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Capaccio Paestum

Coordinate: 40°25′N 15°05′E
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Disambiguazione – "Capaccio" rimanda qui. Se stai cercando altri significati, vedi Capaccio (disambigua).
Capaccio Paestum
comune
Capaccio Paestum – Stemma
Capaccio Paestum – Bandiera
Capaccio Paestum – Veduta
Capaccio Paestum – Veduta
Veduta del Tempio di Nettuno
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione Campania
Provincia Salerno
Amministrazione
SindacoMaria Antonietta Di Filippo (Sindaco f.f.) dal 4-10-2024
Territorio
Coordinate40°25′N 15°05′E
Altitudine419 m s.l.m.
Superficie113,03 km²
Abitanti22 452[1] (31-10-2024)
Densità198,64 ab./km²
FrazioniContrade: Cafasso-Borgo Nuovo, Capaccio Marittima, Capo di Fiume, Chiorbo-Cortigliano, Gromola-Foce Sele, Paestum, Laura, Ponte Barizzo, Rettifilo-Vannulo, Spinazzo-Varco Cilentano, Santa Venere, Seude-Scigliati-Tempa San Paolo-Crispi-Capaccio Vecchio, Torre-Licinella, Vuccolo Maiorano
Comuni confinantiAgropoli, Albanella, Cicerale, Eboli, Giungano, Roccadaspide, Trentinara
Altre informazioni
Cod. postale84047
Prefisso0828
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT065025
Cod. catastaleB644
TargaSA
Cl. sismicazona 3 (sismicità bassa)[2]
Cl. climaticazona D, 1 661 GG[3]
Nome abitanticapaccesi/paestani
Patronosan Vito
Giorno festivo15 giugno
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Capaccio Paestum
Capaccio Paestum
Capaccio Paestum – Mappa
Capaccio Paestum – Mappa
Posizione del comune di Capaccio Paestum all'interno della provincia di Salerno
Sito istituzionale

Capaccio Paestum (AFI: [kaˈpattʃo ˈpɛstum][4], Capaccio fino al 2016[5][6]) è un comune italiano sparso di 22 452 abitanti[1] della provincia di Salerno in Campania.

Sede del celebre sito archeologico di Paestum (Patrimonio dell'umanità dell'UNESCO dal 1998), ha ottenuto il titolo di città nel 2013 con decreto del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.[7]

Geografia fisica

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Il suo territorio si estende da ovest a est dal mar Tirreno al Monte Soprano (1082 m s.l.m.) e da nord a sud dal fiume Sele al fiume Solofrone.

Il paesaggio è caratterizzato, da ovest verso est, da una lunga linea di costa, con spiagge sabbiose larghe anche 80 metri, seguita da una fascia pinetata quindi da una vasta pianura, intensamente coltivata, che giunge fino alle pendici del gruppo montuoso, rientrante nel parco nazionale del Cilento e Vallo di Diano, dove sorge il nucleo storico del paese.

Salendo lungo la strada provinciale n. 13 si incontra il santuario del Getsemani e, dopo pochi chilometri un bivio permette di raggiungere i ruderi di Capaccio Vecchio e la chiesa della Madonna del Granato posta sotto il Monte Calpazio. Continuando il percorso si giunge a Capaccio (il capoluogo), posto a 419 m s.l.m.

Capaccio è racchiuso in un piccolo altopiano sovrastato da est dal Monte Soprano e delimitato, da ovest in direzione di Agropoli, dal Monte Sottano. Da piazza Tempone a Capaccio Capoluogo si gode il panorama di tutta la pianura, di tutto il golfo di Salerno, della costiera amalfitana e dell'isola di Capri.

Da Capaccio capoluogo, scendendo la strada provinciale n. 168, la cosiddetta Capaccio-Paestum, si raggiunge direttamente la zona archeologica di Paestum.

Nel territorio è ubicata l'area archeologica di Paestum, la città romana sorta sulla colonia greca di Poseidonia.

La zona archeologica di Paestum è uno dei principali parchi archeologici del mondo, dotato di un museo, ed è riconosciuta dall'UNESCO come patrimonio dell'umanità. In essa si possono ammirare tre templi greci fra i meglio conservati del mondo. È anche caratterizzata dalla presenza di Via Magna Grecia, strada comunale che divide in due l'antica città di Paestum e spacca in due l'anfiteatro il quale risulta visibile solo per metà come tutta la città del resto che risulta evidentemente interrata e dalla presenza di numerose attività commerciali proprio all'interno della cinta muraria e numerose abitazioni che non rispettano i vincoli legali[8][9]. Già negli anni 1970 si denunciava la speculazione edilizia selvaggia come denuncia un documento dell'Istituto Luce datato 3 giugno 1971.[10] All'interno del territorio comunale, transita il 15º meridiano est, il meridiano di riferimento del fuso orario dell'Europa Centrale UTC+1.

Lo stesso argomento in dettaglio: Stazione meteorologica di Capaccio.

In base alla media trentennale di riferimento 1961-1990, la temperatura media del mese più freddo, gennaio, si attesta a +6,8 °C; quella del mese più caldo, agosto, è di +24,4 °C.[11]

CAPACCIO Mesi Stagioni Anno
Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic InvPriEst Aut
T. max. media (°C) 9,99,912,616,019,824,328,729,225,420,915,812,010,616,127,420,718,7
T. min. media (°C) 3,74,05,78,611,715,619,119,616,513,09,15,94,58,718,112,911,0
Lo stesso argomento in dettaglio: Paestum.

Il nome del luogo, originariamente Calpatium o "caput aquis", su cui sorse in tempi moderni Capaccio Vecchio, nei pressi del santuario della Madonna del Granato, prende origine dal latino Caput Aquae (origine dell'acqua).

La Capaccio moderna viene menzionata per la prima volta in un documento del 1051. Poco distante, sul versante settentrionale del Monte Calpazio, sono ubicati i resti di Capaccio Vecchio, abitato raso al suolo dalle truppe di Federico II di Svevia in quanto feudo dei Sanseverino, famiglia che, su richiesta del papa, prese le armi contro il re. La stessa famiglia due secoli dopo congiurò ("Congiura dei baroni") contro il re di Napoli. In seguito gli abitanti trovarono rifugio nell'abitato di Casali San Pietro, l'attuale Monticello, importante centro industriale fin dalla metà del Duecento e sede vescovile nel 1300.

Fu feudo dei Berengario, dei Sanseverino, dei d'Avalos d'Aragona, dei Grimaldi e dei Doria.

Nel 1500 il matrimonio con Isabella Villamarina sancì l'unione con il principe di Salerno, Ferrante Sanseverino, unione durata fino all'accusa di tradimento che portò il principe all'esilio in Francia, ove poi morì.

Durante il XVIII secolo Capaccio ingrandì e vide l'edificazione di numerose costruzioni, la fontana dei tre delfini, palazzi nobiliari e numerosi punti d'incontro per i cittadini. Nel 1743 venne costruito il convento francescano. Nel XIX secolo Capaccio prese parte ai moti cilentani con il suo cittadino Costabile Carducci, che assunse la guida della rivolta del Cilento del 1848, durante la quale trovò la morte a causa del tradimento di un prete che lo fece prigioniero. Dal 1811 al 1860 fu capoluogo dell'omonimo circondario appartenente al Distretto di Campagna del Regno delle Due Sicilie. Dal 1860 al 1927, durante il Regno d'Italia, fu capoluogo dell'omonimo mandamento appartenente al Circondario di Campagna. I capaccesi, dall'inizio XX secolo, grazie alla bonifica che rese coltivabili le terre paludose che caratterizzavano l'attuale piana del Sele, lavorarono prevalentemente in pianura nei possedimenti dei pochi latifondisti. La riforma agraria avvenuta negli anni '60 del XX secolo e l'aumento della popolazione hanno fatto sì che sorgessero numerose frazioni, centri di commercio e produzione agraria.

«Di argento, al castello di rosso, torricellato di tre pezzi, murato e chiuso di nero, ciascuna torre finestrata di uno di nero, merlata di quattro alla ghibellina, quella centrale più elevata, posto a sinistra, addestrato da cinque canne lacustri di verde degradanti in scaglione; il tutto fondato sulla campagna di azzurro, caricata di due fasce ondate d'oro.»

Lo stemma era stato approvato con la delibera del Consiglio Comunale n. 70 del 30 luglio 2008. Le tre torri simboleggiavano i centri urbani della contea: Albanella, Capaccio Vecchio e Li' Casali S. Pietro; le fasce ondate rappresentavano i fiumi Sele e Calore.[12]

Con successiva delibera n. 60 del 20 giugno 2013, essendo stato rilevato che tale emblema non corrispondeva alla descrizione contenuta nell'art. 4 dello statuto comunale,[13] la sua descrizione è stata modificata in:

«Emblema del comune di Capaccio è lo stemma riconosciuto, in cui campeggiano tre torri che rappresentano, da sinistra verso destra, i centri urbani della contea, ovvero Albanella, Capaccio Vecchio e Li Casali S. Pietro, illuminati a destra da una stella sovrastata dalla luna calante. Esse torri sormontano tre alture che sovrastano i campi arati della piana, resi fertilissimi dalle acque, come testimoniano i covoni posti sulla destra.[14]»

Il gonfalone è un drappo di azzurro.

Titolo di Città - nastrino per uniforme ordinaria
«Decreto del Presidente della Repubblica[15]»
— 3 dicembre 2013
Il capoluogo ripreso dalla piana di Paestum

Monumenti e luoghi d'interesse

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Tempio I di Hera, detto di Nettuno, di Paestum
Anfiteatro di Paestum
Fontana dei Tre Delfini a Capaccio Capoluogo
Cattedrale della Madonna del Granato
I resti del santuario di Hera Argiva alla foce del Sele
Piazza dell'Orologio a Capaccio Capoluogo

Siti archeologici

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Architetture religiose

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  • Basilica Cattedrale della Madonna del Granato, sorta nel X secolo e restaurato nel 1708
  • Antica Cattedrale "Basilica paleocristiana" (Chiesa dell'Annunziata)
  • S. Pietro apostolo (XVI secolo)
  • Santuario del Getsemani
  • Convento francescano di Capaccio o dei frati minori, costruito nel 1743 su quello che era un Convento dei Frati del Carmelo, poi abbandonato nel 1652. A seguito di un nuovo abbandono avvenuto nel 1902 dai francescani, il convento assunse diverse destinazioni, carcere, scuola, casa comunale, ecc. I francescani vi fanno ritorno nel 1933.[16]
  • Getsemani di Capaccio - Santuario – Casa di Spiritualità –È stato costruito tra il 1956 e il 1959 su progetto dell’architetto Ildo Avetta. È caratterizzato da una struttura superiore illuminata da vetrate che compongono la cupola che sovrasta la chiesa ove si trova la statua di Gesù in preghiera nell'orto del Getsemani, nel momento in cui accetta di compiere fino in fondo la volontà del Padre. Fanno da contorno delle ceramiche che rappresentano i Santi venerati nell'Italia meridionale. Oggi è guidata dagli Oblati di San Giuseppe, fondati nel 1878 da san Giuseppe Marello.[senza fonte][17]

Architetture civili

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  • Fontana dei Tre Delfini a Capaccio capoluogo
  • Palazzi Bellelli, De Marco, Tanza, Ricci, Stabile, Rubini a Capaccio capoluogo
  • Palazzo che fu di Gaetano Bellelli con Arco detto di Murat a Capaccio capoluogo
  • Palazzo D'Alessio a Capaccio capoluogo
  • Piazza dell'Orologio a Capaccio capoluogo
  • Piazza Tempone a Capaccio capoluogo
  • Barberia Rizzo in Piazza dell'Orologio a Capaccio capoluogo
  • Palazzo De Maria a Paestum
  • Numerosi portali in pietra che sono ingressi di palazzi a Capaccio Capoluogo
  • La bufalara (Paestum e Gromola)
  • Palazzo Boccuto a Monticello di Capaccio capoluogo
  • Palazzo Forlano a Monticello di Capaccio capoluogo
  • Palazzo De Marco a Monticello di Capaccio capoluogo
  • palazzo Maida nel Lauro di Capaccio capoluogo
  • Palazzo Trentinara Via Monte Oliveto Capaccio capoluogo
  • Palazzo Sabia a Monticello e un altro presso la chiesa del Rosario Capaccio capoluogo
  • Palazzo Vecchio sito sull'omonima via Ammiraglio Vecchio a Capaccio capoluogo

Architetture militari

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  • Ruderi del castello e delle torri di Capaccio vecchia
  • Torre della borgata Torre/Licinella.
  • Torre Kernot

Evoluzione demografica

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Abitanti censiti[18]

Etnie e minoranze straniere

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Al 31 dicembre 2023 a Capaccio Paestum risultavano residenti 2700 cittadini stranieri, pari all'11,87% della popolazione.[19]

La maggioranza della popolazione è di religione cristiana appartenenti principalmente alla Chiesa cattolica;[20] il comune appartiene alla diocesi di Vallo della Lucania.

L'altra confessione cristiana presente è quella evangelica con due comunità: la Chiesa pentecostale e le ADI - Licinella.[senza fonte]

Elenco ufficiale delle borgate riconosciute dallo statuto comunale[21] con dati altimetrici e popolazione in base al censimento del 2001.[22]

Il Museo narrante del santuario di Hera Argiva
  • Radio Paestum FM 90.200
  • Stile TV
Torre di Paestum, una torre vicino a Paestum

Dato l'importante sito archeologico di Paestum, e l'adiacente spiaggia marina, gran parte dell'economia del comune si basa sul turismo, soprattutto nella stagione estiva e sull'agricoltura, noto è il carciofo di Paestum. Molto importante è anche la produzione gastronomica, tra le cui specialità risalta la mozzarella di bufala, prodotta da numerosi caseifici e apprezzata ed esportata in tutto il mondo.

Infrastrutture e trasporti

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Vista panoramica da piazza Tempone (Capaccio Capoluogo)
  • Strada statale 18 Tirrena Inferiore: dopo aver attraversato il fiume Sele e la borgata Ponte Barizzo, dopo Sabatella l'arteria prosegue in variante rispetto al tracciato storico ed è dotata di svincoli con intersezioni a livelli sfalsati (Uscite Capaccio Scalo, Capaccio, Cafasso, Spinazzo);
  • Strada statale 166 degli Alburni: inizia a Capaccio Scalo e, dopo aver attraversato Rettifilo/Vannulo, Capo di Fiume, Vuccolo Maiorano e Seude, si immette nel territorio comunale di Roccadaspide;
  • Strada Provinciale 11/a Innesto SS 18 (Ponte Barizzo)-Bivio Altavilla;
  • Strada Provinciale 13/a Innesto SS 166-Capaccio-Trentinara;
  • Strada Provinciale 41 Innesto SS 166-Stazione FS di Capaccio.
  • Strada Provinciale 43 Innesto SS 18-Stazione FS Albanella-Bracciale-Innesto SP 175b (Foce Sele);
  • Strada Provinciale 137 Innesto SS 18 (Mattine)-Giungano-Innesto SP 83;
  • Strada Provinciale 175/b Dall'inizio del viadotto sul fiume Sele-Laura-Innesto SP 276 (Torre di Paestum);
  • Strada Provinciale 188 Innesto SS 18-Stazione FS di Paestum.
  • Strada Provinciale 189 Innesto SS 18-Torre di Paestum;
  • Strada Provinciale 190 Innesto SP 13-Santuario Madonna del Granato.
  • Strada Provinciale 276 Innesto SP 189 (Torre di Paestum)-Stazione FS di Paestum-Innesto SP 318 (Chiorbo);
  • Strada Provinciale 277 Innesto SP 175b-Elice-Codiglione-Innesto SS 18;
  • Strada Provinciale 278 Innesto SP 189-Licinella-Innesto SR 267;
  • Strada Provinciale 315 Innesto SS 18 (Gromola)-Innesto SP 175/b;
  • Strada Provinciale 316 Innesto SP 11-Innesto SP 421-Innesto ex SS 166;
  • Strada Provinciale 318 Innesto SS 166-Innesto SP 137 per Giungano;
  • Strada Provinciale 339 Innesto SP 277-Codiglione Mare.
  • Strada Provinciale 356 Innesto SP 315-Innesto SP 277-Innesto SS 18 (Gromola-Procuzzi-Fornilli);
  • Strada Provinciale 357 Molino di Mare di Capaccio-Innesto SP 278-Innesto SS 18;
  • Strada Provinciale 410 Scigliati-Innesto SS 166;
  • Strada Provinciale 421 Innesto SS 18-Innesto SP 316 (Tempone S. Paolo-Paestum);
  • Strada Provinciale 423 Innesto SP 175/b-Laura mare.
  • Strada Provinciale 424 Innesto SP 175/b-Varolato mare.
  • Strada Provinciale 430/a Innesto SS 18 (Paestum)-Agropoli Nord-Agropoli Sud-Prignano Cilento-Perito-Omignano (loc. Ponti Rossi)-Vallo Scalo;
  • Strada Provinciale 446 Innesto SP 316-Innesto SS 166.

Amministrazione

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Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
23 aprile 1995 13 giugno 1999 Pasquale Marino Partito Democratico della Sinistra Sindaco
13 giugno 1999 12 giugno 2004 Pasquale Marino Democratici di Sinistra Sindaco
12 giugno 2004 27 maggio 2007 Vincenzo Sica Forza Italia Sindaco
27 maggio 2007 6 maggio 2012 Pasquale Marino Partito Democratico Sindaco
6 maggio 2012 11 giugno 2017 Italo Voza Partito Democratico Sindaco
11 giugno 2017 24 dicembre 2018 Francesco Palumbo Lista civica Sindaco
10 giugno 2019 10 giugno 2024 Francesco Alfieri (politico) Partito Democratico Sindaco
10 giugno 2024 3 ottobre 2024 (sospeso da decreto prefettizio) Francesco Alfieri (politico) Lista civica Sindaco

Altre informazioni amministrative

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Le competenze in materia di difesa del suolo sono delegate dalla Campania all'Autorità di bacino regionale Sinistra Sele e all'Autorità di bacino interregionale del fiume Sele.

Il comune ha fatto parte della Comunità montana Calore Salernitano fino al 2008.[24]

Referendum del 15 giugno 2014

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I cittadini di Capaccio sono stati chiamati alle urne il 15 giugno 2014 per decidere sul cambio di denominazione del comune da Capaccio a Capaccio Paestum.

ll referendum, che ha registrato un'affluenza del 31%, stante la vigente legge regionale è stato omologato in quanto validamente celebrato.[25]

Dei 5 557 votanti, 3 391 si sono espressi a favore del cambio di denominazione e 2 119 contro.[26]

Il 9 giugno 2016 è stata pubblicata la legge regionale approvata il 31 maggio 2016 dal Consiglio regionale della Campania, che ha sancito il cambio di denominazione.[27]

Nel comune hanno sede sei società di calcio:[28]

  • ASD Calpazio 1963 che disputa il campionato di ;Eccellenza girone B 2024/2025
  • ASD Poseidon 1958 prima categoria girone H 2024/2025 e GS Herajon Gromola 1956, terza categoria 2024/2025 girone B
  • ASD Atletico Paestum e ASD Real Laura 2008, campionato di Seconda categoria Campania girone I;
  • ASD Real Poseidon, campionato di Terza categoria Salerno girone C.
  1. ^ a b Bilancio demografico mensile anno 2024 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ Luciano Canepari, Paestum, in Il DiPI: dizionario di pronuncia italiana, Bologna, Zanichelli, 1999, ISBN 88-08-09344-1.
  5. ^ La Regione Campania, cui sono attribuite dalla Costituzione tali prerogative a seguito della modifica del Titolo V del 2001, ha approvato il 31 maggio 2016 la legge regionale n.19 dell'8 giugno 2016, che conclude l'iter di modifica della denominazione da Capaccio a Capaccio Paestum iniziato a seguito del Referendum del 15 giugno 2014.
  6. ^ Touring Club Italiano/Capaccio cambia nome: ora è Capaccio Paestum, su touringclub.it. URL consultato il 30 giugno 2017.
  7. ^ Il Comune di Capaccio - Paestum diventa città, in il Quotidiano di Salerno, 28 gennaio 2014. URL consultato il 30 giugno 2017.
  8. ^ Il riferimento è alla Legge 5 marzo 1957, n. 220 Zanotti Bianco
  9. ^ patrimonio sos: in difesa dei beni culturali e ambientali
  10. ^ Italia - Le nostre inchieste: Il grido d'allarme lanciato per Paestum è, per lo meno, esagerato. La fotografia che mostrava i templi già lambiti dalle costruzioni è soltanto un effetto ottico. Tuttavia il pericolo esiste se permarranno le deficienze legislative, le lungaggini ministeriali e l'indifferenza delle autorità centrali. - Cinegiornali - Scheda video - Portale Luce Camera, su camera.archivioluce.com. URL consultato il 21 gennaio 2022.
  11. ^ Tabella climatica mensile e annuale (TXT), in Archivio climatico DBT, ENEA (archiviato dall'url originale il 2016 circa).
  12. ^ Capaccio Paestum, su araldicacivica.it.
  13. ^ Comune di Capaccio, Statuto comunale (PDF), Art. 4 Stemma e gonfalone.
  14. ^ Città di Capaccio Paestum, Statuto comunale, Modifiche e integrazioni, delibera n. 42 del 07.06.2018 (PDF), p. 4.
  15. ^ Annalisa Corinaldesi, Il Comune di Capaccio diventa "città", in Quotidiano di Salerno, 28 gennaio 2014.
  16. ^ Capaccio Capoluogo, Oasi del convento torna all'antico splendore (F4V), su stiletv.it, 13 giugno 2014.
  17. ^ Santuario del Getsemani di Paestum – Capaccio (Salerno), su Viaggi Spirituali. URL consultato il 1º agosto 2024 (archiviato dall'url originale il 23 giugno 2019).
  18. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT; URL consultato in data 28 dicembre 2012.
  19. ^ Bilancio demografico popolazione straniera e popolazione residente straniera, su demo.istat.it.
  20. ^ Diocesi di Vallo della Lucania
  21. ^ http://incomune.interno.it/statuti/statuti/capaccio.pdf
  22. ^ Dati Istat - Popolazione residente 2001, su dawinci.istat.it. URL consultato il 23 novembre 2009 (archiviato dall'url originale il 12 febbraio 2012).
  23. ^ Comprendente le località Scigliati, Tempa S. Paolo, Crispi, Capaccio Vecchio
  24. ^ Legge Regionale N. 20 dell'11 dicembre 2008 della Regione Campania
  25. ^ Voto su Capaccio Paestum Si va alle urne il 15 giugno, su lacittadisalerno.gelocal.it, la Città di Salerno - Cronaca, 24 aprile 2014. URL consultato il 23 marzo 2021 (archiviato dall'url originale il 4 giugno 2014).
  26. ^ Vince il SI: Capaccio Paestum è la nuova denominazione del comune, su StileTV. URL consultato il 21 gennaio 2022.
  27. ^ Pubblicata sul BURC la legge sul cambio di denominazione del Comune, su salernonotizie.it. URL consultato l'11 giugno 2016 (archiviato dall'url originale l'8 agosto 2016).
  28. ^ Risultati - Giornata 26 Seconda Categoria Girone I - Campania, su tuttocampo.it. URL consultato il 21 gennaio 2022.

Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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