10 centesimi di lira italiana
10 centesimi | |
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Valore | 0,10 £ |
Massa | da 5,4 a 10 g |
Diametro | da 22,5 a 30,5 mm |
Composizione | Rame 950 - Rame 960 - Bronzital |
Anni di coniazione | 1862 - 1943 |
Dritto | |
Rovescio | |
Contorno | |
Aspetto | Liscio |
La moneta italiana da 10 centesimi di lira fece la sua prima comparsa nel 1862 e fu coniata fino al 1943.
Regno d'Italia
[modifica | modifica wikitesto]Vittorio Emanuele II
[modifica | modifica wikitesto]La prima moneta da 10 centesimi fu coniata nel 1862 sotto re Vittorio Emanuele II. Queste erano in rame 960 e avevano un peso di 10 grammi, un diametro di 30 mm e il bordo liscio. Sul dritto riportavano il profilo, rivolto verso sinistra, del re e la legenda VITTORIO EMANUELE II RE D'ITALIA. Il rovescio invece riportava il valore, l'anno e una ghirlanda; in basso c'era la lettera corrispondente alla zecca di provenienza. Le monete del 1862 furono coniate a Milano (M), Napoli (N) e Parigi (P); quelle del 1863 solo a Parigi. Quelle coniate nel 1866 a Milano, Napoli, Torino (T), Birmingham (BI) e Strasburgo (OM o •OM o •OM•). Quelle del 1867 oltre che a Napoli, Torino, Birmingham e Strasburgo furono coniate anche a Bruxelles (•OM• e una testina). Nel '64 e '65 non furono coniate mentre quelle del '62 coniate a Napoli erano un esperimento e pesavano 9,80 g e avevano il dritto e il rovescio leggermente diversi.
Umberto I
[modifica | modifica wikitesto]Nel 1893 e nel 1894 si coniarono, a Roma (R) e a Birmingham (BI), le uniche monete 10 centesimi dell'Italia di Umberto I. Queste erano in rame 950 avevano un diametro di 30,5 mm. (30.mm per quelle coniate a Birmingham) e un peso di 10 grammi; il bordo era liscio. Il dritto riportava il profilo del re rivolto a sinistra e la legenda UMBERTO I RE D'ITALIA. Mentre sul retro vi era il valore, l'anno e la lettera corrispondente alla zecca e una ghirlanda di ulivo e quercia. A partire dal 1905 queste monete furono ritirate per essere sostituite da una serie in nichelo mai coniata.
Vittorio Emanuele III
[modifica | modifica wikitesto]Sotto re Vittorio Emanuele III si coniarono tre differenti tipologie di monete da 10 centesimi, tutte alla zecca romana.
Cinquantenario
[modifica | modifica wikitesto]La prima nel 1911 commemorava il cinquantenario dell'Unità d'Italia. Era in rame 950, aveva un diametro di 30 mm, un peso di 10 grammi, il bordo liscio e una tiratura di 2.000.000 esemplari. Sul dritto riportavano il profilo rivolto verso sinistra del re e la legenda VITTORIO EMANUELE III RE D'ITALIA. Sul rovescio la figura allegorica dell'Italia in piedi di fronte, con la testa rivolta a sinistra, con le braccia in fuori; a sinistra un aratro inghirlandato; dietro la dea Roma su un piedistallo, volta a destra, che tiene un globo e un rotolo; sullo sfondo una nave addobbata con festoni; ai lati i millesimi 1861-1911, il valore (C•10) e il segno di zecca (R). Nel 1914 ne fu coniata una versione dedicata alla Croce Rossa che aveva lo stesso dritto ma che sul rovescio riportava anche una croce rossa.
Ape
[modifica | modifica wikitesto]Moneta "serie Ape" del 1920 | |
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Ape su fiore | Testa nuda a sinistra: intorno VITTORIO EMANUELE III RE D'ITALIA |
Rame, 5,40 g 22,5 mm |
Dal 1919 al 1937 si coniò una seconda serie. Queste monete erano in rame 950 e avevano un diametro di 22,5 mm e un peso di 5,4 grammi. Ad opera dello scultore Brozzi, rappresentavano sul dritto il profilo del re rivolto verso sinistra e la legenda VITTORIO EMANUELE III RE D'ITALIA. Il retro riportava un'ape posata su un fiore, l'anno, il valore e la lettera R.
Impero
[modifica | modifica wikitesto]Dal 1936 al 1939 compenetrò un'altra serie denominata Impero. Le monete di questa serie erano in rame 950 e avevano le stesse dimensioni della serie precedente. Il dritto riporta il profilo del re e la legenda VITT•EM•III•RE•E•IMP•. Sul retro c'era invece la legenda ITALIA, un fascio littorio, lo stemma reale, una spiga di grano e due foglie di quercia, il valore e la data sia del calendario gregoriano che quella introdotta da Mussolini (questa in cifre romane). Dal '39 al '43 si coniò una serie in tutto e per tutto identica alla precedente a parte per il fatto che le monete erano in Bronzital anziché in rame e di conseguenza avevano un peso minore (4,9 grammi) rispetto alla precedente versione in rame (5,4 grammi).
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Catalogo Alfa delle Monete italiane e Regioni - 33ª edizione 2008 Alfa Edizioni Torino.
- Fabio Gigante, Monete italiane dal '700 all'avvento dell'euro, 21ª ed., Varese, Gigante, 2013, ISBN 978-88-89805-35-0.
- Eupremio Montenegro, Manuale del collezionista di monete italiane, 29ª ed., Torino, Edizioni Montenegro, 2008, ISBN 978-88-88894-03-4.
- La cartamoneta italiana. Corpus notarum pecuniariarum italiae, Volume primo, XII edizione, 2023-24, Guido Crapanzano, Ermelindo Giulianini, Gerardo Vendemia, 2022. ISBN 979-12-210-0675-9.
- Antonio Pagani, Monete italiane dall'invasione napoleonica ai giorni d'oggi (1796-1963).
- Unificato Monete e Cartamoneta d'Italia - catalogazione e quotazione delle monte e cartamoneta, VIII ed., Casa Editrice CIF, 2011/12.
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