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Classe Feyza-i Bahri

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Classe Feyza-i Bahri
Descrizione generale
Tipoincrociatore protetto
Numero unità2
Ordinemaggio 1889
CantiereTersâne-i Âmire di Costantinopoli, Turchia
Impostazionemaggio 1891
Destino finaledemolita sullo scalo tra il 1906 e il 1909
Caratteristiche generali
Dislocamento1.612 t
Lunghezza68,5 m
Larghezza10,06 m
Pescaggio4,11 m
Propulsione4 caldaie, 2 motori VTE a 3 cilindri, 3.500 hp
Velocità17 nodi (31,48 km/h)
Armamento
Armamento
  • 6 da 150/45 mm
  • 4 da 47 mm su affusti singoli
  • 5 tubi lanciasiluri da 450 mm
dati tratti da The Ottoman Steam Navy, 1828–1923[1]
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La classe Feyza-i Bahri fu una classe navale di due incrociatori protetti della marina militare ottomana impostata nel 1889 e mai completata.

Dopo la grande espansione avvenuta tra il 1861 e il 1876,[2] voluta dal sultano Abdul Aziz,[2] che portò la Osmanlı Donanması a divenire la terza potenza navale del mondo[2] dietro a Gran Bretagna a Francia il suo successore, Abdul Hamid II, decise di tagliare i fondi necessari all'acquisto di nuovi mezzi, ma necessari anche alla manutenzione della flotta.[2] Durante la guerra tra Russia e Impero Ottomano del 1877-1878[3] la flotta non diede una buona prova, anche se guidata da un valente ufficiale inglese, il bahrie limassi Hobart Pasha.[3] Tra l'inizio degli anni ottanta e novanta del XIX secolo,[3] il nuovo sultano decise di pensionare numerosi ammiragli[N 1] compreso Hobart Pasha, cancellando nel contempo numerosi contratti per la realizzazione di navi all'estero.[3] All'inizio degli anni novanta, per contrastare l'invecchiamento della flotta, fu deciso[3] di avviare un limitato piano di rafforzamento che verteva sulla realizzazione della nave da battaglia Abdul Kadir, su due incrociatori protetti classe Hüdâvendigâr, e su due più piccoli classe Feyza-i Bahri.[3]

I due incrociatori protetti più piccoli vennero ordinati nel maggio 1889, e l'unità capoclasse fu impostata presso il cantiere navale Tersâne-i Âmire di Costantinopoli nel maggio 1891.[1] L'armamento principale previsto verteva su sei cannoni da 150 mm L/45, mentre quello secondario si basava su 4 pezzi da 47 mm a tiro rapido e cinque tubi lanciasiluri da 450 mm.[1] La seconda unità della classe, la Sadiye, venne impostata il 9 novembre dello stesso anno.[1] La costruzione delle due unità andò a rilento e fu arrestata nel corso del 1897,[1] in quanto la categoria degli incrociatori protetti stava rapidamente divenendo obsoleta, sostituita sugli scali dai più potenti incrociatori corazzati. Durante il conflitto con la Grecia,[3] avvenuto tra il febbraio 1896[4] e il settembre 1897,[5] la flotta da battaglia ottomana diede una pessima prova[N 2] e si rese evidente che urgeva un piano di rafforzamento. Il Ministro della Marina, Hassan Rahmi Pasha,[6] convocò una commissione di inchiesta[6] che stilò un impietoso rapporto sullo stato della flotta, consegnato già il 27 giugno 1897.[6] Nel 1904 venne previsto il completamento delle due unità, ancora sullo scalo di costruzione, con un armamento modificato.[N 3] Nessuna delle due navi venne mai completata, e ciò che ne era stato realizzato venne demolito in cantiere tra il 1906 e il 1909.[1]

  1. ^ Profondamente conservatore il Sultano Abdul Hamid II riteneva gli ammiragli troppo progressisti.
  2. ^ Per due volte le navi non riuscirono a salpare dal Mar di Marmara, neanche al traino dei rimorchiatori.
  3. ^ L'armamento previsto si basava su 6 cannoni da 120/50, 4 da 47 a tiro rapido, 4 da 37 e 5 tubi lanciasiluri singoli da 457 mm.
Periodici
  • Giuliano Da Frè, La guerra italo-turca. Le operazioni navali e anfibie (1911-1912), in Rivista Italiana Difesa, Chiavari, Giornalistica Riviera Soc. Coop., giugno 2011.
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