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Ho scelto l'amore

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Ho scelto l'amore
Marisa Pavan e Renato Rascel in una scena del film
Titolo originaleHo scelto l'amore
Lingua originaleItaliano
Paese di produzioneItalia
Anno1952
Durata100 min
Dati tecniciB/N
Generecommedia
RegiaMario Zampi
SoggettoVittorio Calvino
SceneggiaturaAchille Campanile, Renato Rascel, Mario Zampi, Vittorio Calvino
ProduttoreTuri Vasile
Casa di produzioneFilm Costellazione
Distribuzione in italianoCei Incom
FotografiaMario Albertelli, Rodolfo Lombardi
MontaggioVincenzo Zampi
MusicheRoman Vlad
ScenografiaMario Chiari
CostumiMario Chiari
TruccoEligio Trani
Interpreti e personaggi

Ho scelto l'amore è un film del 1952 diretto da Mario Zampi.

Boris Popovic, sottosegretario di terza classe, accompagna in Italia il capo della delegazione Ivan Ivanovic e altri due delegati per partecipare alla Festa della Fratellanza. Timoroso e sospettoso di chiunque, ha con sé un prezioso "simbolo" da occultare assolutamente agli occhi dei curiosi, una colomba bianca chiusa in una gabbietta. Durante una sosta del treno, un colpo di vento gli porta via il cappello dove ha nascosto tutti i suoi soldi: scende per recuperarlo, ma la sua improvvisa ripartenza lo separa dal resto della delegazione. Il cappello con i soldi vengono recuperati da Mario, un aspirante sacrestano accompagnato da un sacerdote in convento, che lo insegue vanamente per tentare la restituzione: grazie a un passaggio in auto, finisce a Venezia ma si ritrova smarrito e solo. Incontrata Marisa, una bella fioraia della quale ben presto s'innamora, libera involontariamente la colomba simbolo di pace in Piazza San Marco che vola via insieme ai piccioni e cerca aiuto nella sede cittadina del partito. A causa di diversi equivoci viene inseguito dapprima da un comunista fanatico e poi da un fervente repubblicano. Rifugiato in casa dei parenti della fioraia, la sua indole mite lo fa finire ben presto nei guai: dopo aver partecipato a un pranzo di nozze si ritrova in casa di un conte dove viene concupito da un'aristocratica. Scoperto da Marisa, viene presto perdonato, ma i tre della delegazione lo scoprono e, considerandolo un traditore, lo inseguono per riportarlo in patria. Boris, in preda a incubi notturni, è quindi costretto a prendere una decisione, che sarà quella più ovvia: rimarrà in Italia con la ragazza.

Distribuzione

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Il film ottenne il visto censura n. 13.743 del 23 febbraio 1953 per una lunghezza della pellicola di 2.540 metri[1] ed ebbe la prima proiezione il 3 marzo 1953. Due giorni dopo avvenne il decesso di Iosif Stalin e la pellicola venne ritirata dalle sale, sostituita dal film britannico L'importanza di chiamarsi Ernesto di Anthony Asquith. In seguito venne ripresentata con diversi tagli riguardanti tutte le scene in cui compare il personaggio del portiere d'albergo, somigliante a Stalin, e venne accorciata la scena nella sezione veneziana del partito dove era appeso un suo ritratto.

Venne presentato in Spagna con il titolo Amor y libertad, e in Germania con il titolo Schöne Witwen sind gefährlich.

Il film incassò 142.000.000 di lire dell'epoca.

«[...] è una tra le più ricche collane di melensaggini che da tempo mi capitasse di vedere. Forse nel soggetto di Vittorio Calvino [...] c'era un piccolo spunto suscettibile di qualche sviluppo; [...] qui non si trova né un tono coerente, né una fantasia di lena sia pur esile. Il naufragio di Rascel e dei suoi compagni di sventura è completo»

Il film è stato pubblicato per la prima volta in DVD nel dicembre del 2009 dalla Ripley's Home Video, nella sua versione integrale con tutti i tagli ripristinati. Negli extra c'è una presentazione di Tatti Sanguineti e l'ultima intervista al produttore, Turi Vasile, scomparso tre mesi prima.

  1. ^ Ho scelto l'amore - Documento originale del visto di censura (PDF), su italiataglia.it. URL consultato il 2 ottobre 2020.

Collegamenti esterni

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