Gesnerioideae
Gesnerioideae | |
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Gesneria venticosa (tribù Gesnerieae) | |
Classificazione APG IV | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
(clade) | Angiosperme |
(clade) | Mesangiosperme |
(clade) | Eudicotiledoni |
(clade) | Eudicotiledoni centrali |
(clade) | Asteridi |
(clade) | Euasteridi I |
Ordine | Lamiales |
Famiglia | Gesneriaceae |
Sottofamiglia | Gesnerioideae Link, 1829 |
Classificazione Cronquist | |
taxon non contemplato | |
Tribù | |
Gesnerioideae Link, 1829 è una sottofamiglia di piante Spermatofite Dicotiledoni appartenenti alla famiglia Gesneriaceae (ordine delle Lamiales).[1]
Etimologia
[modifica | modifica wikitesto]Il nome della sottofamiglia deriva dal nome del suo genere più importante (Gesneria L., 1753), il cui nome a sua volta è stato dato da Charles Plumier (Marsiglia, 20 aprile 1646 – Cadice, 20 novembre 1704), botanico francese appartenente all'ordine dei frati minimi, in ricordo di Conrad Gessner (Zurigo, 26 marzo 1516 – Zurigo, 13 dicembre 1565), naturalista, teologo e bibliografo svizzero, famoso soprattutto per essere stato il primo botanico che abbia formulato il concetto basale di "genere" per la tassonomia botanica.[2]
Il nome scientifico è stato definito per la prima volta dal biologo, botanico e naturalista tedesco Johann Heinrich Friedrich Link (Hildesheim, 2 febbraio 1767 – Berlino, 1º gennaio 1851) nella pubblicazione "Handbuch zur Erkennung der Nutzbarsten und am Haufigsten Vorkommenden Gewächse. Berlin - 1: 505. Jan-Aug 1829." del 1829.[3][4]
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]- Il portamento delle specie di questa sottofamiglia è formato da erbe perenni, subarbusti, arbusti, piccoli alberi, vigne, rampicanti ed epifite. Gli embrioni sono del tipo "isocotiledoni" (le due foglioline iniziali dello sviluppo della pianta sono uguali).[1][5][6]
- Le foglie lungo il caule sono disposte in modo opposto oppure formano dei verticilli, meno frequentemente sono disposte in modo alternato. Gli stomi sulla superficie delle foglie sono raccolti a gruppi o dispersi irregolarmente.
- Le infiorescenze sono ascellari del tipo cimoso formate da coppie di fiori oppure da fiori singoli, ma anche da molti fiori. I fiori possono essere peduncolati oppure sessili. Le infiorescenze possono essere provviste di bratteole.
- I fiori sono ermafroditi, zigomorfi (raramente sono attinomorfi) e tetraciclici (ossia formati da 4 verticilli: calice– corolla – androceo – gineceo) e più o meno pentameri (ogni verticillo ha 5 elementi).
- Formula fiorale: per la famiglia di queste piante viene indicata la seguente formula fiorale:
- * K (5), [C (2 + 3), A (2 + 2 + 1)], G (2), supero/infero, capsula/bacca.[6]
- Il calice, gamosepalo (i sepali sono connati alla base), è composto da 5 denti.
- La corolla, gamopetala, è composta da 5 petali connati con forme allungate, urceolate (rigonfie) o tubulari. L'apice può essere bilabiato, mentre la base spesso è dilatata o gibbosa.
- L'androceo è formato da 4 stami didinami e adnati alla base della corolla (sotto il labbro superiore); raramente gli stami possono essere 5 o 2. In genere sono presenti anche staminoidi. Le antere sono coerenti a coppie o libere o tutte riunite. Il nettario ha delle forme ad anello oppure è distintamente lobato formato da 2 a 5 ghiandole separate e libere dall'ovario; raramente è ridotto o non funzionale o completamente mancante. In genere gli stami sono inclusi nella corolla (non sporgenti).
- I frutti sono delle capsule secche o carnose con deiscenza loculicida, oppure loculicida più setticida attraverso 2 o 4 valve. I semi sono numerosi. Sono presenti anche bacche indeiscenti. I semi sono privi di ornamentazione superficiale.
Riproduzione
[modifica | modifica wikitesto]- Impollinazione: l'impollinazione avviene tramite insetti (impollinazione entomogama).[7]
- Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori (vedi sopra).
- Dispersione: i semi cadendo (dopo aver eventualmente percorso alcuni metri a causa del vento - dispersione anemocora) a terra sono dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazione mirmecoria).[8]
Distribuzione e habitat
[modifica | modifica wikitesto]Le specie di questa sottofamiglia sono native dei neotropici e sono distribuite soprattutto dall'America centrale a quella meridionale. Una sola specie si trova in Asia orientale. L'habitat è quello tipico tropicale o subtropicale. (Vedere il paragrafo "Composizione della sottofamiglia").
Tassonomia
[modifica | modifica wikitesto]La famiglia di appartenenza di questa tribù (Gesneriaceae) comprende da 140 a 150 generi con 3500 specie (147 generi e circa 3460 specie[1]) distribuite soprattutto nell'area tropicale e subtropicale tra il Vecchio e Nuovo Mondo[5]. Altre pubblicazioni indicano più precisamente in 126 generi e 2850 specie la consistenza della famiglia.[6][9] Secondo le ultime ricerche di tipo filogenetico[1] la famiglia è suddivisa in tre (o quattro) sottofamiglie. Gesnerioideae è una di queste.
Filogenesi
[modifica | modifica wikitesto]Da un punto di vista filogenetico la tribù Titanotricheae è "basale" ossia "gruppo fratello" del resto della sottofamiglia, a sua volta la tribù Coronanthereae è "gruppo fratello" del resto della sottofamiglia.[1] Classificazioni precedenti hanno descritto i generi della tribù Coronanthereae all'interno della sottofamiglia Coronantheroideae Wiehler, 1983 con la sola tribù Coronanthereae (Hans Wiehler 1983[10]). In seguito ricerche molecolari hanno evidenziato uno stretto collegamento con i generi di questa sottofamiglia[1]; tuttavia studi filogenetici successivi hanno dimostrato che i generi di questa tribù non sono precisamente collegati ai gruppi delle Gesnerioideae del Vecchio Mondo anche se diverse specie appartengono a questo areale.[5][11]
Le tribù Beslerieae e Napeantheae sono "gruppo fratello" dell'altro gruppo formato dalle tribù Gesnerieae, Gloxinieae, Sinningieae e Episcieae e formano il "Beslerieae-Napeantheae clade" caratterizzato da un ovario supero. Probabilmente le due tribù Beslerieae e Napeantheae sono le più primitive del gruppo relativo al Nuovo Mondo della famiglia.[11]
I dati molecolari suggeriscono che la tribù Gesnerieae è "gruppo fratello" della tribù Gloxinieae ed entrambe sono fortemente monofiletiche. Queste poi sono "gruppo fratello" delle tribù Episcieae e Sinningieae.[5] Insieme formano il "core" della sottofamiglia.
All'interno della famiglia Gesneriaceae la sottofamiglia Gesnerioideae insieme alla sottofamiglia Didymocarpoideae formano un "gruppo fratello", mentre la sottofamiglia Sanangoideae è "basale" per le Gesneriaceae.[1]
Il gruppo delle Gesnerioideae si sono differenziate circa 36 milioni di anni fa.[1]
Il cladogramma a lato, semplificato, mostra la struttura interna della sottofamiglia.[12]
Composizione della sottofamiglia
[modifica | modifica wikitesto]La sottofamiglia si compone di 8 tribù, circa 68 generi e oltre 1390 specie:[1][5]
Tribù | Distribuzione | Generi | Specie |
---|---|---|---|
Beslerieae Bartl., 1830 |
America (centrale e meridionale) | 7-8 | Circa 270 |
Coronanthereae Fritsch, 1893 |
America (meridionale), Australia e isole del Pacifico | 9 | 20 |
Gesnerieae Dumort., 1829 |
Caraibi | 3 | Oltre 80 |
Gloxinieae (G. Don) G. Don, 1839 |
Dal Messico all'Argentina | 17 | Oltre 190 |
Episcieae Endl., 1839 |
Dal Messico al Sud America (zone tropicali) | 23-26 | Oltre 735 |
Napeantheae Wiehler, 1983 |
Neotropicale | Un genere: Napeanthus Gardn., 1843 |
Circa 16 |
Sinningieae Fritsch, 1893 |
Dal Centro America all'Argentina | 3 | Oltre 80 |
Titanotricheae W. T. Wang, 1990 |
Asia orientale | 1 | Una specie: Titanotrichum oldhamii Soler., 1909 |
Nota 1: la tribù Titanotricheae è di recente costituzione[1] per cui non è compresa da tutte le checklist.
Nota 2: dall'elenco sopra manca la nuova tribù Sphaerorrhizae[1][13] formata dal genere Sphaerorrhiza Roalson & Boggan, 2005 con due sole specie.[14]
Nota 3: dall'elenco sopra mancano alcuni generi (qui sotto descritti) incertae sedis[5], ossia che ancora non trovano sistemazione in nessuna delle tribù sopra elencate:
Genere | Distribuzione | Specie | Descrizione |
---|---|---|---|
Bellonia L., 1753 |
Cuba | 2 | Il portamento è arbustivo; le foglie sono disposte appaiate; le infiorescenze sono ascellari cimose; i fiori possono essere pentameri o esameri; la corolla è bianca; gli stami sono 5 con corti filamenti e grandi antere; il nettario è assente; l'ovario è semi-infero; i frutti sono delle capsule secche rostrate con deiscenza bivalve. |
Cremospermopsis L.E. Skog & L.P. Kvist, 2002 |
Colombia | 2 | Il portamento è erbaceo perenne o arbustivo; le foglie lungo il caule sono disposte in modo opposto; le infiorescenze sono delle cime peduncolate; i sepali sono connati; la corolla è piccola; gli stami sono 4; le antere sono coerenti con delle teche confluenti; il nettario ha la forma anulare; i frutti sono delle capsule secche compresse. |
Lampadaria Feuillet & L.e. Skog, 2003 |
Guiana | Una specie: Lampadaria rupestris Feuillet & L.e. Skog |
Il portamento è caulescente; le foglie sono disposte in modo opposto; le infiorescenze sono cimose; i sepali sono 5 liberi; la corolla ha la forma campanulata; le antere sono 4 adnate; il nettario è formato da 2 grandi ghiandole, una dorsale e una ventrale; l'ovario è supero; i frutti sono delle capsule carnose bivalve con deiscenza loculicida. |
Chiave per le tribù
[modifica | modifica wikitesto]Per meglio comprendere ed individuare le varie tribù della sottofamiglia, l'elenco seguente utilizza il sistema delle chiavi analitiche dicotomiche (vengono cioè indicate solamente quelle caratteristiche utili a distingue una tribù dall'altra).[5]
- Gruppo 1A: i sepali sono connati e formano un calice tubulare, imbutiforme o urceolato ed hanno dei colori brillanti come giallo, arancio o rosso; i funicoli dell'ovulo sono spessi e carnosi; i frutti sono delle capsule carnose;
- tribù Episcieae (genere Chrysothemis).
- Gruppo 1B: i sepali sono liberi o solamente alla base sono connati e sono colorati di verde; i funicoli dell'ovulo sono sottili; i frutti sono delle capsule secche o carnose;
- Gruppo 2A: le valve delle capsule si aprono per 180°;
- tribù Episcieae (genere Rhoogeton): le foglie sono poche; la corolla alla base ha un sacco dorsale o uno sperone smussato; il nettario è formato da una singola isolata ghiandola.
- tribù Episcieae (genere Lembocarpus): la pianta produce una singola foglia per stagione; la corolla è priva di sacchi o speroni; il nettario è assente.
- Gruppo 2B: la capsule non si aprono come sopra;
- tribù Episcieae (genere Nautilocalyx): i tuberi sono piccoli e mal sviluppati; la corolla nel calice normalmente è obliqua ed è provvista di un sacco dorsale o uno sperone; i filamenti delle antere sono connati alla base; le capsule sono carnose.
- tribù Sinningieae: i tuberi sono grandi e ben sviluppati; la corolla nel calice normalmente è eretta ed è priva di sacchi o speroni; i filamenti delle antere sono liberi; le capsule sono secche e provviste di rostri.
- Gruppo 1A: la maggior parte di queste piante sono terrestri e crescono nella profonda ombra delle foreste; le infiorescenze sono prive di bratteole; i fiori sono piccoli;
- tribù Beslerieae.
- Gruppo 1B: le infiorescenze sono bratteolate;
- Gruppo 2A: il portamento di queste piante spesso è epifita; i frutti sono delle capsule o bacche carnose; i semi sono provvisti di funicoli carnosi; il nettario è formato da 2 ghiandole dorsali connate oppure da 5 ghiandole libere;
- tribù Episcieae (parte dei generi).
- Gruppo 2B: il portamento di queste piante è terrestre; i frutti sono delle capsule secche, se talvolta sono carnose, allora il nettario è formato da una ghiandole dorsale e una ventrale (genere incertae sedis Lampadaria), oppure è assente;
- Gruppo 3A: le piante sono provviste di steli sottili, rigidi e nerboruti e rizomi squamosi;
- tribù Gloxinieae (genere Goyazia).
- Gruppo 3B: le piante non sono come sopra;
- Gruppo 4A: il nettario è assente; la corolla è attinomorfa o zigomorfa;
- tribù Napeantheae (genere Napeanthus): le piante sono delle basse erbe con le foglie disposte in ciuffi basali o rosette; gli stomi sono disposti in modo agglomerato o in tumuli; i frutti sono chiusi nei calici persistenti; le antere si aprono per fessure longitudinali.
- genere incertae sedis Bellonia: le piante sono legnose e spesso spinoso-arbustive; gli stomi sulla superficie fogliare sono dispersi variamente; i frutti non sono chiusi nei calici; le antere si aprono per mezzo di pori apicali.
- Gruppo 4B: il nettario è presente; la corolla è zigomorfa;
- Gruppo 5A: le capsule sono piuttosto carnose; il nettario è formato da grandi ghiandole separate sia dorsali che ventrali;
- genere incertae sedis Lampadaria.
- Gruppo 5B: le capsule sono secche; il nettario non è come sopra;
- tribù Episcieae (genere Cremersia): i sepali sono liberi ed uguali; i lembi della corolla sono sprovvisti di peli ghiandolosi; le valve dei frutti si aprono fino a 180°.
- genere incertae sedis Cremospermopsis: i sepali sono connati e diseguali e il calice è zigomorfo; i lembi della corolla sono provvisti di peli ghiandolosi; la deiscenza dei frutti è irregolare e quest'ultimi si disintegrano nel calice persistente.
- Sezione C:l'ovario è semi-infero o infero;
- Gruppo 1A: l'ovario è semi-infero;
- Gruppo 2A: le piante sono provviste più o meno di grossi tuberi (tribù Sinningieae), se le piante non sono provviste di tuberi, allora:
- tribù Sinningieae (genere Sinningia): la parte basale del caule è gonfia e succulenta.
- tribù Sinningieae (generi Paliavana e Vanhouttea): le piante sono perenni e distribuite nel sud-est del Brasile.
- Gruppo 2B: le piante sono provviste di rizomi squamosi (raramente ne sono prive) e sono di tipo erbaceo (e non sono perenni);
- tribù Gloxinieae (altri generi).
- Gruppo 1B: l'ovario è infero, se semi-infero allora le capsule sono provviste di rostri curvati (tribù Gesnerieae, genere Pheidonocarpa);
- Gruppo 3A: le foglie lungo il caule sono disposte in modo opposto e le piante hanno normalmente rizomi squamosi (tribù Gloxinieae, generi Achimenes,Gloxinia e Capanea), se i rizomi non sono squamosi, allora:
- tribù Gloxinieae (genere Solenophora): il nettario consiste in ghiandole separate.
- tribù Gloxinieae (altri generi): il nettario consiste in una grande doppia ghiandola dorsale.
- Gruppo 3B: le piante sono prive di rizomi squamosi; il nettario ha la forma di una anello (occasionalmente è lobato);
- tribù Gesnerieae (altri generi): la disposizione delle foglie lungo il caule è alternata.
- tribù Gesnerieae (genere Pheidonocarpa): la disposizione delle foglie lungo il caule è opposta.
All'elenco sopra manca la tribù Titanotricheae monogenerica e monospecifica, la tribù Sphaerorrhizae con due sole specie (entrambe di recente costituzione) e la tribù Coronanthereae (fino ad ora descritta separatamente nella sottofamiglia Coronantheroideae per il nettario libero piuttosto che incorporano nella parte basale dell'ovario) (vedi paragrafo "Composizione della sottofamiglia").
Alcune specie
[modifica | modifica wikitesto]Tribù Gesnerieae
[modifica | modifica wikitesto]Tribù Gloxinieae
[modifica | modifica wikitesto]Tribù Coronanthereae
[modifica | modifica wikitesto]Tribù Episcieae
[modifica | modifica wikitesto]Tribù Beslerieae
[modifica | modifica wikitesto]Tribù Sinningieae
[modifica | modifica wikitesto]Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d e f g h i j k Angiosperm Phylogeny Website, su mobot.org. URL consultato il 5 novembre 2015.
- ^ Motta 1960, Vol. 2 - pag. 312.
- ^ Crescent Bloom Database, su crescentbloom.com. URL consultato il 5 novembre 2015 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
- ^ The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato il 5 novembre 2015.
- ^ a b c d e f g Kadereit 2004, pag. 112.
- ^ a b c Judd 2007, pag. 492.
- ^ Kadereit 2004, pag. 81.
- ^ Kadereit 2004, pag. 86.
- ^ Strasburger 2007, pag. 850.
- ^ Wiehler 1983.
- ^ a b Weber 2004.
- ^ Zimmer et al. 2002, pag. 306.
- ^ Roalson et al. 2005.
- ^ Sphaerorrhiza, su The Plant List. URL consultato il 5 novembre 2015.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Kadereit J.W, The Families and Genera of Vascular Plants, Volume VII. Lamiales., Berlin, Heidelberg, 2004, p. 63.
- Judd S.W. et al, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, ISBN 978-88-299-1824-9.
- Giacomo Nicolini, Enciclopedia Botanica Motta., Milano, Federico Motta Editore, 1960.
- 1996 Alfio Musmarra, Dizionario di botanica, Bologna, Edagricole.
- Strasburger E, Trattato di Botanica. Volume secondo, Roma, Antonio Delfino Editore, 2007, ISBN 88-7287-344-4.
- David Gledhill, The name of plants (PDF), Cambridge, Cambridge University Press, 2008. URL consultato il 7 novembre 2015 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
- J.F. Smith, Tribal relationships within Gesneriaceae: A cladistic analysis of morphological data., in Syst. Bot., n. 21, p. 497-513.
- Prof. Dr. Anton Weber, GESNERIACEAE A Scientific Perspective, in Institute of Botany University of Vienna.
- Elizabeth A. Zimmer, Eric H. Roalson, Laurence E. Skog, John K. Boggan, and Alexander Idnurm, Phylogenetic relationships in the Gesnerioideae (Gesneriaceae) based on nrDNA ITS and cpDNA trnL-F and trnE-T spacer region sequences, in American Journal of Botany, vol. 89, n. 2, 2002, pp. 296-311. URL consultato il 7 settembre 2020 (archiviato dall'url originale il 30 ottobre 2019).
- E. H. Roalson, J. K. Boggan, L. E. Skog., Reorganization of tribal and generic boundaries in the Gloxinieae (Gesneriaceae: Gesnerioideae) and the description of a new tribe in the Gesnerioideae, Sphaerorrhizae, in Selbyana, vol. 25, 2005, pp. 225-238.
- H. Wiehler, A synopsis of Neotropical Gesneriaceae, in Selbyana, vol. 6, n. 1-219, 1983.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikispecies contiene informazioni su Gesnerioideae
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Gesnerioideae Crescent Bloom Database