I DISPOSITIVI RALLENTANO, le infrastrutture accelerano. Una sintesi netta, tanto quanto la svolta presa dal mercato tecnologico nell’era dell’inflazione e del post pandemia. Già pieni di dispositivi comprati quando era necessario ricavarsi un ufficio nella camera dei bambini, i consumatori comprano di meno. Le aziende, intanto, hanno bisogno di infrastrutture per gestire quella mole immensa di Pc, smartphone e tablet acquistati per lo smart working dei dipendenti. Inoltre, devono spostare in cloud i loro dati, perché è più sicuro, e poi rispostarli su server sempre a portata di mano, perché più veloce (altra sintesi estrema, stavolta, della tecnologia chiamata Edge cloud). I Governi, Italia in testa con il Pnrr, devono decidere come spendere i propri fondi per la digitalizzazione.
Poche aziende sono in grado di scattare una fotografia su uno scenario così vasto, che va dagli smartphone ai supercomputer. Lenovo è una di quelle. In un mercato dove rallenta la domanda di Pc, i conti del primo produttore di Pc al mondo reggono bene. Un paradosso che spiega molto della trasformazione del settore, di cui abbiamo parlato con 3 dei top manager italiani della multinazionale: Emanuele Baldi, Executive Director, Italy e Territory Manager, Italy and Israel, Lenovo; Alessandro de Bartolo, Country General Manager del Gruppo Infrastructure Solutions di Lenovo; Carlo Barlocco, Executive Director in Italia di Motorola, ovvero il business mobile di un Gruppo che, dicono i manager, anche nei momenti di difficoltà del mercato non ha rinunciato a innovare.
Nel 2021 stavamo cercando di uscire dalla pandemia, oggi siamo alle prese con l’inflazione. Anche il Ceo del Gruppo, Yuanqing Yang, ha ricordato come la domanda di mercato sia completamente cambiata.
Sì, ci si aspettava che