Giovanni Battista Sommariva
Giovanni Battista Sommariva (Sant'Angelo Lodigiano, 12 agosto 1762 – Milano, 6 gennaio 1826) è stato un politico, avvocato, diplomatico e collezionista d'arte italiano durante il periodo napoleonico.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Giovanni Battista, o Gian Battista, Sommariva, divenne un potente uomo politico prima nella Repubblica Cisalpina, poi nella Seconda Repubblica, durante le quali ricoprì importanti cariche pubbliche. Nacque a Sant'Angelo da una famiglia di agricoltori, studiò diritto e divenne avvocato. Nelle Memorie del duca Francesco Melzi d'Eril (1753-1816), pubblicate a cura di Giovanni Melzi nel 1865, il Sommariva viene descritto in questi termini: «Uscito dall'officina d'un barbiere di Sant'Angelo presso Lodi, erasi dato sulle prime all'avvocatura; uomo quanto altri mai cupido ed astuto, il quale, dandosi a divedere seguace dei novatori e sviscerato della libertà e della eguaglianza, menava gran vanto del suo casato, con dirsi disceso dalla stirpe dei Sommariva, nobilissima prosapia di Pavia; e ciò non era. Accontatosi poi con ogni generazione di pubblicani e barattieri, erasi fuor di misura arricchito, tanto che giunto a Parigi confessava agli amici non sapere come spendere tanta pecunia , sebbene vivesse al fasto e ai piaceri di quella gran Babilonia. Bonaparte non volle riceverlo, ed ei se ne stette colà quasi oscuro, finché strettosi a madama de Thon, già stata amica di Gian Giacomo Rousseau, questa, col farlo suo sposo, lo rialzò. E Melzi diceva al Marescalchi, che il maggior suo dolore si era conoscere che Sommariva aveva lucrato in un solo affare oltre a seicentomila franchi, avendo potuto agevolmente sottrarre quanto gli era piaciuto senza che ne rimanesse indizio di sorta».[1]
Nel 1796 giunse a Milano e divenne consigliere municipale. All'invasione francese in Lombardia, adottò le nuove idee e divenne segretario del Direttorio della Repubblica Cisalpina, di cui divenne Direttore nel 1799. All'invasione austriaca fuggì a Parigi e divenne amico di Napoleone. Ritornò poi a Milano con i francesi. Grazie alla sua ambizione, alle sue capacità e alla mancanza di scrupoli, seppe accumulare enormi ricchezze e potere, anche in virtù delle sue influenti amicizie politiche parigine. Lo stesso Napoleone Bonaparte, di cui godette l'amicizia e la fiducia, gli affidò numerose e delicate missioni diplomatiche.
Acquistò palazzo a Parigi e villa Clerici (oggi villa Carlotta) a Tremezzo sul lago di Como, quest'ultima per rivaleggiare con quella fatta costruire in stile neoclassico proprio dirimpetto a villa Clerici dal suo rivale in politica Melzi d'Eril a Bellagio. Aveva ottenuto il titoli di conte.
La sua carriera politica ebbe un arresto improvviso nel 1802, dopo la sua candidatura al posto di vicepresidente della Repubblica Italiana, in quanto Napoleone gli preferì Francesco Melzi d'Eril, ma non così le sue fortune economiche, che profondeva senza risparmio per sostenere un tenore di vita talmente lussuoso che a Parigi oscurava persino quello del Primo Console.
Si dedicò quindi a collezionare e commissionare opere d'arte e ad abbellire la villa di Tremezzo, trasformandola in uno scrigno di opere d'arte, punto di richiamo e di incontro per la élite internazionale del suo tempo, e divenendo uno dei maggiori collezionisti d'arte dell'epoca. Possedeva anche dipinti di contemporanei, tra cui paesaggi marini con atmosfere offuscate e Una Nevicata di Francesco Fidanza. Famosa era la sua collezione di gemme incise e di smalti. Si fece ritrarre dai maggiori artisti contemporanei.
Conobbe Stendhal nel 1801 a Milano, che lo citò nel De l'Amour a proposito della statua della Maddalena penitente, posseduta dal mecenate nel suo palazzo di Parigi.
Morì a Milano il 6 gennaio 1826 e fu sepolto nel monumento funebre scolpito da Pompeo Marchesi nella cappella di villa Clerici dove tuttora riposa insieme ad altri membri della famiglia.
Famiglia
[modifica | modifica wikitesto]Si era sposato a Lodi con Giuseppina Verga da cui aveva avuto due figli: Emilio morto nel 1811 combattendo in Spagna e Luigi, naturalizzato francese, morto nel 1828 lasciando vedova la moglie contessa Emilia Seilliére (1801-1888), discendente di una nobile famiglia francese. Gli eredi dispersero in breve tempo l'ingente patrimonio accumulato dal Sommariva così come le sue collezioni d'arte che furono messe all'asta a Parigi nel 1839[2].
Ritratti di G.B. Sommariva
[modifica | modifica wikitesto]- in ordine di anno di esecuzione
- ...... dipinto opera di Andrea Appiani conservato al Museo dell'Accademia Carrara di Bergamo[3]
- 1804 busto marmoreo opera di Luigi Acquisti conservato a Villa Carlotta di Tremezzo[4]
- 1813 dipinto opera di Pierre Paul Prud'hon conservato alla Pinacoteca di Brera a Milano[5]
- 1817 busto marmoreo opera di Bertel Thorvaldsen conservato al Museo Thorvaldsen di Copenaghen
- 1818 busto cammeo[6] opera di Giuseppe Girometti[7] copiato dal busto eseguito da Bertel Thorvaldsen nel 1817-18 custodito a Copenaghen
- 1820 busto cammeo onice bicolore opera di Antonio Berini[8] presso le Civiche Raccolte d'Arte Applicata del Castello Sforzesco di Milano
- 1820 dipinto La lettura dell'Eneide opera di Jean-Baptiste Wicar conservato a Villa Carlotta a Tremezzo
- 1821 busto marmoreo opera di Bertel Thorvaldsen conservato alla Galleria d'Arte Moderna di Milano.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Melzi, p. 236.
- ^ La nuora Emilia nel 1873 lasciò ai Musei milanesi numerosi oggetti delle collezioni d'arte del suocero da lei ereditate.
Fonte: Gabriella Tassinari Le gemme incise nel Settecento e Ottocento - ^ ritratto di G.B. Sommariva dell'Appiani
- ^ Villa Carlotta Lago di Como Archiviato il 26 settembre 2008 in Internet Archive.
- ^ Pinacoteca di Brera Milano, su brera.beniculturali.it. URL consultato il 29 ottobre 2008 (archiviato dall'url originale il 13 ottobre 2008).
- ^ Thorvaldsen: l'ambiente, l'influsso, il mito di Patrick Kragelund, Bertel Thorvaldsen, Mogens Nykjær Pubblicato da L'Erma di Bretschneider, 1991 pag.96
- ^ Notizia delle opera dell'incisore in pietre dure e in coni Cav. Giuseppe Girometti pag.12
- ^ Le gemme incise nel Settecento e Ottocento pag.29
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Melzi, Giovanni (a cura di), Capitolo VIII, in Memorie-documenti e lettere inedite di Napoleone 1° e Beauharnais, Milano, Gaetano Brigola, 1865.
- Gabriella Tassinari - Incisori in pietre dure e collezionisti a Milano nel primo ottocento: il caso di Antonio Berini e Giovanni Battista Sommariva - Le gemme incise nel settecento e ottocento - Continuità della tradizione classica. (Atti del Convegno di studio, Udine, 26 settembre 1998). Editore L'Erma di Bretschneider 2006
- P.E. Visconti - Notizia delle opera dell'incisore in pietre dure e in coni Cav. Giuseppe Girometti - Roma tipografia Boulzaler 1833 Dedicato alla Eminenza Reverendissima del Sig. cardinale Mario Mattei
- Patrick Kragelund, Bertel Thorvaldsen, Mogens Nykjær Thorvaldsen: l'ambiente, l'influsso, il mito edito da L'Erma di Breitschneider 1991 pag.96
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Giovanni Battista Sommariva
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Sommariva, Giambattista, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- Mario Menghini, SOMMARIVA Giambattista, in Enciclopedia Italiana, I Appendice, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1938.
- Sommariva, Giambattista, su sapere.it, De Agostini.
- Antonino De Francesco, SOMMARIVA, Giovanni Battista, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 93, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2018.
- (DE) Giovanni Battista Sommariva (XML), in Dizionario biografico austriaco 1815-1950.
- Angelo Montenegro Santangiolini illustri Giovanni Battista Sommariva Archiviato l'8 giugno 2009 in Internet Archive. Il Ponte Anno 6 - N. 5 (Versione web - anno 3 n.5) nuova serie novembre 2002
Controllo di autorità | VIAF (EN) 51527108 · ISNI (EN) 0000 0001 2365 2827 · CERL cnp00577035 · LCCN (EN) nr00010398 · GND (DE) 123679788 · J9U (EN, HE) 987008916163905171 |
---|
- Politici italiani del XVIII secolo
- Politici italiani del XIX secolo
- Avvocati italiani del XVIII secolo
- Avvocati italiani del XIX secolo
- Diplomatici italiani
- Nati nel 1762
- Morti nel 1826
- Nati il 12 agosto
- Morti il 6 gennaio
- Nati a Sant'Angelo Lodigiano
- Morti a Milano
- Mecenati italiani
- Personalità del Primo Impero francese
- Studenti dell'Università degli Studi di Pavia