Una poltrona per due
Una poltrona per due (Trading Places) è un film del 1983 di John Landis, interpretato da Dan Aykroyd, Eddie Murphy e Jamie Lee Curtis.
Trama
[modifica | modifica wikitesto]Louis Winthorpe III è un altezzoso agente di cambio della "Filadelfia bene" la cui vita trascorre tra l'appagante lavoro, lo svago con gli altolocati amici, l'amore della bella ma superficiale Penelope e i servigi del fedele maggiordomo Coleman, l'unica persona di buon cuore che anima la sua quotidianità. Billy Ray Valentine è invece un senzatetto insolente e imbroglione che mendica spacciandosi per un veterano del Vietnam.
Le vite dei due si incrociano casualmente durante la vigilia di Natale: Billy Ray urta per caso Louis in strada, questi crede erroneamente di essere stato aggredito e chiede l'intervento della polizia, che arresta un incredulo Billy Ray. All'episodio assistono gli avari datori di lavoro di Louis, i fratelli Mortimer e Randolph Duke, e da ciò nasce una disputa tra i due circa le motivazioni che spingono un individuo alla criminalità o al successo: Mortimer sostiene che alcuni siano geneticamente predisposti alla delinquenza o al successo mentre Randolph è convinto che sia l'ambiente nel quale si cresce a determinare l'agire di una persona.
Per verificare le rispettive tesi decidono, a fronte di una scommessa di un solo dollaro, di scambiare le vite di Louis e Valentine con la complicità di un influente e corrotto funzionario del governo, Clarence Beeks, e di un riluttante Coleman: Billy Ray scopre così di avere un innato talento per la finanza mentre Winthorpe, convinto di essere stato incastrato da colui che ha preso il suo posto, cerca riscatto agli occhi dei Duke nonché vendetta nei confronti di Billy Ray; abbandonato dai suoi amici e da Penelope, l'unica a venirgli incontro è Ophelia, una giovane prostituta che era stata assoldata da Beeks per screditarlo e che adesso, sentendosi in parte responsabile, decide di aiutarlo. In breve la disperazione e il rancore spingono Winthorpe ad azioni drastiche che hanno però come solo risultato un patetico tentativo di incastrare il rivale davanti a degli esterrefatti Duke, cosa che decreta la vittoria di Randolph nella scommessa.
Subito dopo l'accaduto proprio Valentine viene a conoscenza dell'inganno perpetrato dai fratelli (che concluso il loro esperimento volevano disfarsi di entrambi) e, messosi alla ricerca di un Louis ormai a un passo dal suicidio, gli rivela l'amara verità. Una volta scoperto che i Duke sono in combutta con Beeks, sul loro libro paga non solo per incastrare Louis ma anche per ottenere illegalmente informazioni[1] per mettere in atto una grande speculazione a Wall Street, Billy Ray e Louis, con l'aiuto di Ophelia e Coleman, si alleano per sfruttare a loro favore la situazione e vendicarsi dei due fratelli colpendoli nella cosa a loro più cara: il denaro. Una volta occupatisi di Beeks e fatto recapitare ai Duke un falso rapporto che li induce a dilapidare avventatamente il loro patrimonio in contratti futures,[1][2] Winthorpe e Valentine riescono a mandare sul lastrico gli arroganti fratelli rendendo milionari sé stessi oltreché Ophelia, nuova fidanzata di Winthorpe, e Coleman, che d'ora in avanti penseranno solamente a godersi la vita.
Produzione
[modifica | modifica wikitesto]In fase di produzione il film s'intitolava Black & White.
I personaggi principali inizialmente dovevano essere interpretati da Gene Wilder nel ruolo di Winthorpe e da Richard Pryor in quello di Valentine. Pryor rimase però vittima di un incidente che gli procurò gravi ustioni in diverse parti del corpo e che rese necessario un lungo periodo di riabilitazione, così rinunciò alla parte. A quel punto gli sceneggiatori, insieme al regista Landis, presero in considerazione Eddie Murphy, all'epoca conosciuto per le sue partecipazioni al Saturday Night Live[3]; lo stesso Murphy, successivamente, fece pressione affinché la parte di Winthorpe fosse assegnata a un altro attore, piuttosto che a Wilder, perché non voleva essere considerato il rimpiazzo di Pryor nell'ormai celebre duo Wilder-Pryor.
Per la parte di Mortimer Duke si pensò inizialmente a Ray Milland, ma in seguito venne scelto Don Ameche, nonostante inizialmente la produzione e il casting commisero un errore quando lessero che l'attore fosse deceduto, ma si trattava di un suo omonimo.
La parte di Coleman venne proposta a John Gielgud e Ronnie Barker; quest'ultimo rifiutò in quanto non voleva girare film troppo lontano dalla sua casa nel Regno Unito.
Prima di Paul Gleason, la parte di Clarence Beeks venne data a Gordon Liddy, figura chiave dello scandalo Watergate (1972), ma questi alla fine rinunciò quando lesse la parte in cui il suo personaggio aveva un rapporto con il gorilla alla festa di capodanno sul treno. Il gorilla venne interpretato da Don McLeod, noto caratterista apparso sempre nel ruolo del primate nei film in cui recitava. Nella scena del treno, inoltre, per ricordare il suo predecessore, Gleason legge l'autobiografia di Liddy.
Il film venne girato tra New York e Filadelfia (con la sola sequenza finale nell'isola di Saint Croix, nelle Isole Vergini Americane) dal 13 dicembre 1982 al 1º marzo 1983.
Colonna sonora
[modifica | modifica wikitesto]Il tema d'apertura del film è l'ouverture da Le nozze di Figaro di Wolfgang Amadeus Mozart.
Distribuzione
[modifica | modifica wikitesto]Il film è uscito nelle sale cinematografiche statunitensi l'8 giugno 1983, mentre in quelle italiane il 19 gennaio 1984.
Accoglienza
[modifica | modifica wikitesto]Il film è stato accolto positivamente dalla critica. Sull'aggregatore di recensioni Rotten Tomatoes ha ottenuto l'89% dei giudizi professionali positivi, con un voto medio di 7,5 su 10 basato su 53 critiche,[4] mentre su Metacritic ha un punteggio di 69 su 100 basato su 11 recensioni.[5]
Riconoscimenti
[modifica | modifica wikitesto]- 1984 – Premio Oscar
- Candidatura per la miglior colonna sonora a Elmer Bernstein
- 1984 – Premio BAFTA
- 1984 – Golden Globe
- Candidatura per il miglior film commedia o musicale
- Candidatura per il miglior attore in un film commedia o musicale a Eddie Murphy
- 1983 – NAACP Image Award
- Miglior attore in un film a Eddie Murphy
- 1984 – Nastro d'argento
- Candidatura per il regista del miglior film straniero a John Landis
Casi mediatici
[modifica | modifica wikitesto]Nel 2010, in occasione dell'entrata in vigore negli Stati Uniti d'America di nuove normative inerenti ai mercati finanziari, il presidente della Commodity Futures Trading Commission, Gary Gensler, ha colloquialmente ribattezzato Eddie Murphy Rule l'insieme delle direttive a contrasto dell'insider trading, traendo ispirazione da quanto avviene in Una poltrona per due.[6]
Negli anni successivi agli attentati dell'11 settembre 2001, negli Stati Uniti, alcune emittenti televisive hanno scelto di tagliare una frase di Winthorpe, che, rivolgendosi a Valentine, all'ombra delle Torri Gemelle e parlando del trading di borsa, dice: «Qui o uccidi o sei ucciso».[7]
Data l'ambientazione della pellicola, col tempo è diventata una consuetudine della televisione italiana inserire Una poltrona per due nel palinsesto delle feste natalizie.[8] A partire dal 1997 il film viene trasmesso pressoché regolarmente da Italia 1 la sera della vigilia,[9] rendendolo di fatto un classico moderno della programmazione festiva[9][10] e continuando peraltro, a distanza di decenni, a far registrare ottimi riscontri d'ascolto, anche superiori alla contemporanea messa di mezzanotte.[11][12][13]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b (EN) Taylor Tepper, The End of "Trading Places", Explained, su time.com, 30 marzo 2016. URL consultato il 30 dicembre 2016 (archiviato dall'url originale il 31 dicembre 2016).
- ^ Il finale di "Una poltrona per due", spiegato, su ilpost.it, 24 dicembre 2015.
- ^ (EN) Rob Wile, An Oral History Of 'Trading Places,' The Greatest Christmas Movie Ever Made, su businessinsider.com, 25 dicembre 2013.
- ^ (EN) Una poltrona per due, su Rotten Tomatoes, Fandango Media, LLC. URL consultato il 29 agosto 2024.
- ^ (EN) Una poltrona per due, su Metacritic, Fandom, Inc. URL consultato il 31 dicembre 2023.
- ^ (EN) Matt Phillips, First the Volcker Rule, Now the Eddie Murphy Rule!, su blogs.wsj.com, 4 marzo 2010.
- ^ Federico Thoman, Una poltrona per due»: 10 curiosità sul film che da 20 anni è il must della Vigilia di Natale italiana, su corriere.it, 24 dicembre 2017.
- ^ Arriva il Natale, e immancabilmente anche questi film, su cineblog.it, 26 novembre 2012.
- ^ a b Alessandro Beretta, Una poltrona per due: 5 cose che non sapete sul film che la tv vi propone da 32 anni..., su corriere.it, 24 dicembre 2018.
- ^ Francesco Zaffarano, Perché a ogni vigilia di Natale c'è "Una poltrona per due" su Italia 1, su lastampa.it, 23 dicembre 2015. URL consultato il 17 ottobre 2017.
- ^ Carlo Verdelli, 'Una poltrona per due' si conferma il film del Natale in tv, su repubblica.it, 25 dicembre 2018.
- ^ Marco Zonetti, Ascolti Tv: Una Poltrona per due da Record castiga Vaticano e Panicucci, su affaritaliani.it, 25 dicembre 2019.
- ^ Stefania Stefanelli, Ascolti TV | Venerdì 24 dicembre 2021. Vince Una Poltrona per due (2,4 mln – 14.6%) tallonato da Il Concerto di Natale (2,1 mln – 14.7%). Il Circo 9.8%, il film di Rai 1 7.4%, su davidemaggio.it, 25 dicembre 2021.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikiquote contiene citazioni di o su Una poltrona per due
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Una poltrona per due, su CineDataBase, Rivista del cinematografo.
- Una poltrona per due, su MYmovies.it, Mo-Net Srl.
- Una poltrona per due, su Movieplayer.it, NetAddiction S.r.l..
- Una poltrona per due, su FilmTv.it, Arnoldo Mondadori Editore.
- Una poltrona per due, su Il mondo dei doppiatori, AntonioGenna.net.
- (EN) Una poltrona per due, su IMDb, IMDb.com.
- (EN) Una poltrona per due, su AllMovie, All Media Network.
- (EN) Una poltrona per due, su Rotten Tomatoes, Fandango Media, LLC.
- (EN, ES) Una poltrona per due, su FilmAffinity.
- (EN) Una poltrona per due, su Metacritic, Red Ventures.
- (EN) Una poltrona per due, su Box Office Mojo, IMDb.com.
- (EN) Una poltrona per due, su TV.com, Red Ventures (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2012).
- (EN) Una poltrona per due, su AFI Catalog of Feature Films, American Film Institute.
- (EN) Una poltrona per due, su BFI Film & TV Database, British Film Institute (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2018).
Controllo di autorità | VIAF (EN) 305893112 · LCCN (EN) no2012004944 · BNE (ES) XX4108995 (data) · BNF (FR) cb16457690v (data) |
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