Boeing E/A-18G Growler
Boeing E/A-18G Growler | |
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Un E/A-18G Growler del VAQ-130 "Zappers" viene lanciato dalla USS Harry S. Truman (CVN-75) il 28 gennaio 2014. | |
Descrizione | |
Tipo | aereo imbarcato da guerra elettronica |
Equipaggio | 2 |
Costruttore | Boeing |
Data primo volo | 15 agosto 2006 |
Data entrata in servizio | 22 settembre 2009 |
Utilizzatore principale | US Navy |
Altri utilizzatori | RAAF |
Esemplari | 172[1] |
Costo unitario | 73 milioni US$ |
Sviluppato dal | F/A-18 Super Hornet |
Dimensioni e pesi | |
Lunghezza | 18,31 m (60 ft 1.25 in) |
Apertura alare | 13,62 m (44 ft 8.5 in) |
Altezza | 4,88 m (16 ft) |
Superficie alare | 46,45 m² (500 ft²) |
Peso a vuoto | 15 000 kg (33 094 lb) |
Peso carico | 21 720 kg (48 000 lb) |
Peso max al decollo | 29 964 kg (66 000 lb) |
Capacità combustibile | 6 323 kg (13 940 lb) |
Propulsione | |
Motore | 2 turboventola General Electric F414-GE-400 con postbruciatore |
Spinta | da 66,7 a 98 kN ciascuno |
Prestazioni | |
Velocità max | ~750 nodi (~1.400 km/h)
(Velocità limitata a 0,95 Ma con configurazione standard, per la resistenza all'aria da parte dei pod AN/ALQ-99) |
Autonomia | 2 346 km |
Raggio di azione | 722 km |
Tangenza | 20 200 m |
Armamento | |
Missili | aria aria: AIM-9 Sidewinder AIM-120 AMRAAM aria superficie: AGM-88 HARM AGM-154 JSOW |
Piloni | 6 sub-alari 3 sotto la fusoliera |
Altro | Pod ECM (AN/ALQ-99 e AN/ALQ-218), serbatoi esterni |
Note | dati relativi alla versione: E/A-18G |
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Il Boeing E/A-18G Growler ("ruggente" in inglese) è un aereo imbarcato bimotore a getto sviluppato per la guerra elettronica progettato dall'azienda statunitense Boeing negli anni duemila.
L'aereo ha sostituito il precedente EA-6B Prowler come aereo da guerra elettronica nella United States Navy, la marina militare degli Stati Uniti.
Storia del progetto
[modifica | modifica wikitesto]Tra la fine del XX secolo ed i primi anni 2000 la US Navy, visto l'approssimarsi della fine della vita operativa dell'EA-6B Prowler, cominciò a valutare l'opportunità di richiedere lo sviluppo di un nuovo modello destinato a sostituirlo nel servizio imbarcato su portaerei. Per soddisfare tale esigenza la Boeing sottopose alla valutazione della marina l'opportunità di sviluppare un modello derivato dalla versione biposto del F/A-18F Super Hornet di cui manteneva la stessa cellula con alcune modifiche, come la sostituzione del cannone con apparecchiature elettroniche, al fine di abbattere sensibilmente i costi di sviluppo ed eventuale produzione. La US Navy si dichiarò interessata ed il programma ebbe inizio con la pianificazione della costruzione di un prototipo a scopo di valutazione.
Il 15 novembre 2001 la Boeing completò con successo il primo volo dimostrativo del suo F/A-18F "F-1", modello di transizione equipaggiata con un sistema ALQ-99 per la guerra elettronica destinato al progetto EA-18 Airborne Electronic Attack (AEA).[4] Nel dicembre 2003 la US Navy sottoscrisse un contratto quinquennale per il system development and demonstration (SDD), ovvero un programma di sviluppo e dimostrazione in ambito operativo, del EA-18G.[5][6][7].
In seguito la marina sottoscrisse un contratto per i primi quattro esemplari di serie nel luglio 2006.[7]
Il prototipo venne portato in volo per la prima volta il 15 agosto 2006 completando con successo il previsto programma di test preliminare, seguito dalla consegna dei primi due esemplari di preproduzione destinati all'USN rispettivamente nel settembre e nel novembre di quello stesso anno. Il primo esemplare di produzione in serie venne consegnato alla USN nel settembre 2007.[7]
Tecnica
[modifica | modifica wikitesto]Il Growler, come il Super Hornet da cui deriva, è un bimotore biposto ad ala trapezoidale pieghevole per limitare l'ingombro a bordo delle portaerei dotato di impennaggio a doppia deriva divergente.[8]
I motori General Electric F-414-GE-400 hanno le prese d'aria “a scatola” ai lati della fusoliera.[8]
Il carrello d'atterraggio è di tipo triciclo anteriore con attacco per la catapulta di lancio, mentre per l'appontaggio è dotato di un gancio d'arresto sotto alla coda.[8]
La maggior parte dei sistemi di bordo e le prestazioni del velivolo sono uguali a quelle del Super Hornet: questo è un considerevole vantaggio nelle pianificazione ed esecuzione delle missioni di scorta SEAD rispetto al Prowler, che aveva prestazioni inferiori agli aerei da scortare.[8]
L'equipaggio, costituito dal pilota e dall'operatore dei sistemi (Weapon System Officer, WSO), occupa un abitacolo in tandem su sedili eiettabili e dispone anche di comandi HOTAS (Hand On Throttle and Stick), per controllare i principali sistemi dell'aereo tramite comandi posti sulla cloche e sulle leve di comando dei motori, e HMCS (Helmet Mounted Cueing System), per asservire il puntamento delle armi e sensori al movimento della testa.[8]
Avionica
[modifica | modifica wikitesto]La maggior parte dei sistemi avionici di bordo, incluso il radar Active Electronically Scanned Array (AESA) APG-79, sono identici a quelli installati sul Super Hornet.[8]
Per il proprio ruolo principale di guerra elettronica, il Growler è dotato di[8]:
- Ricevitore ALQ-218(V) 2 (evoluzione di quello del Prowler), ricevitore multibanda montato all'interno dello spazio in origine destinato al cannone Vulcano e nei pod alle estremità alari, capace di selezionare e gestire le emissioni in arrivo.[9]
- CCS (Communication Countermeasures Set) ALQ-227, che è in pratica la versione digitale dell'USQ-113 del Prowler, impiegato per disturbo delle emissioni radio.[9]
- CMDS (Counter Measures Dispenser System) AN/ALE-47 per lancio di chaff e flare.
- Sistema di trasmissione dati criptato Link 16
Per le missioni di guerra elettronica il Growler può trasportare ai piloni alari e ventrale fino a cinque pod AN/ALQ-99 (gli stessi utilizzati dal sui predecessore, l'EA-6B Prowler), che permette di irradiare in una vastissima gamma di frequenze.[9] Proprio questi ultimi pod sono fonte di non pochi problemi. Retaggio del Prowler, essi sono oggetto di frequenti malfunzionamenti, tant'è che, all'inizio, venivano volate missioni di due velivoli, per poi passare ad uno solo, tenendo il secondo di riserva, in caso di malfunzionamento dei pod del primo. Inoltre l'ALQ-99 interferisce con il radar AESA, riduce con la sua ingombrante massa la velocità a mach 0,95, per questo motivo l'US Navy ha iniziato alcuni programmi per nuovi pod per sostituirlo.[8][9]
Armamento
[modifica | modifica wikitesto]Il Growler, come il Super Hornet, ha tre piloni sotto ogni semiala e tre stazioni di carico sotto alla fusoliera, una centrale e le altre ai lati, mancano invece le rotaie lanciamissili alle estremità delle ali, sostituite da carenature contenenti apparecchiature da guerra elettronica, anche il cannone M61 Vulcan nel muso è stato rimosso per lo stesso motivo.[8]
Il Growler per le missioni SEAD di tipo "hard kill", cioè la distruzione fisica dei radar della contraerea, è dotato di missili AGM-88 HARM, come il Prowler ICAP III.[8]
Il Growler può essere equipaggiato anche con missili aria-aria AIM-120 AMRAAM per autodifesa o altre missioni aria-aria, inoltre può compiere missioni di attacco al suolo con bombe guidate plananti AGM-154 JSOW (Joint Stand-Off Weapon) per cui è un aereo molto più versatile del suo predecessore.[8]
Impiego operativo
[modifica | modifica wikitesto]Nel febbraio 2011 il VAQ-141 Shadowhawk di base sulla NAS (Naval Air Station) Whidbey Island nello Stato di Washington è stato dichiarato operativo.[8]
In seguito è stato imbarcato sulla portaerei classe Nimitz USS George H. W. Bush per la prima crociera operativa del Growler.[8]
La George Bush, dopo avere partecipato ad esercitazioni nell'Oceano Atlantico, ha raggiunto l'Oceano Indiano dove ha iniziato a partecipare alle operazioni New Dawn in Iraq e Enduring Freedom in Afghanistan.[8]
A queste operazioni già prendevano parte alcuni EF-18G del VAQ-132 Scorpions, primo squadron operativo su Growler, rischierati in Iraq sulla base di Al Asad.[8]
In queste operazioni i Growler sono impiegati prevalentemente per disturbare le comunicazioni nemiche.[8]
In seguito alcuni aerei del VAQ-132 sono stati trasferiti sulla Base aerea di Aviano per partecipare all'operazione Unified Protector in Libia.[8]
Livree
[modifica | modifica wikitesto]Il Growler ha la stessa livrea del Super Hornet basata su due diverse tonalità di grigio, grigio medio FS36320 sulle superfici superiori e grigio-azzurro chiaro FS36375 sulle superfici laterali ed inferiori.
Questa livrea è molto simile a quella applicata agli F-15 Eagle dell'USAF e dell'Eurofighter Typhoon.
Versioni
[modifica | modifica wikitesto]- E/A-18G: versione biposto di base.
Utilizzatori
[modifica | modifica wikitesto]- 12 esemplari ordinati nel 2013.[14][15] Tutti consegnati al luglio 2017.[16] Il 30 settembre 2021, un nuovo esemplare è stato ordinato per rimpiazzare un aereo perso a gennaio 2018.[17] L'aereo di rimpiazzo è stato consegnato il 31 gennaio 2023.[18]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ https://seapowermagazine.org/u-s-navy-on-track-to-sell-replacement-ea-18g-growler-aircraft-to-australia/
- ^ EA-18G Capabilities.
- ^ F/A-18 fact file Archiviato l'11 gennaio 2014 in Internet Archive.. US Navy, 26 May 2009.
- ^ (EN) Boeing Successfully Completes Initial Flight Demonstration of EA-18 Airborne Electronic Attack Variant, in Boeing, http://www.boeing.com/, 15 novembre 2001. URL consultato il 15 luglio 2011 (archiviato dall'url originale il 28 luglio 2011).
- ^ (EN) EA-18G achieves Initial Operational Capability, in NAVAIR - U.S. Navy Naval Air Systems Command, http://www.navair.navy.mil/, 12 febbraio 2009. URL consultato il 17 agosto 2012 (archiviato dall'url originale l'8 gennaio 2016).
- ^ (EN) Navy Awards Boeing $9.6 Billion in Super Hornet and EA-18G Contracts, in Boeing, http://www.boeing.com/, 9 dicembre 2003. URL consultato il 15 luglio 2011.
- ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q Rivista Aeronautica 01/12.
- ^ a b c d "VAQ-130 GLI ZAPPERS" - "Aerei" N. 96 ANNO XLIII - novembre/dicembre 2016 pp. 32-39
- ^ "USN ISSUES RFI FOR GROWLER BLOCK 2 UPGRADE", su janes.com, 28 maggio 2019, URL consultato il 28 maggio 2019.
- ^ "Boeing: il punto sui principali programmi" - "Rivista italiana difesa" N. 7 - 07/2019 pp. 46-53
- ^ Home Archiviato il 7 novembre 2012 in Internet Archive..
- ^ "Air Force EWO graduates from Navy Growler training.".
- ^ "Il primo EA-18G Growler per la RAAF" - "Aeronautica & Difesa" 09/2015 pag. 73
- ^ "THE ROYAL AUSTRALIAN AIR FORCE SET TO TAKE DELIVERY OF NEW EA-18G GROWLER ATTACK JETS", su amp.news.com.au, 31 luglio 2015, URL consultato il 16 novembre 2016.
- ^ "RAAF RECEIVES FULL COMPLEMENTS OF GROWLERS" Archiviato il 7 luglio 2017 in Internet Archive., su janes.com, 7 luglio 2017, URL consultato il 7 luglio 2017.
- ^ "AUSTRALIA TO REPLACE LOST GROWLER", su janes.com, 1 ottobre 2021, URL consultato il 2 ottobre 2021.
- ^ "RAAF GROWLERS WILL GET JAMMER UPGRADES", su scramble.nl, 7 febbraio 2023, URL consultato il 7 febbraio 2023.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Rivista Aeronautica, Roma, Edizioni Rivista Aeronautica, gennaio 2012.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]- McDonnell Douglas F/A-18 Hornet
- McDonnell Douglas F/A-18 Super Hornet
- Grumman EA-6B Prowler
- General Dynamics EF-111 Raven
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Boeing E/A-18G Growler
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Boeing: EA-18G, in Boeing, http://www.boeing.com/. URL consultato il 17 agosto 2012.
- (EN) John Pike, EA-18G Airborne Electronic Attack Aircraft, F/A-18G "Growler", in GlobalSecurity.org, http://www.globalsecurity.org, 7 luglio 2011. URL consultato il 17 agosto 2012.
- (EN) EA-18G Growler Electronic Attack Aircraft, United States of America, in naval-technology.com, http://www.naval-technology.com/. URL consultato il 17 agosto 2012.