “Programmare è per tutti” di Apple nelle lezioni. Student Fellows, invece, permette a studenti delle scuole medie e superiori di acquisire competenze digitali attraverso il Challenge Based Learning, un approccio che prevede l’uso della tecnologia per risolvere problemi del mondo reale. E poi c’è Pathways, un corso gratuito sul linguaggio di programmazione Swift di Apple, che aiuta a ottenere una certificazione professionale. Ed Farm ha un legame speciale con Birmingham, perché la comunità non si limita a fruire del programma: l’ha voluto e lo sostiene, con l’obiettivo di reinventare l’istruzione attraverso la tecnologia.
“Non è mai troppo tardi per imparare qualcosa di nuovo. Se non impari, non cresci” dice Nikia Hackworth, che partecipa al programma Pathways.
Pathways ha cambiato la vita di Nikia e della sua famiglia. Dopo una lunga carriera nel settore finanziario, ha saputo di Ed Farm tramite i social network e si è incuriosita. “Se impari qualcosa di nuovo, non sbagli mai” dice pensando alla sua esperienza con Pathways e a come le ha permesso di conoscere meglio il mondo del coding e della tecnologia. In seguito, ha sfruttato le sue competenze digitali per cambiare lavoro e diventare analista aziendale. Nel suo ruolo non deve scrivere codice, ma deve capirlo, per poter fare da tramite fra i team informatici e quelli commerciali. Ed Farm non insegna solo a programmare. Aiuta a capire che il settore tecnologico offre una moltitudine di opportunità: le persone possono creare prodotti, diventare project manager o anche analisti aziendali come Hackworth, e scegliere tante altre strade. Nikia crede fermamente che “l’istruzione aiuta a crescere; più sai e più cresci”.
Ed Farm, con la sua capacità di coinvolgere l’intera comunità, dalle scuole primarie e secondarie fino all’università e al mondo del lavoro, sta contribuendo a trasformare Birmingham in una Silicon Valley del Sud. Questa partnership apre opportunità che chi risiede a Birmingham forse non sapeva nemmeno di avere e dà nuove possibilità di crescita individuale. Secondo Hackworth, “per crescere dobbiamo uscire dal nostro piccolo giardino e spostarci in un campo più fertile dove potremo prosperare e diventare l’albero più grande che si possa immaginare”.
E per l’istruzione studiamo sempre cose nuove.
Costruiamo un futuro in cui ogni ragazza può studiare ed essere leader.
Nel 2018 Apple ha avviato una collaborazione con il Malala Fund per aiutare l’organizzazione ad ampliare il suo lavoro a favore dell’istruzione e la parità delle ragazze. Contribuendo con borse di studio, tecnologia, programmi e ricerca, Apple sta accelerando il cammino verso un futuro in cui ogni ragazza potrà accedere a 12 anni di istruzione gratuita, sicura e di alta qualità.
Scuole
La tecnologia Apple aiuta i docenti a stimolare la creatività degli studenti con prodotti, assistenza e programmi che trasformano l’apprendimento.
Per chi è all’università
Potenti e compatibili con tutto quel che serve per l’università e oltre: i dispositivi Apple lavorano in sintonia, e tu ti concentri su ciò che conta.
Università
Apple porta innovazione in ogni ambito universitario: dalla ricerca allo sport, fino alle attività quotidiane di studenti e docenti.