Vai al contenuto

Provincia di Padova

Coordinate: 45°24′23″N 11°52′40″E
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Disambiguazione – Se stai cercando l'omonima provincia del Regno Lombardo-Veneto, vedi Provincia di Padova (Lombardo-Veneto).
Provincia di Padova
provincia
Provincia di Padova – Stemma
Provincia di Padova – Bandiera
Provincia di Padova – Veduta
Provincia di Padova – Veduta
Palazzo Santo Stefano, sede della Provincia.
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione Veneto
Amministrazione
CapoluogoPadova
PresidenteSergio Giordani (PD) dal 10-9-2022
Data di istituzione1866
Territorio
Coordinate
del capoluogo
45°24′23″N 11°52′40″E
Superficie2 144,15 km²
Abitanti931 572[1] (30-4-2024)
Densità434,47 ab./km²
Comuni101 comuni
Province confinantiVerona, Vicenza, Treviso, Venezia, Rovigo
Altre informazioni
Cod. postale35121-35143 Padova, 35010-35048
Prefisso049, 0425, 0429
Fuso orarioUTC+1
ISO 3166-2IT-PD
Codice ISTAT028
TargaPD
Cartografia
Provincia di Padova – Localizzazione
Provincia di Padova – Localizzazione
Provincia di Padova – Mappa
Provincia di Padova – Mappa
Posizione della provincia di Padova all'interno del Veneto.
Sito istituzionale

La provincia di Padova è una provincia italiana del Veneto che con i suoi 931 572 abitanti è la più popolata della regione e dell'intero Triveneto, ed è tredicesima in Italia, davanti a Verona. Istituita nel 1806 come dipartimento del Brenta, assunse l'attuale denominazione nel 1815.

Circondata interamente da altre province venete, eccetto un piccolo sbocco sulla laguna di Venezia a sud-est, confina a nord con le province di Treviso e di Vicenza, ad est con quella di Venezia, a sud con quella di Rovigo e ad ovest con quelle di Verona e di Vicenza.

Geografia fisica

[modifica | modifica wikitesto]
Localizzazione della Provincia nella Regione Veneto

Il territorio, prevalentemente pianeggiante, è attraversato da numerosi corsi d'acqua naturali, tra i quali i principali sono i fiumi Brenta, Bacchiglione e, all'estremo sud della provincia, Adige; accanto ad essi, un fitto intreccio di canali artificiali, tra cui il Canale di Battaglia, il Bisatto e il Piovego.

A sud-ovest della città di Padova, oltre l'area delle Terme euganee, sorgono i Colli Euganei, un gruppo di colline di origine vulcanica, che sono le uniche elevazioni della provincia.

La provincia comprende anche una piccola sezione della Laguna veneta, nell'area detta Valle Millecampi del Comune di Codevigo.

Il territorio dell'attuale provincia di Padova ha numerose località coinvolte nelle vicende storiche ed umane svoltesi tra l'XI e il XIII secolo e legate alla famiglia degli Ezzelini. Di origine germanica, il capo-stipite della famiglia giunse nel 1035 al seguito del re d'Italia e imperatore Corrado II il Salico e si stabilì nel castello di Onara, nella zona nord dell'odierna provincia. Gli vennero assegnati diversi territori, tra cui Bassano. I suoi successori aumentarono le proprietà familiari espandendosi fino alle zone di Mantova, Trento, Belluno, Este, Pordenone ed ebbero prestigiosi incarichi nei comuni di Vicenza, Treviso ecc.

Ezzelino III da Romano divenne signore di Verona ed il suo successore Alberico da Romano fu podestà di Vicenza e Treviso. Alleatosi con i ghibellini e scomunicato dal papa, fu costretto a ritirarsi nelle sue proprietà, dove venne sconfitto dalle milizie guelfe, torturato e ucciso assieme a tutta la famiglia nel 1260. Dopo tale evento ebbe fine l'egemonia degli Ezzelini, e le loro proprietà furono confiscate e censite.

La prima Provincia di Padova nacque nel 1816 ed era una delle province del Regno Lombardo-Veneto, Stato controllato dall'Impero Austriaco fino al 1866. Dal 1806 al 1815, il suo territorio era chiamato Dipartimento del Brenta, suddivisione amministrativa del Regno d'Italia di epoca napoleonica. Gli austriaci la ripartirono in dodici distretti e centotré comuni.[2] Nel 1818 fu ceduto a Vicenza il distretto di Cittadella, che tornò alla provincia di Padova nel 1853. In quello stesso anno, il distretto di Mirano (comprensivo anche dell'ex distretto di Noale) venne ceduto in parte alla provincia di Venezia e in parte a quella di Treviso. Per la precisione, passarono a Venezia i comuni di Mirano, Santa Maria di Sala, Pianiga, Noale, Salzano e Scorzè. Alla provincia di Treviso fu annesso il comune di Zero Branco. Mentre rimasero nel territorio della provincia di Padova i comuni di Trebaseleghe e Piombino Dese.

Il gonfalone della provincia di Padova

La provincia entrò a far parte del Regno d'Italia nel 1866 quando, a seguito della terza guerra d'indipendenza che vide l'esercito di re Vittorio Emanuele II contro gli austriaci e, grazie ai patti stretti in precedenza con la Prussia vittoriosa sul fronte austriaco settentrionale, nonché agli accordi di Plombières (Trattato di Torino del 24 marzo 1860 che sancì l'annessione della Contea di Nizza e della Savoia alla Francia in cambio dell'appoggio francese alla politica di unificazione italiana condotta dalla monarchia sabauda), venne annessa la maggior parte del Veneto. Il territorio provinciale rimase invariato, secondo le disposizioni del Decreto Rattazzi emanato nel 1859 dal governo sabaudo.

Nello stemma della provincia la croce rossa su sfondo bianco posizionata al centro, simbolo di Padova, è circondata, partendo dal primo in alto a sinistra e in senso orario, dai sette stemmi dei comuni di Este, Cittadella, Monselice, Camposampiero, Piove di Sacco, Conselve e Montagnana.

«D'argento, alla croce di rosso, che è di Padova, con l'orlatura composta di sette pezzi: il 1° di Este (d'oro, al castello di rosso torricellato di tre pezzi merlati alla guelfa, la porta aperta del campo, caricata della croce di rosso e sormontata dal leone di San Marco d'oro); il 2° di Cittadella (di rosso, al mastio cimato a destra da una torricella e a sinistra dalla bandiera bifida di rosso, astata e bordata d'oro, il tutto al naturale e merlato alla guelfa); il 3° di Monselice (d'azzurro, alla rocca di tre cinte sovrapposte, torricellate e merlate e divise da spalti erbosi, il tutto al naturale); il 4° di Montagnana (interzato in fascia: in a d'argento al leone di San Marco di rosso; in b di rosso, al palo troncato d'azzurro e d'oro, caricato della stella di otto raggi dell'uno all'altro; in c di nero pieno); il 5° di Camposampiero (di rosso, alla croce d'argento); il 6° di Conselve (d'argento, alle sette losanghe di rosso, poste in sbarra); il 7° di Piove di Sacco (San Martino a cavallo e il povero, al naturale, su campagna di verde.»

Lo stemma è stato concesso D.P.R. 17 febbraio 2003[3] e riunisce le armi dei capoluoghi degli otto circondari originari della provincia. Alcune di esse sono variate in alcuni particolari e per tanto l'emblema attuale differisce da quello concesso con regio decreto del 20 aprile 1884[4] per lo stemma di Piove di Sacco (7°), ora col San Martino e il povero al posto di tre melagrane.[5] Lo stemma mantiene gli ornamenti esteriori antichi.

Il gonfalone, concesso con D.P.R. del 2 dicembre 1955, è un drappo di bianco.[4]

Anno Popolazione
1º gennaio
Popolazione
31º dicembre
Nati Morti Saldo naturale Saldo migratorio Variazione censuaria Saldo totale Variazione
2002[6] 849.661 855.563 7.900 7.532 368 5.534 0 5.902 +6,9‰
2003[6] 855.563 867.709 8.202 7.737 465 11.681 0 12.146 +14,0‰
2004[6] 867.709 878.268 8.608 7.470 1.138 9.421 0 10.559 +12,2‰
2005[6] 878.268 885.912 8.480 7.809 671 6.937 0 7.644 +8,7‰
2006[6] 885.912 892.194 8.848 7.636 1.212 5.070 0 6.282 +7,1‰
2007[6] 892.914 903.768 8.834 7.971 863 10.711 0 11.574 +13,0‰
2008[6] 903.768 914.158 9.127 8.257 870 9.520 0 10.390 +11,5‰
2009[6] 914.158 919.669 9.107 7.906 1.201 4.310 0 5.511 +6,0‰
2010[6] 919.669 924.305 8.841 8.157 684 3.952 0 4.636 +5,0‰
2011[6] 924.305 927.041 8.692 8.338 354 2.382 0 2.736 +3,0‰
2012[6] 927.041 930.818 8.582 8.598 -16 3.793 0 3.777 +4,1‰
2013[6] 930.818 932.899 8.219 8.423 -204 2.285 0 2.081 +2,2‰
2014[6] 932.899 934.138 7.855 8.433 -578 1.817 0 1.239 +1,3‰
2015[6] 934.138 932.928 7.445 9.043 -1.598 388 0 -1.210 -1,3‰
2016[6] 932.928 931.890 7.250 9.020 -1.770 732 0 -1.038 -1,1‰
2017[6] 931.890 932.464 6.902 9.057 -2.155 2.729 0 574 +0,6‰
2018[6] 932.464 933.867 6.714 9.060 -2.346 3.749 0 1.403 +1,5‰
2019[7] 933.867 933.700 6.342 8.964 -2.622 2.284 171 -167 -0,2‰
2020[8] 933.700 932.629 6.012 10.082 -4.070 -17 3.016 -1.071 -1,1‰

Appartengono alla provincia di Padova i seguenti 101 comuni:

Comuni più popolosi

[modifica | modifica wikitesto]

Di seguito è riportata la lista dei dieci principali comuni della provincia di Padova ordinati per popolazione (dati: Istat 30/4/2023):

Pos. Stemma Comune di Popolazione
(ab)
Superficie
(km²)
Densità
(ab/km²)
Altitudine
(m s.l.m.)
Padova 206.496 93,03 2.220 12
Albignasego 26.940 21,16 1.282 13
Vigonza 23.140 33,32 694 10
Selvazzano Dentro 22.786 19,52 1.168 18
Abano Terme 20.255 21,41 944 14
Piove di Sacco 20.050 35,73 559 5
Cittadella 19.962 36,68 554 48
Monselice 17.188 50,57 340 9
Rubano 16.810 14,51 1.158 18
10° Este 15.978 32,81 487 15

Evoluzione demografica

[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti

Etnie e minoranze straniere

[modifica | modifica wikitesto]
Popolazione straniera nei comuni della provincia

Qualità della vita

[modifica | modifica wikitesto]

Secondo l'Agenzia europea dell'ambiente, nel 2023 è risultata la 367ª città più inquinata in Europa (su un campione di 375 città) e la seconda in Italia, dopo Cremona.[9]

Nell'artigianato la provincia di Padova è rinomata per le seguenti produzioni e lavorazioni:

Amministrazione

[modifica | modifica wikitesto]

La sede dell'ente Provincia è situata in Piazza Antenore a Padova, presso Palazzo Santo Stefano.

Elenco dei presidenti

[modifica | modifica wikitesto]
Lo stesso argomento in dettaglio: Presidenti della Provincia di Padova.

Infrastrutture e trasporti

[modifica | modifica wikitesto]

Strade ed autostrade

[modifica | modifica wikitesto]

Strade statali

[modifica | modifica wikitesto]

Strade provinciali

[modifica | modifica wikitesto]

Linee bus extraurbani e urbani

[modifica | modifica wikitesto]

Il servizio dei trasporti pubblici su gomma è fornito da Busitalia Veneto sia a livello provinciale che per la città di Padova. Collegamenti con altre città venete su gomma sono serviti anche da aziende di trasporto pubblico delle vicine città, come il servizio verso il veneziano offerto da ACTV, verso il trevigiano da MOM, verso il vicentino da FTV.

Rete ferroviaria

[modifica | modifica wikitesto]
  1. ^ Bilancio demografico mensile anno 2024 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  2. ^ Al 1844; cfr. Attilio Zuccagni-Orlandini, Corografia fisica, storica e statistica dell'Italia e delle sue isole, Firenze, 1844.
  3. ^ Province del Veneto: Padova, su rbvex.it. URL consultato il 5 luglio 2023.
  4. ^ a b Padova (provincia), su Archivio Centrale dello Stato. URL consultato il 5 luglio 2023.
  5. ^ Blasonatura dello stemma in uso dal 1884 al 2003: d'argento, alla croce di rosso che è di Padova, con l'orlatura composta di sette pezzi: il 1° di Este; il 2° di Cittadella; il 3° di Monselice; il 4° di Montagnana; il 5° di Camposampiero; il 6° di Conselve; il 7° di Piove di Sacco (di rosso alle tre melagrane al naturale, male ordinate).
  6. ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q Ricostruzione della popolazione 2002-2018 - Istat, su demo.istat.it.
  7. ^ Bilancio demografico anno 2019 - Istat, su demo.istat.it.
  8. ^ Bilancio demografico anno 2020 - Istat, su demo.istat.it.
  9. ^ European city air quality viewer, su eea.europa.eu.
  10. ^ Atlante cartografico dell'artigianato, vol. 1, Roma, A.C.I., 1985, p. 18,20.

Voci correlate

[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]
Controllo di autoritàVIAF (EN153590647 · LCCN (ENn79027123 · GND (DE4432158-2 · J9U (ENHE987007554798405171