Castello Manservisi: differenze tra le versioni
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Il castello ospita il Museo etnografico LabOrantes. |
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==Storia== |
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Versione delle 17:31, 17 apr 2024
Castello Manservisi | |
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Ubicazione | |
Stato attuale | Italia |
Regione | Emilia-Romagna |
Città | Castelluccio, Alto Reno Terme |
Indirizzo | via Manservisi 3 ‒ Il Castellaccio (Porretta Terme) ‒ Alto Reno Terme (BO), Via Manservisi 5, 40046 Alto Reno Terme e Via Manservisi 3, Castelluccio |
Coordinate | 44°09′09.42″N 10°55′40.83″E |
Informazioni generali | |
Tipo | Castello |
Visitabile | no |
Sito web | castellomanservisi.it |
voci di architetture militari presenti su Wikipedia | |
Il Castello Manservisi è un castello in stile neogotico situato al centro del borgo di Castelluccio, nel comune di Alto Reno Terme, in Emilia-Romagna.
Il castello ospita il Museo etnografico LabOrantes.
Storia
Il complesso era di proprietà della famiglia dei Nanni-Levera, nobili possidenti dell'Appennino che avevano fatto fortuna al servizio del cardinale Lambertini, futuro Papa Benedetto XIV.[1]
Nel 1886 Alessandro Manservisi, assieme ad altri tre soci in seguito liquidati, acquistò il complesso e diede in via ad importanti lavori di ristrutturazione secondo la moda del tempo.[1] Al cantiere parteciparono abili scalpellini e maestri del ferro battuto a mano, che scolpirono e forgiarono grate, lampioni, mensole, anelli per legare cavalcature, ferramenta per infissi di legno.[1]
Negli anni successivi il castello Manservisi fu nuovamente rinnovato, con terrazze e coperture, e ampliato, ad esempio con l'aggiunta di spazi oggi adibiti a museo.[1]
Architettura
Il complesso attuale rivela proporzioni e linee tipiche di quell'architettura romantica che fu di moda nell'ultimo trentennio del XIX secolo e agli albori del Novecento, quando venne pesantemente rimaneggiato in stile neogotico, subendo l'aggiunta di torri, portici e archi a sesto acuto.[1]
Museo etnografico LabOrantes
Il museo etnografico LabOrantes occupa un'intera ala del castello e si articola in 26 sale, affermandosi come il museo più grande dell'Appennino bolognese.[2]
Il museo documenta la vita della comunità dell'Appennino bolognese, conservando oggetti e strumenti legati alla cultura montanara e alle attività della tradizione, ormai abbandonate a seguito dell'urbanizzazione e dei cambiamenti nello stile di vita nel corso del Novecento. L'esposizione, nata grazie all'iniziativa della Pro Loco, si è arricchita successivamente di materiali donati dagli stessi abitanti.[3]
Percorso museale
Il percorso museale è articolato in due sezioni: la prima, quella etnografica, raccoglie ed espone oggetti della tradizione, dell'attività artigianale e della vita domestica. In particolare, è stato ricostruito l'ambiente della cucina, in cui sono esposti gli strumenti per la raccolta delle castagne, capi d'abbigliamento d'epoca e rudimentali sistemi d'illuminazione.[3]
La seconda sezione invece espone arredi sacri ed oggetti liturgici provenienti dall'Oratorio parrocchiale di Castelluccio, dal Santuario della Madonna del Faggio e dal santuario della Madonna del Ponte. La raccolta si compone di tavolette votive, ex voto, libri, paramenti, abiti talari, addobbi religiosi e varie testimonianze di religiosità popolare. Di particolare interesse, si segnala un presepe del XVII secolo. L'esposizione è corredata da supporti informativi utili all'approfondimento dei contenuti trattati.[3]
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Antico telaio
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Tombolo
Note
- ^ a b c d e Castello Manservisi, MuseiOnLine
- ^ Sito ufficiale, su castellomanservisi.it.
- ^ a b c dati.beniculturali.it
Altri progetti
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Castello Manservisi
Collegamenti esterni
- Sito ufficiale, su castellomanservisi.it.
- Daniela Schiavina, Castello Manservisi, in Storia e Memoria di Bologna, Comune di Bologna.
- Parte del testo è tratta da Castello Manservisi, su museionline.info. URL consultato il 17 aprile 2024 (archiviato il 30 novembre 2023) e da Museo etnografico "Laborantes", su dati.beniculturali.it, Ministero della Cultura. URL consultato il 17 aprile 2024 (archiviato l'8 maggio 2023), pubblicati con licenza CC-BY-SA
- Il museo LabOrantes, su DiscoverAltoRenoTerme, 20 gennaio 2018. URL consultato il 17 aprile 2024.
- Museo LabOrantes, su appenninobolognese.cittametropolitana.bo.it. URL consultato il 17 aprile 2024.
- Museo etnografico "LabOrantes", su PatER - Catalogo del Patrimonio culturale dell’Emilia-Romagna, Regione Emilia-Romagna, ultima modifica 30 novembre 2023. URL consultato il 17 aprile 2024 (archiviato il 17 aprile 2024).