Guido Colonna di Paliano
Guido Colonna di Paliano | |
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Commissario europeo per l'Industria | |
Durata mandato | 2 luglio 1967 – 8 maggio 1970 |
Presidente | Jean Rey |
Predecessore | - |
Successore | Altiero Spinelli |
Commissario europeo per il Mercato Interno | |
Durata mandato | 30 luglio 1964 – 1º luglio 1967 |
Presidente | Walter Hallstein |
Predecessore | Giuseppe Caron |
Successore | Hans von der Groeben |
Dati generali | |
Partito politico | Democrazia Cristiana |
Guido Colonna di Paliano (Napoli, 16 aprile 1908 – Napoli, 27 gennaio 1982) è stato un diplomatico italiano. Fu commissario europeo dal 1964 al 1970.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Guido Colonna di Paliano nasce dalla famiglia Colonna dei principi[1] di Paliano e Summonte. Si laureò in giurisprudenza presso l'Università di Napoli nel 1930[2] .
Carriera diplomatica
[modifica | modifica wikitesto]Colonna di Paliano servì come vice-console italiano in Canada dal maggio 1934 al maggio 1937[2]. Nel dicembre 1958 fu nominato ambasciatore italiano in Norvegia[2].
Fu vicedirettore per gli affari politici del ministero degli esteri e poi fino al 1962 vice segretario generale dell'Organizzazione per la Cooperazione Economica Europea[2]. Tra il 1962 e il 1964 fu vice segretario generale della NATO[3].
Commissario europeo
[modifica | modifica wikitesto]Il 30 luglio 1964 subentrò a Giuseppe Caron come commissario europeo per il mercato interno, nell'ambito della Commissione Hallstein II[2].
Colonna di Paliano fece parte anche della successiva Commissione Rey (1967-1970), incaricato come commissario europeo per l'industria. Si dimise l'8 maggio 1970, poco prima della fine del mandato della Commissione[2].
Il 18 marzo 1970 Colonna di Paliano presentò il documento La politica industriale della Comunità, noto come "Memorandum Colonna". Il documento pose le basi della politica industriale comunitaria. Tra gli obiettivi principali vi erano il completamento del mercato interno attraverso la piena realizzazione della libertà di circolazione delle merci, la liberalizzazione dei mercati pubblici a livello europeo e la libera circolazione dei capitali, la promozione della collaborazione comunitaria a livello di ricerca e sviluppo, la promozione di settori industriali innovativi e la promozione di ristrutturazioni industriali verso una maggiore concentrazione[1][4].
Colonna è stato descritto dai suoi collaboratori come un conservatore, di orientamento europeista e francofilo[5].
Altre attività
[modifica | modifica wikitesto]Nel maggio 1970 Colonna di Paliano divenne presidente della catena di grandi magazzini La Rinascente[2]. Fu membro della Commissione Trilaterale[6].
Vita personale
[modifica | modifica wikitesto]Colonna di Paliano si sposò a New York nel 1938 con Tatiana Conus, figlia di un musicista e di una principessa russi.
Ascendenza[7]
[modifica | modifica wikitesto]Genitori | Nonni | Bisnonni | Trisnonni | ||||||||||
Aspreno I Colonna, XIII principe di Paliano | Fabrizio Colonna dei principi di Paliano | ||||||||||||
Bianca Doria, duchessa di Tursi | |||||||||||||
Edoardo Colonna di Paliano, I principe di Summonte | |||||||||||||
Maria Giovanna Cattaneo della Volta dei principi di San Nicandro | Augusto Cattaneo della Volta, V principe di San Nicandro | ||||||||||||
Teresa Colonna di Stigliano dei principi di Sonnino | |||||||||||||
Stefano Colonna di Paliano, II principe di Summonte | |||||||||||||
Luciano Brunas Serra dei principi di Gerace | Giovanni Agostino Serra, VIII principe di Gerace | ||||||||||||
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Maria Brunas Serra dei duchi di Cardinale | |||||||||||||
Giovanna Filangieri, VII duchessa di Cardinale | Carlo Filangieri, VI principe di Satriano | ||||||||||||
Maria Agata Moncada dei principi di Paternò | |||||||||||||
Guido Colonna di Paliano dei principi di Summonte | |||||||||||||
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Edoardo, marchese Cianciulli | |||||||||||||
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Maria Dorotea dei marchesi Cianciulli | |||||||||||||
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Vincenza Spiriti dei duchi di Castelnuovo | |||||||||||||
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Onorificenze
[modifica | modifica wikitesto]Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b Michel Dumoulin e Veronica Scognamiglio, Intervista con Gianfranco Rocca (PDF), su eui.eu, Archivi storici dell'Unione europea, 7 luglio 2004. URL consultato il 12 giugno 2021 (archiviato dall'url originale il 23 aprile 2014).
- ^ a b c d e f g (NL) Guido Colonna di Paliano, su europa-nu.nl, Europa.nu. URL consultato il 7 febbraio 2012.
- ^ (EN) NATO Deputy Secretaries General, su nato.int, NATO. URL consultato il 7 febbraio 2012.
- ^ Lorenzo Mechi e Francesco Petrini, "La Comunità europea nella divisione internazionale del lavoro: le politiche industriali, 1967-1978", in Alle origini del presente: l'Europa occidentale nella crisi degli anni Settanta, a cura di Antonio Varsori (Milano: Franco Angeli, 2007), pagg. 260-263.
- ^ (FR) Gérard Bossuat, Éric Bussière e Anaïs Legendre, Intervista a Robert Toulemon (PDF), su eui.eu, Archivi storici dell'Unione europea, 17 dicembre 2003. URL consultato il 12 giugno 2021 (archiviato dall'url originale il 9 maggio 2016).
- ^ (EN) Andrea Becherucci, The Papers of EEC Italian Commissioners (PDF), su eui.eu, Archivi storici dell'Unione europea. URL consultato il 7 febbraio 2012 (archiviato dall'url originale il 23 febbraio 2012).
- ^ (EN) Guido Colonna di Paliano, su Geni.com.
- ^ Sito web del Quirinale: dettaglio decorato.
- ^ Sito web del Quirinale: dettaglio decorato.
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (NL) Guido Colonna di Paliano, su parlement.com, Parlement & Politiek.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 268860759 · ISNI (EN) 0000 0003 8348 9763 · SBN LO1V360556 · LCCN (EN) n80041518 · GND (DE) 1118670795 · BNF (FR) cb12884646d (data) |
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